Le interviste di Bartolo Carbone
SCIAPÒ:atto finale.
La parola al giurato Luca Zecchillo
sabato 13 agosto 2016
10.30
Top secret sui nomi dei vincitori della Prima Edizione del Festival Nazionale di Teatro Amatoriale "SCIAPÒ" Città di Canosa di Puglia(BT), che si svolta nell'incantevole scenario del Battistero San Giovanni nei week end dello scorso luglio. La kermesse teatrale all'aperto è stata promossa dalla Pro Loco di Canosa e dalla Compagnia Teatrale "TEATRONUOVO" con il patrocinio della Regione Puglia, del Comune di Canosa di Puglia e della U.I.L.T. Puglia (Unione Italiana Libero Teatro). Il Festival si è proposto di promuovere e valorizzare il patrimonio artistico-culturale della città di Canosa di Puglia attraverso l'organizzazione della locale Pro Loco, che ha ad accompagnato gli ospiti impegnati negli spettacoli teatrali nelle visite dei principali siti della città "d'Arte e Cultura", per conoscere l'importanza del patrimonio storico-archeologico presente da millenni. La cerimonia di premiazione che avrà luogo sulle terrazze del Palazzo Iliceto, in via Trieste e Trento nr.20, a partire dalle ore 21.00 di questa sera, è a cura della Pro Loco Canosa presieduta dalla dottoressa Annamaria Fiore e dalla Compagnia Teatro Nuovo che ha inaugurato la rassegna teatrale estiva lo scorso 8 luglio con la commedia brillante, dal titolo "Parcheggio a pagamento" di Italo Conti adattata al contesto dialettale canosino. La giuria, che ha assistito agli spettacoli portati in scena, si è riunita in questi giorni ha valutato e votato per l'assegnazione dei seguenti premi: regia, miglior attore/attrice protagonista, miglior attore/attrice non protagonista, miglior commedia (valutata oltre che per i vari aspetti tecnico/artistici, anche e soprattutto in base al gradimento del pubblico), miglior allestimento o 1° classificato (ovvero spettacolo che meglio ha rappresentato, secondo la giuria, lo spirito del concorso, in base soprattutto alla somma dei voti ottenuti nelle varie categorie) ed un premio speciale della giuria. Alla vigilia della premiazione è stato contattato uno dei giurati il canosino "d'adozione" Luca Zecchillo, neo vincitore del concorso nazionale "Fortuna Dautore" nella sezione "Testo teatrale" con l'opera "L'incontenibile smania di successo" che non si è pronunciato sui nomi dei vincitori ma da par suo ha commentato la rassegna teatrale: """Sono sempre stato convinto che chiamare dilettanti coloro che danno vita al mondo del teatro amatoriale è denigratorio, perché spesso offrono spettacoli di livello superiore a quello che è il panorama professionistico. Con tale premessa, non voglio avere la presunzione di affermare che questo è anche il caso di "Sciapò", ovvero della prima Edizione del Festival Nazionale di Teatro Amatoriale della città di Canosa di Puglia, ma sono convinto che ci si è avvicinati molto o, per lo meno, vi si sono creati tutti i presupposti. Tutto questo grazie a un lavoro oculato di selezione, tra più di venti lavori pervenuti da tutta Italia, effettuato dai membri della Compagnia Teatro Nuovo di Canosa, coadiuvati dal presidente Sabino Dell'Isola, cui ringrazio sentitamente per avermi coinvolto in questo straordinario evento. Inoltre, ci tengo a citare il contributo prezioso della Pro Loco, delle istituzioni comunali, nonché della Fondazione Archeologica Canosina e della Coop. Dromos, per aver messo a disposizione una location di tutto prestigio: il Battistero di S. Giovanni. Spero di non aver dimenticato nessuno e chiedo venia in caso contrario."""
