Le interviste di Bartolo Carbone
Non solo il Sabato Santo...
Si parla della Desolata tutto l’anno
sabato 4 aprile 2015
8.33
Cresce sempre più l'interesse, sia dal punto di vista mediatico che artistico-culturale, attorno alla Processione della Desolata nella mattina del Sabato che conclude i riti della Settimana Santa canosina richiamando migliaia di devoti e turisti. Unica nel suo genere per la sua peculiarità: il coro diretto dal maestro Mimmo Masotina, composto quest'anno da 380 donne con il volto coperto da una veletta nera, una medaglietta distintiva al petto, un lungo drappo nero umano che segue il simulacro cantando l'Inno alla Desolata, il cui testo si ispira alla celebre Laude "Stabat Mater" di Jacopone da Todi(sec. XIII) accompagnato dalla Banda Filarmonica "Giuseppe Verdi" di Canosa, insignita nel 2011 del riconoscimento di "Gruppo di musica popolare e amatoriale di interesse comunale" nell'ambito delle manifestazioni del 150° Anniversario dell'Unità d'Italia. Negli ultimi anni la Processione della Desolata è diventato uno degli eventi più osservato e studiato attraverso ricerche, video e reportage fotografici, articoli di stampa, poesie, calendari, pergamene, quadri che documentano il passato, la tradizione, la continuità in un mix di religione e culto, riti e costume, devozione e passione ancora intatte nella loro fisionomia che arricchiscono il patrimonio storico-sociale e culturale di Canosa.
In questi mesi sono stati pubblicati due calendari che dedicano una sessione mensile alla Desolata: la XX Edizione de "Il Campanile" e quello di Murgiapiù intitolato "365 giorni di Murgia" a cura del GAL (Gruppo di Azione Locale) proteso ad aiutare il territorio a crescere attraverso i fondi europei secondo i dettami della "della nuova ruralità" . Dai tuffi nel passato …emergono i ricordi sulla Desolata, come riporta il calendario 2015 de "Il Campanile": "…la statua della Madonna, attualmente portata in processione fu realizzata in cartapesta leccese nel 1953 e fu donata dal benefattore e devoto Giuseppe D'Elia. In quegli anni era parroco Padre Stefano Besozzi. La statua sostituisce quella precedente, rivestita con abiti in stoffa e danneggiata durante il bombardamento del 6 novembre 1943.".
Dalla storia all'attualità, alla prima edizione del concorso di fotografia, narrativa e idee "ImmaginaMurgia", conclusosi lo scorso 13 dicembre a Spinazzola(BT) con la premiazione dei vincitori tra i quali Corrado Vernò, nella Sezione Presente–Categoria Eventi, con la foto intitolata "L'esercito delle 250", e la seguente menzione: "Una processione, una incredibile testimonianza di una tradizione onorata con rigorosa osservanza. L'esercito delle 250 penitenti, sotto un impenetrabile nero luttuoso si apre per far posto ad un uomo dal volto e dall'incedere severo che rappresenta, dal punto di vista compositivo il centro e crea un vuoto che esalta il pieno, disposto simmetricamente sui due lati." Lo scatto in bianco e nero del vincitore Vernò, raffinato ed elegante, compare nel calendario "365 giorni di Murgia" al mese di aprile 2015, progettato al fine di restituire una narrazione collettiva delle comunità dell'Alta Murgia che comprende i comuni di Canosa di Puglia, Gravina in Puglia, Minervino Murge, Poggiorsini, Ruvo di Puglia e Spinazzola e di stimolare la partecipazione dal basso nella progettazione delle future strategie di sviluppo locale.
Dalla fotografia all'arte ed alla poesia, altre due forme espressive che racchiudono e traspongono le suggestioni emotive de "La Disolète" nel Sabato Santo a Canosa di Puglia(BT):
" Stava Maria dolente senza respiro e voce
mentre pendeva in croce del mondo il Redentore…"
Acchessì azzecche u cande de "La Disolète"
ca chieue u sinde e chieue te tocche u core,
na crauce, na preghire e ce ne sceme rete rete
che na perde na paraule e sendele angore.
Ce mitte recchje u sinde da lundene
c'arravogghje u pajese e nan de lasse meje,
t'acciaffe l'aneme e te porte a mene a mene
da quera mamme ca cerche u figghje da deje.
Na more de femmene a nerghe vesteute
che nu vele 'nghepe l'accumbagne e cande,
nu cande andeche ca do cile ho veneute
e ca u pute sende ogne sabete sande.
Che na spete 'mbitte e na lagreme c'ascenne
vece aggeranne che stratere e 'nghjanete,
n'angele da rete la vece tenenne
e cure ca l'adocchje rumene 'mbetrete.
