Le lettere di Agata Pinnelli

La Grande Guerra nel suo centenario all'UNITRE.

Lunedì conferenza della professoressa Agata Pinnelli.


Nell'ambito della programmazione culturale dell'UNITRE di Canosa di Puglia(BT), si terrà la conferenza storica dal titolo "Il milite ignoto, simbolo di una tragedia. La Grande Guerra nel suo centenario 1914 – 1918", a cura della professoressa Agata Pinnelli. Con la conferenza, in programma lunedì 24 novembre alle ore 19,00 presso l'Auditorium "Oasi Arcivescovo Francesco Minerva", in via Muzio Scevola nr.20 di Canosa di Puglia (BT), si vuole dare una piccolissima idea della tragedia che ha rappresentato per l'Europa e soprattutto per l'Italia, il conflitto del 1914/18, passata alla storia come la Grande Guerra di cui quest'anno si celebra il centenario, una grande occasione per riflettere sul perché delle guerre, in particolare di questa, ed interrogarsi su cosa facciamo noi oggi affinché questi nostri antenati non siano morti invano. La Grande Guerra è un'epopea diventata mito negativo. Il bollettino della vittoria "… i resti di quello che fu uno dei più potenti eserciti del mondo risalgono in disordine e senza speranza le valli che avevano disceso con orgogliosa sicurezza …" è scritto su ogni palazzo comunale d'Italia, ma la Vittoria per coloro che l'avevano voluta apparve "mutilata", mentre per cattolici e socialisti, tranne qualche eccezione, che l'avevano avversata, ricordandone le atrocità la considerarono l'antefatto della dittature fascista. Una breve testimonianza per interiorizzare il dramma vissuto dai nostri antenati nelle parole di un volontario, Gadda, dal fronte del Carso, durante la sconfitta di Caporetto. "Un orrore, la fine di ogni speranza, annientamento della vita interiore. Estrema angoscia per la patria". Durante tutto l'anno di prigionia, Gadda dormì sonni inquieti e tormentosi, sognava i familiari e i conoscenti che lo rimproveravano: "li avete lasciati passare …"

La Grande Guerra fu una guerra seria, profondamente sentita da coloro che vi parteciparono; "una guerra di indipendenza", secondo alcuni storici, che completò il nostro territorio e contribuì a cementare il senso di unità nazionale, proprio con le sue distruzioni, sacrifici, sofferenze patiti insieme. Fu una prova terribile per l'Italia Unita, poteva scomparire e invece fu un fatto compiuto, ritrovò se stessa e la sua identità di Nazione. La memoria della Grande Guerra si è spenta, forse per i troppi errori, sofferenze, disastri, ma questo centenario è l'occasione propizia per compiere una doverosa lotta di liberazione della memoria, che è la speranza del futuro, per far emergere, per non dimenticare il valore, il sacrificio dei nostri soldati in un conflitto in cui tutta l'organizzazione militare, dalla vita nelle trincee agli scontri diretti, annullò i valori di umanità. Però la memoria storica della grande guerra non è sopita, è davanti a noi, in ogni paese dell'Italia, dal più piccolo al più grande. Non c'è borgo, paese o città, in cui non ci sia qualche pietra lapidare o quadro che non ricordi qualche caduto in questa guerra. Anche qui a Canosa di Puglia, in Corso Garibaldi e in Corso Gramsci sono riposte due pietre dedicate al sacrificio di due nostri concittadini, caduti nella Grande Guerra, oltre che un quadro presso l'associazione dei bersaglieri, riportanti circa duecento foto di altri caduti, le cui grida, sul campo di battaglia, di amore patriottico, di senso del dovere, di rabbia, di dolore come soldati e di servizio coraggioso come medici, continuano a risuonare ancora oggi di ammonimento e di speranza, a lavorare insieme per costruire una Patria che abbia sempre a cuore il Bene Comune, la Vita e non senta più la necessità di ricorrere alla violenza, qualunque sia la sua matrice. Ma questo non è bastato per ricordare i tanti caduti in questa grande strage bellica.

Lo Stato italiano si fece promotore dell'invenzione di un simbolo felice e potente di questa tragedia: il milite ignoto. Alcune notizie sul Milite Ignoto – afferma la professoressa Agata Pinnelli nella presentazione dell'incontro in calendario lunedì 24 novembre all'UNITRE – che hanno completato le sue conoscenze già in possesso, sono state ricavate dall'opuscolo "Militi Ignoto" di Augusto Tognasso pubblicato il 4/11/1922, facente parte della collezione di riviste della famiglia Palmieri donata alla città di Canosa, ora in esposizione al Centro Servizi Culturali nella mostra "La memoria di carta". L'autore dell'opuscolo fu uno dei valorosi superstiti che fece parte della commissione ministeriale incaricata della ricerca delle undici salme di Aquileia. Questi, a missione compiuta, sentì il bisogno di scrivere il libro per dedicarlo a tutti gli italiani contemporanei e posteri affinché il ricordo delle glorie e delle ombre, aggiungo io, non cadesse nell'oblio e fosse uno stimolo ad amare la Patria e a cementarla con la Pace.
La cittadinanza è invitata.
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