Un breve "giudizio" sul Festival Nazionale di Teatro Amatoriale 'SCIAPÒ': """Binomio perfetto tra archeologia e teatro, ovvero cultura allo stato puro, perché oltre agli spettacoli teatrali, le associazioni organizzatrici hanno avuto modo di far conoscere il prestigioso patrimonio archeologico di Canosa a tutti coloro che sono giunti da fuori, per partecipare all'evento. A noi giudici, devo ammettere, ci è toccato il compito, magari più increscioso, ovvero decretare i vincitori, ma allo stesso tempo più piacevole e meno dispendioso di energie, se paragonato al lavoro estenuante, ma riuscitissimo, effettuato dalle associazioni impegnate alla rassegna teatrale all'aperto. Una giuria molto coesa, composta da persone umane e competenti, di cui ho avuto l'onore di far parte, che con serietà hanno designato i vincitori. Ricordo che la giuria è stata presieduta dal poliedrico Giuseppe Ardillo insieme a Sabino Facciolongo (Assessore alla Cultura), Sabino D'Aulisa(giornalista de 'La Gazzetta del Mezzogiorno') a cui, approfitto dell'occasione, per esternare tutto il nostro più caloroso affetto per la prematura dipartita della moglie, Sabino Coletti (attore amatoriale), Dario Di Nunno (attore e regista amatoriale), Antonia Lavacca (scenografa)."""
La prima esibizione fuori concorso "Parcheggio a pagamento" di Italo Conti con la Compagnia Teatro Nuovo: """Nella serata inaugurale abbiamo assistito ad un piacevole fuori gara, offerto dalla Compagnia organizzatrice, che si è esibita nella commedia brillante, in vernacolo canosino, "Parcheggio a pagamento" di Italo Conti, alla sua ennesima replica, credo la settima, ma gli amici di Teatro Nuovo mi perdoneranno se ho detto un'eresia. Sempre graditissima al pubblico e anticipata, come da tradizione, dall'esibizione di Clemente Cirillo, che ha voluto celebrare il Battistero e lo stesso Festival, con uno dei suoi classici, brevi e incisivi, 'One man show'."""
Prima commedia: "Che casinò" della Compagnia dei Filodrammatici di Napoli : """Ci tengo a precisare che queste sono solo impressioni personali che esulano dalle decisioni della giuria. Un gruppo di bravi attori che ruotavano attorno al protagonista, nel mettere in scena la storia di una strana 'banda di napoletani' che decide all'improvviso di avventurarsi in un furto di un casinò del nord. La divertente vicenda si è svolta tra intrecci, equivoci e gag, alcune anche piuttosto esilaranti, il tutto espresso con semplicità e con una chiusura degna delle più classiche commedie di Eduardo Scarpetta, per chi no lo sapesse, il più importante attore e commediografo napoletano, tra la fine dell'Ottocento ed i primi del Novecento, nonché padre naturale, degli ancora più noti: Eduardo, Peppino e Titina De Filippo."""
La seconda "Un posto fisso in paradiso" della Compagnia Uomini di Mondo di Ischia: """L'impronta scarpettiana, si evince anche nella seconda commedia in gara. 'Un posto fisso in paradiso' della Compagnia Uomini di Mondo di Ischia, dove l'autore, Corrado Visone, ha narrato la storia di un'agenzia di pompe funebri a Napoli, i cui gestori, per sopravvivere alla crisi e anticipare la concorrenza, hanno l'idea di 'andare a prendere i morti quando sono ancora vivi', cioè contattare degli aspiranti suicidi che non hanno il coraggio di compiere l'infausto gesto e accompagnarli verso una morte serena, garantendo loro 'un posto fisso in paradiso'. Così facendo si ritrovano l'agenzia piena di personaggi particolari, accomunati dallo stesso obiettivo: darsi la morte. E' ovvio, a un certo punto, che il puro senso dell'umorismo partenopeo, fa sì che tali situazioni si ribaltino, mettendo in risalto l'importanza della vita. Uno spettacolo ricco di caratteristi, che risaltano tutti in egual modo, senza mai sopraffare, figli delle più nobili maschere della tradizione farsesca napoletana. Da ricordare, a fine spettacolo, un commovente fuori programma che l'autore ha voluto dedicare alla nostra gente, a pochi giorni dalla tragedia ferroviaria tra Andria e Corato, con la lettura di una poesia che parlava di quanto accaduto. Pubblico, numeroso, tutto in piedi ad applaudire con le lacrime agli occhi: standing ovation per Sciapò nel ricordo delle vittime nostri conterranei""".