Na bregessiaune ca nan bute na vedelle
che tanda gende ca se fece la crauce,
nan ge stanne pareule che dece quande jè belle
e ogne vocche tene scechitte na vauce.
Nan ge la puteme scurdè sta Madonna noste
assettete a chiange saup'a quera prete
ca torne ogne janne apposte apposte
a recurdarce ca jà la mamme de tutte "La Disolète"
La Desolata
" Stava Maria dolente senza respiro e voce
mentre pendeva in croce del mondo il Redentore…"
Così comincia il canto della Desolata
che più lo senti e più ti tocca il cuore,
una croce, una preghiera e ce ne andiamo dietro
per non perdere una parola e sentirlo ancora.
Se metti l'orecchio lo senti di lontano
che avvolge il paese e non ti lascia mai,
ti prende l'anima e ti porta mano nella mano
da quella madre che cerca lì il figlio.
Una moltitudine di donne vestite di nero
col velo in testa l'accompagna e canta,
un canto antico venuto dal cielo
che puoi sentirlo ogni sabato santo.
Con una spada in petto e una lacrima che scende
va girando per strade e salite,
un angelo dietro la sostiene
e chi la guarda resta impietrito.
Una processione che non puoi non vederla
con tanta gente che si fa il segno di croce,
non ci sono parole per dire quant'è bella
e ogni bocca tiene solo una voce.
Non la possiamo scordare questa Madonna nostra
seduta a piangere sopra quella pietra
che torna ogni anno apposta
a ricordarci che è la madre di tutti la "Desolata".
La poesia di Sante Valentino e la matita in bianco e nero di Tiziana Sala, due artisti pugliesi, canosino il primo, vincitore del Premio Diomede 2014, barese la seconda vincitrice del concorso "Stupor Mundi" alla IVa Edizione del Premio Internazionale Federico II e i Poeti tra le Stelle, che si stanno affermando a livello nazionale, per la prima volta insieme grazie a internet, uniti per la realizzazione dell'opera "Le pergamene del poeta", presentata alla stampa il 6 dicembre dell'anno scorso presso l'Auditorium dell'Oasi "Arcivescovo Francesco Minerva". Un'altra dimostrazione artistica della grande valenza culturale dei riti della settimana santa canosina ed in particolare "La Disolète", la processione densa di pathos e sensazioni evocative, sotto il focus dei media e proiettata in the world a sostegno della valorizzazione del patrimonio umano e devozionale legato alla "Madonna delle lacrime" sulle "Vie del Dolore della Vergine Maria" a Canosa di Puglia, documentato nelle ricerche storiche del maestro Peppino Di Nunno, molto interessanti e significative per i lettori di Canosaweb, il primo portale dei cittadini. Religione e costume, arte e storia nella Processione della Desolata del Sabato Santo, tanto atteso dai canosini e non solo, in un intreccio di emozioni e suggestioni divulgate da TV e dirette streaming, dalla rete e dai social network, potenti ed efficaci mezzi di comunicazione che abbattono ogni frontiera per la diffusione a tappeto delle informazioni di notevole interesse religioso, sociale e culturale.
Bartolo Carbone
In questi mesi sono stati pubblicati due calendari che dedicano una sessione mensile alla Desolata: la XX Edizione de "Il Campanile" e quello di Murgiapiù intitolato "365 giorni di Murgia" a cura del GAL (Gruppo di Azione Locale) proteso ad aiutare il territorio a crescere attraverso i fondi europei secondo i dettami della "della nuova ruralità" . Dai tuffi nel passato …emergono i ricordi sulla Desolata, come riporta il calendario 2015 de "Il Campanile": "…la statua della Madonna, attualmente portata in processione fu realizzata in cartapesta leccese nel 1953 e fu donata dal benefattore e devoto Giuseppe D'Elia. In quegli anni era parroco Padre Stefano Besozzi. La statua sostituisce quella precedente, rivestita con abiti in stoffa e danneggiata durante il bombardamento del 6 novembre 1943.".
Dalla storia all'attualità, alla prima edizione del concorso di fotografia, narrativa e idee "ImmaginaMurgia", conclusosi lo scorso 13 dicembre a Spinazzola(BT) con la premiazione dei vincitori tra i quali Corrado Vernò, nella Sezione Presente–Categoria Eventi, con la foto intitolata "L'esercito delle 250", e la seguente menzione: "Una processione, una incredibile testimonianza di una tradizione onorata con rigorosa osservanza. L'esercito delle 250 penitenti, sotto un impenetrabile nero luttuoso si apre per far posto ad un uomo dal volto e dall'incedere severo che rappresenta, dal punto di vista compositivo il centro e crea un vuoto che esalta il pieno, disposto simmetricamente sui due lati." Lo scatto in bianco e nero del vincitore Vernò, raffinato ed elegante, compare nel calendario "365 giorni di Murgia" al mese di aprile 2015, progettato al fine di restituire una narrazione collettiva delle comunità dell'Alta Murgia che comprende i comuni di Canosa di Puglia, Gravina in Puglia, Minervino Murge, Poggiorsini, Ruvo di Puglia e Spinazzola e di stimolare la partecipazione dal basso nella progettazione delle future strategie di sviluppo locale.
