Le interviste di Bartolo Carbone
Red Bull Cliff Diving : la spettacolarità dei tuffi
La parola a Vincenzo Fratepietro
domenica 7 ottobre 2018
20.01
L'attrattività della Puglia non ha eguali grazie anche agli eventi che si organizzano durante l'anno come la Red Bull Cliff Diving, che ha fatto registrare oltre 70 mila presenze nel corso delle due giornate della finale del torneo 2018 svoltasi a Polignano a Mare, il 22 e il 23 settembre scorsi. La città che ha dato i natali a Domenico Modugno è famosa per il suo centro abitato a strapiombo sulle profonde acque adriatiche, si è confermata "la casa del tuffo estremo" a livello mondiale ospitando l'élite del cliff diving, sport estremo nato sul finire del '700 sull'isola di Maui nell'Arcipelago delle Hawaii. La particolarità della gara, tra acrobazie e cadute libere, la base da dove si sono tuffati gli atleti che per essere raggiunta prevedeva il passaggio all'interno dell'abitazione di un privato cittadino. Le piattaforme destinate alla competizione dei tuffi sono state poste rispettivamente a 27 e a 21 metri di altezza e i partecipanti in gara hanno eseguito 5 diversi gruppi di tuffi: Front (Davanti); Back (Indietro); Inward (Rovesciato); Reverse (Ritornato);Handstand (Verticale). Quest'anno hanno vinto il recordman inglese Gary Hunt tra gli uomini che si laureato Campione Mondiale per la settima volta in carriera e l'australiana Rhiannan Iffland, tra le donne, campionessa per la terza volta della World Series. A seguire la Red Bull Cliff Diving World Series, in veste speciale con una macchina fotografica tra le mani Vincenzo Fratepietro(36 anni) in una posizione privilegiata nella città adriatica. Formatosi come autodidatta, il pugliese Vincenzo Fratepietro si è appassionato di fotografia sin dall'adolescenza, approfondendo quest'arte parallelamente agli studi universitari, attraverso lezioni private e workshop, a tutt'oggi in continua ricerca di idee e confronti. Non ha un genere fotografico preferito, ma ama sperimentare e mettersi in gioco continuamente, strizzando l'occhio alla fotografia sociale. Ha scritto diversi articoli fotografici su riviste di settore ed ha partecipato a mostre fotografiche personali e collettive, nonché collaborato in staff per un noto portale fotografico italiano per diversi anni (photo4u), per poi dedicarsi ad una rubrica sulla interconnessione tra fotografia e psicologia in un altro noto portale web italiano specialistico di fotografia (Maxartis).In questi anni Vincenzo Fratepietro ha preso parte a mostre collettive di fotografia in particolarc a quella italiana del FIOF (Fondo Internazionale della Fotografia) come ambasciatore italiano della fotografia in Russia nell'ambito del festival internazionale della fotografia "Photovisa" a Krasnodar. Nel 2017, come ambasciatore italiano della fotografia in Cina alla mostra collettiva ospitata nel padiglione italiano nell'ambito del Festival Internazionale della Fotografia di Lishui, uno degli eventi fotografici più importanti del medio-oriente. Quest'anno ha già ottenuto due menzioni d'onore nella categoria "conceptual" della sezione fotoamatori del concorso fotografico internazionale "FIIPA" e al Sony World Photography Awards 2018, uno dei più prestigiosi concorsi fotografici a livello mondiale, una sua foto, ritraente il "Coro della la Desolata di Canosa di Puglia", nella categoria "Open" sezione "Culture", è stata selezionata tra circa 320.000 immagini partecipanti da oltre 200 Paesi del mondo, come "Commended" (meritevole di menzione speciale da parte della giuria) assieme a pochi altri italiani, in mostra al Somerset House di Londra dal 20 aprile al 6 maggio 2018, ed in giro per altre tappe a livello mondiale. Nonostante i numerosi impegni di lavoro Vincenzo Fratepietro ha ritagliato del tempo per rispondere alle domande formulate da Canosaweb e parlare del Red Bull Cliff Diving, tra gli eventi più seguiti dai media e dai social. .