Terza commedia "Questi figli amatissimi" di Roberta Skerl, della Compagnia La Cricca di Taranto: """E' la storia di una famiglia dei giorni nostri. Una famiglia in cui tutto il pubblico accorso ha potuto specchiarsi, in determinati frangenti o per tutto lo scorrere della storia, raccontata in maniera leggera e comica, ma senza mai rinunciare a regalare quella sensazione di star scrutando la vita di una semplice famiglia, le preoccupazioni per dei figli che non si riescono a sistemare e la consapevolezza che di essere genitori non si smette mai. Tutto il cast, guidato da un'ottima regia, è riuscito abilmente a non far trasudare quella differenza, da me citata in precedenza, tra teatro filodrammatico e teatro drammatico professionistico, a fronte di un testo scritto, non per l'occasione, come per gli spettacoli precedenti, ma da un'autrice professionista, molto apprezzata, che scrive non solo per il teatro, ma anche per la televisione e il cinema, sin dagli anni ottanta, per giunta diplomata in Scrittura Drammaturgica presso la prestigiosa Civica Scuola d'Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano. Anche questo è stato Sciapò. """.
Quarta commedia "Porno Subito", della Compagnia I Gabbiani di Baronissi : """ Anche questa è stata scritta da autori professionisti quali Ciro Ceruti e Ciro Villani, entrambi molto apprezzati sia in ambito locale che panorama nazionale, dove soprattutto Ceruti, si è distinto come autore dei testi degli Arteteca di Made in Sud, nonché del loro primo film e soprattutto come autore e attore coprotagonista della sit-com "Fatti Unici" andata in onda, quest'inverno, su RaiDue. Anche per questa commedia vale il discorso della precedente per la questione amatori/professionisti. La storia è semplice nel suo contenuto, ma ricca di gag fortemente esilaranti che, in più occasioni, hanno lasciato senza fiato il pubblico. Parla di due soci fotografi, delle loro scappatelle, di un matrimonio per interesse da organizzare, una gravidanza da programmare e un'amante con figlia a seguito da nascondere. Il tutto per la disperazione del loro cognato prete, più volte coinvolto ignaramente nelle loro "malefatte". Tutto ineccepibile, Sciapò""".
Quinta commedia "I Ri…Promessi Sposi" della Compagnia dei Teatranti di Bisceglie: """ Si torna in Puglia, con la versione rivisitata, in chiave musicale, del noto romanzo di Manzoni. Con questo spettacolo, l'organizzazione ha voluto chiudere la rassegna, cambiando l'impronta fin qui ad essa apportata, con uno spettacolo che sicuramente sarà risultato gradevole agli amanti del genere. L' ultimo Sciapò""".
Sciapò …A grande richiesta, ma cosa significa nello specifico?: """Deriva dal francese chapeaux, che si legge appunto "sciapò", e significa letteralmente "cappello"; lo si dice per fare i complimenti a qualcuno, come nell'espressione "tanto di cappello" a quanti hanno calcato le scene della prima rassegna teatrale canosina all'aperto. Prima di concludere, vorrei evidenziare la notevole presenza di pubblico, nonostante in alcune serate, in città, vi siano stati eventi concomitanti. Questione che ci terrei a mettere in risalto e che spero le istituzioni e gli addetti ai lavori, vogliano evitare per il futuro, per permettere a tutti, me compreso, di assistere a tutte le iniziative culturali, sportive e sociali intraprese in città. Con questo, voglio chiudere nella speranza e nell'augurio che possa esserci presto un altro Sciapò o, meglio, tanti altri Sciapò, che di sicuro darebbero, di volta in volta, sempre più risalto e prestigio alla nostra amata Canosa""".
Grazie anche a nome della Redazione di Canosaweb per aver dedicato del tempo alla nostra rubrica tesa a valorizzare e promuovere Canosa di Puglia attraverso le iniziative culturali organizzate in città.
