Le lettere di Agata Pinnelli
La famiglia, il cuore della santità quotidiana.
Sono santi i genitori di S. Teresa del Bambino Gesù
martedì 22 settembre 2015
22.12
La comunità parrocchiale di "Santa Teresa del B.G." in Canosa di Puglia(BT), unitamente al suo parroco don Vito Zinfollino, è in festa per la canonizzazione dei beati Zelia e Luigi Martin, genitori della venerata suora carmelitana di Lisieux. I due nuovi Santi, attraverso la ricerca di Dio, le delusioni, i condizionamenti ricevuti, la loro vita familiare, gli impegni, la vita professionale (Luigi bravo orologiaio; Zelia provetta merlettaia), le prove e le gioie, hanno amato, creduto e sperato a lungo un autentico percorso segnato dal sigillo della semplicità e di un'umanità ordinaria. La loro canonizzazione, ufficialmente annunciata durante il Concistoro del 27 giugno scorso, si celebra il 18 ottobre 2015 a Roma, in Vaticano, nel contesto del Sinodo della Famiglia, alla presenza di Papa Francesco, il pontefice del Giubileo straordinario della Misericordia (2015-2016), e devotissimo di S.Teresa. La santità di questi incomparabili coniugi e genitori - come si esprimeva il cardinale José Saravia Martins nella sua conferenza, tenuta ad Alençon il 12 luglio 2008 in occasione del 150mo anniversario delle loro nozze - è una santità personale voluta e perseguita attraverso un cammino di obbedienza alla volontà divina, che vuole tutti i suoi figli santi come Lui è santo. Teresa stessa non sarebbe diventata la santa che conosciamo senza l'ambiente familiare nel quale è cresciuta e che è stato quello che la santità dei suoi genitori hanno saputo creare. Volevano entrambi entrare in monastero, ma Dio ha avuto per loro progetti diversi. Si sono incontrati nell'aprile del 1858 lungo un ponte ad Alençon, nella Bassa Normandia, e si sono innamorati a prima vista. Si sposano presto e arrivano nove figli: quattro muoiono in tenera età. La loro vita è semplice: lavorano e stanno insieme con gioia. Al centro c'è la fede: Messa quotidiana, preghiera in famiglia, confessione, adorazioni notturne. Luigi dice: "Messer Dio è il primo ad esser servito". L'amore tra i due sposi è forte e delicato. Luigi, in viaggio di lavoro, scrive alla moglie: "Il tempo mi sembra lungo e non vedo l'ora di essere vicino a te". Si definisce "marito e vero amico" di Zelia che a sua volta diceva: "Mio marito è un sant'uomo. Ne auguro uno simile a tutte le donne. Io sono sempre felicissima con lui: mi rende la vita molto serena … è per me un consolatore ed un sostegno".
Educano i figli ad essere generosi con i più poveri: li invitano a casa, pranzano con loro, regalano loro vestiti e scarpe. Un giorno Luigi incontra per strada un povero, lo ospita, mangiano insieme. Poi, prima che se ne vada, gli chiede la benedizione. Il papà per primo si inginocchia davanti al povero che benedice tutta la famiglia. Teresa, l'ultima dei nove figli, afferma di essere "figlia di santi". "Il Signore - dice - mi ha dato due genitori più degni del cielo che della terra". Ricorda di aver imparato la spiritualità della "piccola via" sulle ginocchia della mamma . Alle consorelle confida: "Non avevo che da guardare mio papà per sapere come pregano i santi". La testimonianza di Luigi e Zelia ci insegna che la vita coniugale si fonda sulla ricerca di un unico ideale. Ci ricorda, soprattutto, che uno dei punti sul quale la santità coniugale di Luigi e Zelia Martin puo' interpellare l'uomo contemporaneo, è certamente quello della fedeltà. Valore fondante dell'amore e virtù esigente fra tutte, la fedeltà è la grande sfida della vita umana. Ciò richiede pazienza e perdono, desiderio di dialogo autentico e, soprattutto, volontà di ricominciare ogni giorno ad amare. "Amare è dare tutto e donar se stessi", scrive S. Teresa nella sua ultima poesia composta nel maggio 1987 ("Perché t'amo Maria", PN 54,22). La cultura consumistica di oggi sembra non favorire l'attuazione del messaggio d'amore della Santa. Numerosi, infatti, sono gli uomini e le donne che, pur sognando un idillio romantico, non cercano un coniuge per tutta la vita. A loro, questo sembra irreale, illusorio, impossibile e, alla lunga, noioso. Nell'era digitale, purtroppo, se "connettersi" significa trovare l'amore non è, forse, anche vero che Facebook, chat e social network stanno cambiando il nostro modo di vedere la vita e soprattutto l'amore tra coniugi e il rapporto tra genitori e figli? La santità di Luigi e Zelia è una santità per ogni tempo, perché si adatta a tutte le situazioni umane e a tutte le condizioni di vita. Essa è in linea diretta con il cuore del Vangelo: in ogni cosa amare, credere e sperare nella forza redentiva di Cristo. Queste tre azioni - ieri, come oggi e domani – sintetizzano il divenire essenziale della vita umana e della sua salvezza . Luigi e Zelia ce lo ricordano con la determinazione e con la semplicità della loro adesione a Dio, che fu l'anima del loro reciproco amore. Cos'è la FEDE se non esattamente questo: chiedere continuamente l'aiuto di Dio perché ci aiuti a credere e , credendo, sperare e, sperando, amare che è esattamente ciò che ognuno di noi desidera di più, amare ed essere amato?