Da quanto tempo segue gli eventi sportivi? Sono un semplice fotoamatore dal 2000, quando ho avuto modo di utilizzare i primi sistemi digitali. Seguo eventi sportivi relativamente da poco, accorgendomi di voler approfondire sempre di più. Occorre diversificare, rinnovarsi e comunicare emozioni attraverso la fotografia rispetto a quanto si fa solitamente. Ricerca fotografica che non intende aggiungere o sottrarre nulla rispetto a quanto già rappresentato dall'evento sportivo stesso e da tutto quel che ruota intorno, ma che permette di cogliere e congelare in "eterno" alcune sfumature determinanti che poi diventeranno fruibili a tutti in egual modo.
Perchè ha scelto il Red Bull Cliff Diving World Series? L'evento Red Bull lambisce diverse latitudini a livello mondiale, ed è sicuramente uno degli eventi più attesi a livello internazionale. Nelle varie tappe si esibiscono i migliori tuffatori del momento, in uno sport estremo sempre più seguito ed affascinante, che segna ambiziosamente le sue prime competizioni nel 2009. Con la particolarità della piattaforma ai suoi 27m dal livello del mare, in Italia muove i primi passi già dallo stesso 2009.
L'ottica utilizzata normalmente. E il digitale ha aiutato o penalizzato il lavoro del fotoreporter? Il digitale aiuta notevolmente il lavoro, in velocità, richiesto dagli eventi sportivi in generale, ottenendo risultati sempre più prestanti e comunicazioni/condivisioni velocissime. L'ottica che ho utilizzato prevalentemente per questa occasione è un obiettivo zoom Canon 70/200 f2.8 adattato su Sony della serie Alpha 7, utilizzandolo in alternanza ad un Sony 85mm f1.8 e ad uno Zeiss 18mm f2.8, in funzione alle distanze dalla scena catturata, e con tempi di sicurezza in funzione alla lunghezza focale, ISO minimi e tempi di scatto ridottissimi vista la fortunata giornata meteo.
Cosa ha documentato e cosa si prova a pochi passi dalla piattaforma dei tuffi, con una macchina fotografica tra le mani? Ho avuto l'onore ed il privilegio di seguire costantemente e personalmente il nostro national hero Alessandro De Rose, atleta di assoluto prestigio, già vincitore della tappa di Polignano a Mare dell'edizione 2017, medaglia di bronzo ai Mondiali di nuoto a Budapest , che dopo essersi visto soffiare la vittoria solo per una sbavatura in ingresso in acqua in ultimo tuffo, ci riproverà sicuramente con tutta la sua grinta nella prossima tappa dell'1-2 giugno 2019, sempre tra le stesse calorose acque polignanesi, previa qualificazione ad Abu Dhabi il 9 e 10 novembre 2018, alla FINA World Cup, che decreterà la definitiva line-up del 2019 a seguito del World Ranking System 2018. Forti emozioni che mi hanno accompagnato per tutta la durata dell'evento, soprattutto dal lato strettamente reportagistico ed umano, permettendomi di ottenere degli scatti diversi dal solito, inediti, rompendo gli schemi comunicativi a cui normalmente si è abituati a pensare e a cui gli stessi folli atleti hanno risposto con altrettanta sorpresa ed interesse,mi riferisco ad esempio ad alcune foto in zona pre e post tuffo.
La postproduzione quanta importanza ha e perché? La postproduzione in tal caso ha un ruolo marginale, poiché il racconto è già tutto nello scatto, non occorre altro se non ottimizzare un minimo di contrasto, lo scatto è già pronto, studiandolo preventivamente sin dall'inquadratura. In ogni caso gli strumenti attuali, sia software che hardware, permettono grandi recuperi anche di foto potenzialmente da scartare, risultati quasi impensabili sino a qualche anno fa.
E' soddisfatto di ciò che sta realizzando? Progetti per il futuro? Sicuramente motivato e soddisfatto, poiché sto avendo la possibilità di studiare, approfondire, approcciare a nuovi modi di comunicare attraverso la fotografia, quindi di raccontare e di congelare momenti. Per quel che concerne questo meraviglioso sport mi piacerebbe, se fosse in qualche modo possibile, seguire fotograficamente altre tappe a livello mondiale, o perché no, altri eventi timbrati Red Bull.
Grazie per la disponibilità e per aver dedicato del tempo prezioso alle nostre domande. Buon lavoro!