Bartolo Carbone
Un breve "giudizio" sul Festival Nazionale di Teatro Amatoriale 'SCIAPÒ': """Binomio perfetto tra archeologia e teatro, ovvero cultura allo stato puro, perché oltre agli spettacoli teatrali, le associazioni organizzatrici hanno avuto modo di far conoscere il prestigioso patrimonio archeologico di Canosa a tutti coloro che sono giunti da fuori, per partecipare all'evento. A noi giudici, devo ammettere, ci è toccato il compito, magari più increscioso, ovvero decretare i vincitori, ma allo stesso tempo più piacevole e meno dispendioso di energie, se paragonato al lavoro estenuante, ma riuscitissimo, effettuato dalle associazioni impegnate alla rassegna teatrale all'aperto. Una giuria molto coesa, composta da persone umane e competenti, di cui ho avuto l'onore di far parte, che con serietà hanno designato i vincitori. Ricordo che la giuria è stata presieduta dal poliedrico Giuseppe Ardillo insieme a Sabino Facciolongo (Assessore alla Cultura), Sabino D'Aulisa(giornalista de 'La Gazzetta del Mezzogiorno') a cui, approfitto dell'occasione, per esternare tutto il nostro più caloroso affetto per la prematura dipartita della moglie, Sabino Coletti (attore amatoriale), Dario Di Nunno (attore e regista amatoriale), Antonia Lavacca (scenografa)."""
La prima esibizione fuori concorso "Parcheggio a pagamento" di Italo Conti con la Compagnia Teatro Nuovo: """Nella serata inaugurale abbiamo assistito ad un piacevole fuori gara, offerto dalla Compagnia organizzatrice, che si è esibita nella commedia brillante, in vernacolo canosino, "Parcheggio a pagamento" di Italo Conti, alla sua ennesima replica, credo la settima, ma gli amici di Teatro Nuovo mi perdoneranno se ho detto un'eresia. Sempre graditissima al pubblico e anticipata, come da tradizione, dall'esibizione di Clemente Cirillo, che ha voluto celebrare il Battistero e lo stesso Festival, con uno dei suoi classici, brevi e incisivi, 'One man show'."""
Prima commedia: "Che casinò" della Compagnia dei Filodrammatici di Napoli : """Ci tengo a precisare che queste sono solo impressioni personali che esulano dalle decisioni della giuria. Un gruppo di bravi attori che ruotavano attorno al protagonista, nel mettere in scena la storia di una strana 'banda di napoletani' che decide all'improvviso di avventurarsi in un furto di un casinò del nord. La divertente vicenda si è svolta tra intrecci, equivoci e gag, alcune anche piuttosto esilaranti, il tutto espresso con semplicità e con una chiusura degna delle più classiche commedie di Eduardo Scarpetta, per chi no lo sapesse, il più importante attore e commediografo napoletano, tra la fine dell'Ottocento ed i primi del Novecento, nonché padre naturale, degli ancora più noti: Eduardo, Peppino e Titina De Filippo."""
La seconda "Un posto fisso in paradiso" della Compagnia Uomini di Mondo di Ischia: """L'impronta scarpettiana, si evince anche nella seconda commedia in gara. 'Un posto fisso in paradiso' della Compagnia Uomini di Mondo di Ischia, dove l'autore, Corrado Visone, ha narrato la storia di un'agenzia di pompe funebri a Napoli, i cui gestori, per sopravvivere alla crisi e anticipare la concorrenza, hanno l'idea di 'andare a prendere i morti quando sono ancora vivi', cioè contattare degli aspiranti suicidi che non hanno il coraggio di compiere l'infausto gesto e accompagnarli verso una morte serena, garantendo loro 'un posto fisso in paradiso'. Così facendo si ritrovano l'agenzia piena di personaggi particolari, accomunati dallo stesso obiettivo: darsi la morte. E' ovvio, a un certo punto, che il puro senso dell'umorismo partenopeo, fa sì che tali situazioni si ribaltino, mettendo in risalto l'importanza della vita. Uno spettacolo ricco di caratteristi, che risaltano tutti in egual modo, senza mai sopraffare, figli delle più nobili maschere della tradizione farsesca napoletana. Da ricordare, a fine spettacolo, un commovente fuori programma che l'autore ha voluto dedicare alla nostra gente, a pochi giorni dalla tragedia ferroviaria tra Andria e Corato, con la lettura di una poesia che parlava di quanto accaduto. Pubblico, numeroso, tutto in piedi ad applaudire con le lacrime agli occhi: standing ovation per Sciapò nel ricordo delle vittime nostri conterranei""".
