Le interviste di Bartolo Carbone
Tra arte e devozione: l’icona di Caterina Cannati
La Madonna della Fonte donata al neo vescovo Mansi
lunedì 25 aprile 2016
16.28
La bellezza e l'arte delle icone suscitano sempre sentimenti e sensazioni uniche, tanto da essere considerate "una via privilegiata per entrare in contatto con il mondo spirituale attraverso la preghiera", una chiave di lettura privilegiata per comprendere la religiosità, la cultura e la storia legata all'Icona della Madonna della Fonte, la più antica immagine di Maria SS. presente a Canosa di Puglia(BT). In molti riferiscono che è chiamata così, perché il luogo in cui era custodita si trovava vicino ad una fonte, ma anche perché, la Chiesa considera la Madre di Gesù la sorgente dalla quale sgorga, abbondante, la grazia di Dio, verso la vita degli uomini. L'Icona della Madonna della Fonte come più testi riportano, sarebbe una delle prime immagini pervenute in Puglia dall'Oriente, nel VI secolo, per opera del Vescovo San Sabino, o più probabilmente fu portata dal principe normanno Boemondo al ritorno dalla prima crociata, all'inizio XII secolo. Altri studiosi ritengono che l'Icona della Madonna della Fonte e le altre icone presenti in Puglia appartengono alla stessa tipologia forse realizzate da botteghe locali, legate a monasteri benedettini, dove gli artisti locali, probabilmente affiancati da quelli fuggiti dal vicino Oriente, le hanno poi riprodotte. Nella storia, nella tradizione, nella devozione popolare va ad aggiungersi l'ultima icona della Madonna della Fonte, realizzata su commissione dalla canosina Caterina Cannati in arte Kataos, dipinta su una tavola di pioppo antico, di dimensioni 43 cm di larghezza x 64 cm di altezza e 4 cm di spessore, donata dal sindaco di Canosa di Puglia, Ernesto La Salvia al novello vescovo della Diocesi di Andria, Mons.Luigi Mansi, nel corso della cerimonia religiosa svoltasi lo scorso 16 aprile nella Concattedrale Basilica di San Sabino. """Quando dipingo una icona, il legno utilizzato come supporto per me é fondamentale – esordisce emozionata Caterina Cannati in arte Kataos, l'autrice dell'icona della Madonna della Fonte donata al neo vescovo della Diocesi di Andria - Vado spesso alla ricerca di tavole in legno antiche, di quelle che hanno già subito la stagionatura, spesso presenti nelle vecchie botteghe di falegnameria o in masserie di campagna tra i ruderi di un tempo che fu. La tavola mi é stata commissionata dal Comune di Canosa e per me é stato motivo di orgoglio ed onore poter realizzare un lavoro a nome della comunità canosina. Giusto il tempo di rientrare dalla Biennale di arte contemporanea delle Dolomiti, curata dal noto critico d'arte Giorgio Grasso e di mettermi all'opera. Ho lavorato intensamente, anche di notte, per dieci giorni consecutivi, perché doveva essere pronta per il 16 aprile scorso. Ho temuto per qualche attimo di non farcela ma poi tutto è stato superato grazie alla passione e all'amore per il mio lavoro. la mia Arte!Il mio instancabile impegno ha fatto sì che portassi a termine l'opera onorando in tempo la commissione e vivere in diretta le emozioni della cerimonia della consegna al Vescovo Monsignor Luigi Mansi, insieme al Sindaco La Salvia, alle autorità cittadine, religiose, militari, ai canosini e a tutti i componenti della Corale della Basilica Cattedrale San Sabino, diretta dal maestro Salvatore Sica di cui faccio parte da anni. Arte e canto un connubio perfetto che riempiono di gioia e di emozioni la mia vita!""". Parole sincere e profonde di un artista come Kataos che in questi anni ha fatto conoscere le sue opere, molto ammirate ed apprezzate dalla critica e dal pubblico, in particolare le ultime: l'esposizione International Contemporary Art, curata dal famoso critico Giorgio Grasso, inserita tra gli eventi collaterali che hanno caratterizzato Expo Milano 2015; non da meno le partecipazioni al "Festival dell'Immagine" a Martina Franca(TA), e alla prima Edizione della Biennale d'Arte Contemporanea sulle Dolomiti. Tutte mostre collettive, molto importanti, che danno lustro, dove la canosina Caterina Cannati, "innamorata dell'espressionismo che privilegia, esasperandolo", ha realizzato il sogno maturato durante il percorso accademico, quando ha avuto modo di immergersi totalmente nell'arte dei grandi, imitandoli ma la svolta espressionistica della sua attuale pittura, la deve ad uno dei grandi Maestri delle avanguardie artistiche del 900: Amedeo Modigliani. Adora la pittura espressionista perché coglie "il lato più profondo dell'animo umano, non si ferma all'apparenza va oltre. È un particolare tipo di pittura che ha come scopo quello di non fermarsi all'occhio dell'osservatore ma giunge all'interno, dove la visione interagisce con la nostra sensibilità psicologica, suscitando un emozione."" A questo filone d'arte che l'ha portata fino in cima alle Dolomiti, si aggiunge anche il sacro, quello della meditazione, della preghiera, della devozione per la Madonna della Fonte, protettrice di Canosa. Attraverso l'icona della Madonna della Fonte, la canosina Cannati continua con tenacia e determinazione a """lasciare una traccia di se...oltre se...nel mondo e quel che sarà…", nell'ottica di divulgare e promuovere la bellezza dell'arte a 360°, in tutte le sue forme e colori, anche in luoghi di culto ed in una occasione molto partecipata dalla comunità locale che ha accolto con gioia e grande entusiasmo l'arrivo del nuovo vescovo, nel segno della storia, della tradizione e della cultura mariana.
Bartolo Carbone
Bartolo Carbone