Le interviste di Bartolo Carbone
Tra emozioni e sacrifici, le prime esperienze nel calcio
La parola a Federico Massari della Fidelis Andria
sabato 16 settembre 2017
12.26
E' trascorso poco più di un anno dal passaggio del canosino Federico Massari(classe 2002) alla Fidelis Andria, una società blasonata del calcio pugliese che punta molto sui giovani. Un anno positivo per l'attaccante Federico Massari con la propensione al gol che ha già disputato il campionato nazionale under 15 Lega Pro, affrontando le trasferte in altre regioni quali Campania, Abruzzo, Marche, Lazio e, in alcune circostanze, ha provato "l'emozione del ritiro del sabato, occasione propizia per confrontarmi con i miei coetanei di altri paesi, quali Barletta, Minervino, Andria, Trani, Bisceglie e Bari, e di creare profondi rapporti di amicizia con alcuni e normali con altri". Sono le prime descrizioni che il giovanissimo calciatore Federico Massari, studente al terzo anno del liceo "E.Fermi" di Canosa, ha fatto in merito alla nuova esperienza calcistica dopo i trascorsi nella "Liberty Canosa" e a margine della partecipazione con la Fidelis Andria alla XXI Edizione del Torneo Internazionale, Under 16 - "Gaetano Scirea". Dopo aver affrontato il Viktoria Plzen, l'Invicta Matera ed il Torino nella fase preliminare, la Fidelis Andria è stata sconfitta da una squadra forte come la Lazio che ha poi vinto il torneo sconfiggendo in finale il Viktoria Plzen. A pochi giorni dall'inizio del nuovo anno scolastico e della stagione agonistica che vedrà il giovane promettente Federico Massari impegnato nel Campionato Nazionale Under 17 Lega Pro con la Fidelis Andria, ha risposto alle seguenti per Canosaweb .
Come conciliare calcio e scuola… Non è semplice, poi vivo anche il problema del pendolarismo, tra Canosa ed Andria e per un certo periodo anche a Bari. Dopo aver fatto per cinque anni la trafila nelle giovanili della "Liberty Canosa", nel 2016, grazie ad un'affiliazione con il "Football Club Bari 1908" ho avuto l'opportunità di essere aggregato alla predetta società per circa due mesi. Un'esperienza che mi ha dato la possibilità di vivere un calcio diverso, molto più impegnativo che richiedeva comportamenti differenti da quelli che avevo prima. Infatti, ho imparato a comprendere il significato della parola "sacrificio". Sacrificio inteso come rinunce da parte mia e della mia famiglia. Quindi, un approccio costante e diverso alla scuola, pranzi consumati con soli "panini", pullman presi di corsa, corse in macchina per non giungere in ritardo ai campi di allenamento, ogni martedì, mercoledì, giovedì e venerdì a Bari, ritorni a Canosa nel tardo pomeriggio, oppure in serata. E, una volta giunto a casa con non tanta voglia di aprire i libri e studiare. Non devo nascondere le difficoltà che ho incontrato a scuola e di stare al passo con le lezioni. Dopo gli allenamenti bisogna mettersi a studiare con la concentrazione ridotta e poco tempo a disposizione. Ormai, con l'inizio del nuovo anno scolastico mi sono prefisso un approccio diverso, darò il massimo delle mie possibilità perché la scuola, come dicono i professori e i miei genitori, è molto, molto importante.
Una grande emozione vissuta…Come fare a dimenticare il mio primo goal in casa contro il Teramo. Una gioia indescrivibile che ho condiviso con i miei compagni di squadra. Un premio ai tanti sacrifici sostenuti in un moto di emozioni tra alti e bassi della vita quotidiana.
Un messaggio per chi si approccia al mondo del calcio… Non bisogna mai smettere di sognare, occorre cercare di dare il massimo in tutte le occasioni, dagli allenamenti alle partite ufficiali, mettendoci impegno, sacrificio, determinazione, disciplina e grande rispetto per i mister, i compagni di squadra, gli avversari, gli arbitri, non tralasciando mai la scuola, in quanto non dobbiamo dimenticare che ci dà le nozioni per la nostra formazione, fondamentali per maturare sotto tutti gli aspetti e affrontare gli ostacoli della vita.