Terza commedia "Questi figli amatissimi" di Roberta Skerl, della Compagnia La Cricca di Taranto: """E' la storia di una famiglia dei giorni nostri. Una famiglia in cui tutto il pubblico accorso ha potuto specchiarsi, in determinati frangenti o per tutto lo scorrere della storia, raccontata in maniera leggera e comica, ma senza mai rinunciare a regalare quella sensazione di star scrutando la vita di una semplice famiglia, le preoccupazioni per dei figli che non si riescono a sistemare e la consapevolezza che di essere genitori non si smette mai. Tutto il cast, guidato da un'ottima regia, è riuscito abilmente a non far trasudare quella differenza, da me citata in precedenza, tra teatro filodrammatico e teatro drammatico professionistico, a fronte di un testo scritto, non per l'occasione, come per gli spettacoli precedenti, ma da un'autrice professionista, molto apprezzata, che scrive non solo per il teatro, ma anche per la televisione e il cinema, sin dagli anni ottanta, per giunta diplomata in Scrittura Drammaturgica presso la prestigiosa Civica Scuola d'Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano. Anche questo è stato Sciapò. """.
Quarta commedia "Porno Subito", della Compagnia I Gabbiani di Baronissi : """ Anche questa è stata scritta da autori professionisti quali Ciro Ceruti e Ciro Villani, entrambi molto apprezzati sia in ambito locale che panorama nazionale, dove soprattutto Ceruti, si è distinto come autore dei testi degli Arteteca di Made in Sud, nonché del loro primo film e soprattutto come autore e attore coprotagonista della sit-com "Fatti Unici" andata in onda, quest'inverno, su RaiDue. Anche per questa commedia vale il discorso della precedente per la questione amatori/professionisti. La storia è semplice nel suo contenuto, ma ricca di gag fortemente esilaranti che, in più occasioni, hanno lasciato senza fiato il pubblico. Parla di due soci fotografi, delle loro scappatelle, di un matrimonio per interesse da organizzare, una gravidanza da programmare e un'amante con figlia a seguito da nascondere. Il tutto per la disperazione del loro cognato prete, più volte coinvolto ignaramente nelle loro "malefatte". Tutto ineccepibile, Sciapò""".
Quinta commedia "I Ri…Promessi Sposi" della Compagnia dei Teatranti di Bisceglie: """ Si torna in Puglia, con la versione rivisitata, in chiave musicale, del noto romanzo di Manzoni. Con questo spettacolo, l'organizzazione ha voluto chiudere la rassegna, cambiando l'impronta fin qui ad essa apportata, con uno spettacolo che sicuramente sarà risultato gradevole agli amanti del genere. L' ultimo Sciapò""".
Sciapò …A grande richiesta, ma cosa significa nello specifico?: """Deriva dal francese chapeaux, che si legge appunto "sciapò", e significa letteralmente "cappello"; lo si dice per fare i complimenti a qualcuno, come nell'espressione "tanto di cappello" a quanti hanno calcato le scene della prima rassegna teatrale canosina all'aperto. Prima di concludere, vorrei evidenziare la notevole presenza di pubblico, nonostante in alcune serate, in città, vi siano stati eventi concomitanti. Questione che ci terrei a mettere in risalto e che spero le istituzioni e gli addetti ai lavori, vogliano evitare per il futuro, per permettere a tutti, me compreso, di assistere a tutte le iniziative culturali, sportive e sociali intraprese in città. Con questo, voglio chiudere nella speranza e nell'augurio che possa esserci presto un altro Sciapò o, meglio, tanti altri Sciapò, che di sicuro darebbero, di volta in volta, sempre più risalto e prestigio alla nostra amata Canosa""".
Grazie anche a nome della Redazione di Canosaweb per aver dedicato del tempo alla nostra rubrica tesa a valorizzare e promuovere Canosa di Puglia attraverso le iniziative culturali organizzate in città.
Bartolo Carbone