Sull'esempio dei Santi Luigi e Zelia Martin, tutte le nostre famiglie siano comunità d'amore e di speranza per le generazioni che sempre si rinnovano. In occasione della canonizzazione dei due nuovi Santi, intanto, nella parrocchia "S. Teresa" sono previsti, oltre alla festa in onore della Santa Titolare (1 ottobre), momenti liturgici particolari (S. Messa in onore dei genitori di S.Teresa , Adorazione Eucaristica, Via Crucis); momenti culturali (conferenza sulla santità di Luigi e Zelia Martin e sull'importanza sociale della famiglia, concerto di musica sacra, proiezione di films su S.Teresa con cineforum); momenti a carattere sociale (costituzione gruppo di spiritualità teresiana, incontro con gli ammalati, i poveri, i diversamente abili, incontro con i giovani, incontro con le famiglie per ricordare i vari anniversari di matrimonio). Siamo tutti invitati a condividere con la parrocchia"S.Teresa" questi momenti di gioia e di festa.
Giovanni Minerva
Educano i figli ad essere generosi con i più poveri: li invitano a casa, pranzano con loro, regalano loro vestiti e scarpe. Un giorno Luigi incontra per strada un povero, lo ospita, mangiano insieme. Poi, prima che se ne vada, gli chiede la benedizione. Il papà per primo si inginocchia davanti al povero che benedice tutta la famiglia. Teresa, l'ultima dei nove figli, afferma di essere "figlia di santi". "Il Signore - dice - mi ha dato due genitori più degni del cielo che della terra". Ricorda di aver imparato la spiritualità della "piccola via" sulle ginocchia della mamma . Alle consorelle confida: "Non avevo che da guardare mio papà per sapere come pregano i santi". La testimonianza di Luigi e Zelia ci insegna che la vita coniugale si fonda sulla ricerca di un unico ideale. Ci ricorda, soprattutto, che uno dei punti sul quale la santità coniugale di Luigi e Zelia Martin puo' interpellare l'uomo contemporaneo, è certamente quello della fedeltà. Valore fondante dell'amore e virtù esigente fra tutte, la fedeltà è la grande sfida della vita umana. Ciò richiede pazienza e perdono, desiderio di dialogo autentico e, soprattutto, volontà di ricominciare ogni giorno ad amare. "Amare è dare tutto e donar se stessi", scrive S. Teresa nella sua ultima poesia composta nel maggio 1987 ("Perché t'amo Maria", PN 54,22). La cultura consumistica di oggi sembra non favorire l'attuazione del messaggio d'amore della Santa. Numerosi, infatti, sono gli uomini e le donne che, pur sognando un idillio romantico, non cercano un coniuge per tutta la vita. A loro, questo sembra irreale, illusorio, impossibile e, alla lunga, noioso. Nell'era digitale, purtroppo, se "connettersi" significa trovare l'amore non è, forse, anche vero che Facebook, chat e social network stanno cambiando il nostro modo di vedere la vita e soprattutto l'amore tra coniugi e il rapporto tra genitori e figli? La santità di Luigi e Zelia è una santità per ogni tempo, perché si adatta a tutte le situazioni umane e a tutte le condizioni di vita. Essa è in linea diretta con il cuore del Vangelo: in ogni cosa amare, credere e sperare nella forza redentiva di Cristo. Queste tre azioni - ieri, come oggi e domani – sintetizzano il divenire essenziale della vita umana e della sua salvezza . Luigi e Zelia ce lo ricordano con la determinazione e con la semplicità della loro adesione a Dio, che fu l'anima del loro reciproco amore. Cos'è la FEDE se non esattamente questo: chiedere continuamente l'aiuto di Dio perché ci aiuti a credere e , credendo, sperare e, sperando, amare che è esattamente ciò che ognuno di noi desidera di più, amare ed essere amato?
Sull'esempio dei Santi Luigi e Zelia Martin, tutte le nostre famiglie siano comunità d'amore e di speranza per le generazioni che sempre si rinnovano. In occasione della canonizzazione dei due nuovi Santi, intanto, nella parrocchia "S. Teresa" sono previsti, oltre alla festa in onore della Santa Titolare (1 ottobre), momenti liturgici particolari (S. Messa in onore dei genitori di S.Teresa , Adorazione Eucaristica, Via Crucis); momenti culturali (conferenza sulla santità di Luigi e Zelia Martin e sull'importanza sociale della famiglia, concerto di musica sacra, proiezione di films su S.Teresa con cineforum); momenti a carattere sociale (costituzione gruppo di spiritualità teresiana, incontro con gli ammalati, i poveri, i diversamente abili, incontro con i giovani, incontro con le famiglie per ricordare i vari anniversari di matrimonio). Siamo tutti invitati a condividere con la parrocchia"S.Teresa" questi momenti di gioia e di festa.
Giovanni Minerva