I ringraziamenti… Ai miei genitori che mi sono vicini, mi seguono moltissimo nelle attività scolastiche e sportive. Ringrazio e saluto i primi mister che ho avuto a Canosa da Gianni Pietrangeli a Giuseppe Lamanna, Roberto Persichella e Pasquale Dattoli ognuno di loro mi hanno insegnato qualcosa sul terreno di gioco e negli spogliatoi. E poi in particolare, vorrei ringraziare mister Carlo Prayer per l'approccio alla crescita mentale e tecnica nell'ultima stagione agonistica ad Andria come spero di apprendere altrettanto quest'anno con il mister Cosimo Camporeale. Un ringraziamento speciale va al dottor Giuliano Antonicelli, direttore del settore giovanile che ha creduto in me e mi ha portato alla Fidelis e poi alla famiglia Montemurro che è sempre presente e partecipe alle attività della squadra. Tutti stanno contribuendo, come i docenti a scuola, alla mia crescita e formazione umana.
Come conciliare calcio e scuola… Non è semplice, poi vivo anche il problema del pendolarismo, tra Canosa ed Andria e per un certo periodo anche a Bari. Dopo aver fatto per cinque anni la trafila nelle giovanili della "Liberty Canosa", nel 2016, grazie ad un'affiliazione con il "Football Club Bari 1908" ho avuto l'opportunità di essere aggregato alla predetta società per circa due mesi. Un'esperienza che mi ha dato la possibilità di vivere un calcio diverso, molto più impegnativo che richiedeva comportamenti differenti da quelli che avevo prima. Infatti, ho imparato a comprendere il significato della parola "sacrificio". Sacrificio inteso come rinunce da parte mia e della mia famiglia. Quindi, un approccio costante e diverso alla scuola, pranzi consumati con soli "panini", pullman presi di corsa, corse in macchina per non giungere in ritardo ai campi di allenamento, ogni martedì, mercoledì, giovedì e venerdì a Bari, ritorni a Canosa nel tardo pomeriggio, oppure in serata. E, una volta giunto a casa con non tanta voglia di aprire i libri e studiare. Non devo nascondere le difficoltà che ho incontrato a scuola e di stare al passo con le lezioni. Dopo gli allenamenti bisogna mettersi a studiare con la concentrazione ridotta e poco tempo a disposizione. Ormai, con l'inizio del nuovo anno scolastico mi sono prefisso un approccio diverso, darò il massimo delle mie possibilità perché la scuola, come dicono i professori e i miei genitori, è molto, molto importante.
Una grande emozione vissuta…Come fare a dimenticare il mio primo goal in casa contro il Teramo. Una gioia indescrivibile che ho condiviso con i miei compagni di squadra. Un premio ai tanti sacrifici sostenuti in un moto di emozioni tra alti e bassi della vita quotidiana.
Un messaggio per chi si approccia al mondo del calcio… Non bisogna mai smettere di sognare, occorre cercare di dare il massimo in tutte le occasioni, dagli allenamenti alle partite ufficiali, mettendoci impegno, sacrificio, determinazione, disciplina e grande rispetto per i mister, i compagni di squadra, gli avversari, gli arbitri, non tralasciando mai la scuola, in quanto non dobbiamo dimenticare che ci dà le nozioni per la nostra formazione, fondamentali per maturare sotto tutti gli aspetti e affrontare gli ostacoli della vita.
I ringraziamenti… Ai miei genitori che mi sono vicini, mi seguono moltissimo nelle attività scolastiche e sportive. Ringrazio e saluto i primi mister che ho avuto a Canosa da Gianni Pietrangeli a Giuseppe Lamanna, Roberto Persichella e Pasquale Dattoli ognuno di loro mi hanno insegnato qualcosa sul terreno di gioco e negli spogliatoi. E poi in particolare, vorrei ringraziare mister Carlo Prayer per l'approccio alla crescita mentale e tecnica nell'ultima stagione agonistica ad Andria come spero di apprendere altrettanto quest'anno con il mister Cosimo Camporeale. Un ringraziamento speciale va al dottor Giuliano Antonicelli, direttore del settore giovanile che ha creduto in me e mi ha portato alla Fidelis e poi alla famiglia Montemurro che è sempre presente e partecipe alle attività della squadra. Tutti stanno contribuendo, come i docenti a scuola, alla mia crescita e formazione umana.