Bartolo Carbone
Da quanto tempo segue gli eventi sportivi? Sono un semplice fotoamatore dal 2000, quando ho avuto modo di utilizzare i primi sistemi digitali. Seguo eventi sportivi relativamente da poco, accorgendomi di voler approfondire sempre di più. Occorre diversificare, rinnovarsi e comunicare emozioni attraverso la fotografia rispetto a quanto si fa solitamente. Ricerca fotografica che non intende aggiungere o sottrarre nulla rispetto a quanto già rappresentato dall'evento sportivo stesso e da tutto quel che ruota intorno, ma che permette di cogliere e congelare in "eterno" alcune sfumature determinanti che poi diventeranno fruibili a tutti in egual modo.
Perchè ha scelto il Red Bull Cliff Diving World Series? L'evento Red Bull lambisce diverse latitudini a livello mondiale, ed è sicuramente uno degli eventi più attesi a livello internazionale. Nelle varie tappe si esibiscono i migliori tuffatori del momento, in uno sport estremo sempre più seguito ed affascinante, che segna ambiziosamente le sue prime competizioni nel 2009. Con la particolarità della piattaforma ai suoi 27m dal livello del mare, in Italia muove i primi passi già dallo stesso 2009.
L'ottica utilizzata normalmente. E il digitale ha aiutato o penalizzato il lavoro del fotoreporter? Il digitale aiuta notevolmente il lavoro, in velocità, richiesto dagli eventi sportivi in generale, ottenendo risultati sempre più prestanti e comunicazioni/condivisioni velocissime. L'ottica che ho utilizzato prevalentemente per questa occasione è un obiettivo zoom Canon 70/200 f2.8 adattato su Sony della serie Alpha 7, utilizzandolo in alternanza ad un Sony 85mm f1.8 e ad uno Zeiss 18mm f2.8, in funzione alle distanze dalla scena catturata, e con tempi di sicurezza in funzione alla lunghezza focale, ISO minimi e tempi di scatto ridottissimi vista la fortunata giornata meteo.
Cosa ha documentato e cosa si prova a pochi passi dalla piattaforma dei tuffi, con una macchina fotografica tra le mani? Ho avuto l'onore ed il privilegio di seguire costantemente e personalmente il nostro national hero Alessandro De Rose, atleta di assoluto prestigio, già vincitore della tappa di Polignano a Mare dell'edizione 2017, medaglia di bronzo ai Mondiali di nuoto a Budapest , che dopo essersi visto soffiare la vittoria solo per una sbavatura in ingresso in acqua in ultimo tuffo, ci riproverà sicuramente con tutta la sua grinta nella prossima tappa dell'1-2 giugno 2019, sempre tra le stesse calorose acque polignanesi, previa qualificazione ad Abu Dhabi il 9 e 10 novembre 2018, alla FINA World Cup, che decreterà la definitiva line-up del 2019 a seguito del World Ranking System 2018. Forti emozioni che mi hanno accompagnato per tutta la durata dell'evento, soprattutto dal lato strettamente reportagistico ed umano, permettendomi di ottenere degli scatti diversi dal solito, inediti, rompendo gli schemi comunicativi a cui normalmente si è abituati a pensare e a cui gli stessi folli atleti hanno risposto con altrettanta sorpresa ed interesse,mi riferisco ad esempio ad alcune foto in zona pre e post tuffo.
La postproduzione quanta importanza ha e perché? La postproduzione in tal caso ha un ruolo marginale, poiché il racconto è già tutto nello scatto, non occorre altro se non ottimizzare un minimo di contrasto, lo scatto è già pronto, studiandolo preventivamente sin dall'inquadratura. In ogni caso gli strumenti attuali, sia software che hardware, permettono grandi recuperi anche di foto potenzialmente da scartare, risultati quasi impensabili sino a qualche anno fa.
E' soddisfatto di ciò che sta realizzando? Progetti per il futuro? Sicuramente motivato e soddisfatto, poiché sto avendo la possibilità di studiare, approfondire, approcciare a nuovi modi di comunicare attraverso la fotografia, quindi di raccontare e di congelare momenti. Per quel che concerne questo meraviglioso sport mi piacerebbe, se fosse in qualche modo possibile, seguire fotograficamente altre tappe a livello mondiale, o perché no, altri eventi timbrati Red Bull.
Grazie per la disponibilità e per aver dedicato del tempo prezioso alle nostre domande. Buon lavoro!
Bartolo Carbone