Dalla fotografia all'arte ed alla poesia, altre due forme espressive che racchiudono e traspongono le suggestioni emotive de "La Disolète" nel Sabato Santo a Canosa di Puglia(BT):
" Stava Maria dolente senza respiro e voce
mentre pendeva in croce del mondo il Redentore…"
Acchessì azzecche u cande de "La Disolète"
ca chieue u sinde e chieue te tocche u core,
na crauce, na preghire e ce ne sceme rete rete
che na perde na paraule e sendele angore.
Ce mitte recchje u sinde da lundene
c'arravogghje u pajese e nan de lasse meje,
t'acciaffe l'aneme e te porte a mene a mene
da quera mamme ca cerche u figghje da deje.
Na more de femmene a nerghe vesteute
che nu vele 'nghepe l'accumbagne e cande,
nu cande andeche ca do cile ho veneute
e ca u pute sende ogne sabete sande.
Che na spete 'mbitte e na lagreme c'ascenne
vece aggeranne che stratere e 'nghjanete,
n'angele da rete la vece tenenne
e cure ca l'adocchje rumene 'mbetrete.
Na bregessiaune ca nan bute na vedelle
che tanda gende ca se fece la crauce,
nan ge stanne pareule che dece quande jè belle
e ogne vocche tene scechitte na vauce.
Nan ge la puteme scurdè sta Madonna noste
assettete a chiange saup'a quera prete
ca torne ogne janne apposte apposte
a recurdarce ca jà la mamme de tutte "La Disolète"
La Desolata
" Stava Maria dolente senza respiro e voce
mentre pendeva in croce del mondo il Redentore…"
Così comincia il canto della Desolata
che più lo senti e più ti tocca il cuore,
una croce, una preghiera e ce ne andiamo dietro
per non perdere una parola e sentirlo ancora.
Se metti l'orecchio lo senti di lontano
che avvolge il paese e non ti lascia mai,
ti prende l'anima e ti porta mano nella mano
da quella madre che cerca lì il figlio.
Una moltitudine di donne vestite di nero
col velo in testa l'accompagna e canta,
un canto antico venuto dal cielo
che puoi sentirlo ogni sabato santo.
Con una spada in petto e una lacrima che scende
va girando per strade e salite,
un angelo dietro la sostiene
e chi la guarda resta impietrito.
Una processione che non puoi non vederla
con tanta gente che si fa il segno di croce,
non ci sono parole per dire quant'è bella
e ogni bocca tiene solo una voce.
Non la possiamo scordare questa Madonna nostra
seduta a piangere sopra quella pietra
che torna ogni anno apposta
a ricordarci che è la madre di tutti la "Desolata".
La poesia di Sante Valentino e la matita in bianco e nero di Tiziana Sala, due artisti pugliesi, canosino il primo, vincitore del Premio Diomede 2014, barese la seconda vincitrice del concorso "Stupor Mundi" alla IVa Edizione del Premio Internazionale Federico II e i Poeti tra le Stelle, che si stanno affermando a livello nazionale, per la prima volta insieme grazie a internet, uniti per la realizzazione dell'opera "Le pergamene del poeta", presentata alla stampa il 6 dicembre dell'anno scorso presso l'Auditorium dell'Oasi "Arcivescovo Francesco Minerva". Un'altra dimostrazione artistica della grande valenza culturale dei riti della settimana santa canosina ed in particolare "La Disolète", la processione densa di pathos e sensazioni evocative, sotto il focus dei media e proiettata in the world a sostegno della valorizzazione del patrimonio umano e devozionale legato alla "Madonna delle lacrime" sulle "Vie del Dolore della Vergine Maria" a Canosa di Puglia, documentato nelle ricerche storiche del maestro Peppino Di Nunno, molto interessanti e significative per i lettori di Canosaweb, il primo portale dei cittadini. Religione e costume, arte e storia nella Processione della Desolata del Sabato Santo, tanto atteso dai canosini e non solo, in un intreccio di emozioni e suggestioni divulgate da TV e dirette streaming, dalla rete e dai social network, potenti ed efficaci mezzi di comunicazione che abbattono ogni frontiera per la diffusione a tappeto delle informazioni di notevole interesse religioso, sociale e culturale.
Bartolo Carbone