Le lettere di Agata Pinnelli
La storia dell’Umanità e di Dio si incontrano
Una speranza nel cuore
sabato 7 ottobre 2017
19.04
Il volto di Dio si concretizza continuamente nella storia dell'uomo di ogni tempo e luogo, sempre associato al volto di Maria, quale Madre di grazia e misericordia. Seguendo le varie feste e memorie dell'Anno Liturgico, a Lei dedicate, siamo aiutati sapientemente a fare del nostro tempo, giorno dopo giorno, un cammino con Maria verso il cielo. A riguardo due memorie ci vengono incontro: la Beata Vergine Maria del Rosario, l'Assunzione. Proprio oggi si celebra la memoria della Beata Vergine Maria del Rosario, che significa fare festa in famiglia, contemplando insieme con Maria, in un'atmosfera di dolcezza e pace, le grandi cose che Dio ha fatto per noi. La preghiera del Rosario è un appassionato dialogo tra noi e la tenerissima Madre; ogni "Ave Maria" è come l'anello di una dolce catena che ci unisce al Signore, rendendo più facile leggere la nostra storia personale e quella universale con la luce della fede. E non solo, con tale preghiera anche la Croce fiorisce nella gioia della Resurrezione e dell'Ascensione, a cui possiamo ascendere anche noi con tutti i nostri atti e sentimenti per vivere sempre con il cuore in alto, pregustando, grazie a Maria, la gioia della nostra partecipazione alla gloria di Cristo nel seno dell'Eterno Padre.
Oggi Canosa celebra in maniera solenne la festività della Beata Vergine Maria del Rosario nella comunità parrocchiale a Lei dedicata. Questa memoria è il ponte per entrare nel mistero esperienziale di luce e di gioia di Maria Assunta in cielo, attraverso la quale la chiesa canta la propria speranza. Pertanto non poteva essere fatta scelta più appropriata dalla comunità parrocchiale di S. Teresa del B.G., che si è recata presso il sito archeologico degli Ipogei Lagrasta, per vivere insieme l'Assunzione di Maria al Cielo, primizia della nuova Umanità e della "festa" eterna a cui tutti siamo invitati, abbracciati dalla tenerezza e misericordia di Dio. Qui le parole tacciono … "Bellezza divina e Bellezza umana si abbracciano …" Il cammino di civiltà, testimoniato dal sito suggestivo ha fatto percepire la consapevolezza che una vita non può dirsi conclusa sulla terra, ma c'è un al di là. Ed ecco, in quella serata di preghiera è venuta incontro una realtà umana e divina nello stesso tempo.
La Bellezza di Maria assunta in cielo, anima e corpo, la contemplazione stupita di una vita eterna, di una vita nella gloria, pur avvolta nel mistero, diventano realtà: nasce nel cuore di ciascuno di noi la speranza della "santità" a cui l'amore di Dio ci ha destinati. Maria, una di noi, diventa l'orientamento al cielo e tiene lo sguardo del nostro cuore proteso alla gioia che ci attende, senza mai privarci del suo sostegno di "Madre", premurosa, silenziosa, attenta, che ascolta, incoraggia e si fa nostra compagna di viaggio. Non solo, ma ci dispone ad accogliere sempre l'amore, la via per salire incessantemente a Dio, anche e soprattutto attraverso il passaggio, spesso aspro della sofferenza, non meta del "nulla", lungo il "sentiero della Vita". Lei si affretta sempre a dare la "mano" rassicurante e forte di una Madre. Con Lei il "nostro niente", la nostra fragilità diventa "terra umile", il nostro sì per aderire e fecondare il "folle" amore di Dio per tutta l'Umanità: un Dio che vuole anche noi come Maria, "Madri" della "Parola" che dà la vita.
Nella veglia di Ferragosto scorso, Maria è stata più che mai nel mezzo della nostra storia passata e presente, a rinverdire il segreto per accogliere e far crescere il nostro sì per la vita divina; ad inebriarci dello storico nuovo vento di primavera, del nuovo corso pieno di speranza e di gioia, pur tra le immancabili croci quotidiane, ribadendoci con il suo straordinario Magnificat, che il fine è sempre la pienezza della gioia per tutta l'Umanità redenta dal suo Cristo Risorto. Nell'atmosfera suggestiva degli Ipogei, cuore dell'uomo antico, è emersa prorompente la Luce della Resurrezione con il nuovo percorso, invitando tutti noi a spendere la vita per farne un capolavoro d'amore in risposta all'amore infinito di Dio nell'eternità, a capire che il Rosario, la Croce, la Resurrezione, l'Assunzione di Maria sono le vie, senza ombra di dubbio, a non farci rimanere esclusive testimonianze tombali.
Agata Pinnelli.
Oggi Canosa celebra in maniera solenne la festività della Beata Vergine Maria del Rosario nella comunità parrocchiale a Lei dedicata. Questa memoria è il ponte per entrare nel mistero esperienziale di luce e di gioia di Maria Assunta in cielo, attraverso la quale la chiesa canta la propria speranza. Pertanto non poteva essere fatta scelta più appropriata dalla comunità parrocchiale di S. Teresa del B.G., che si è recata presso il sito archeologico degli Ipogei Lagrasta, per vivere insieme l'Assunzione di Maria al Cielo, primizia della nuova Umanità e della "festa" eterna a cui tutti siamo invitati, abbracciati dalla tenerezza e misericordia di Dio. Qui le parole tacciono … "Bellezza divina e Bellezza umana si abbracciano …" Il cammino di civiltà, testimoniato dal sito suggestivo ha fatto percepire la consapevolezza che una vita non può dirsi conclusa sulla terra, ma c'è un al di là. Ed ecco, in quella serata di preghiera è venuta incontro una realtà umana e divina nello stesso tempo.
La Bellezza di Maria assunta in cielo, anima e corpo, la contemplazione stupita di una vita eterna, di una vita nella gloria, pur avvolta nel mistero, diventano realtà: nasce nel cuore di ciascuno di noi la speranza della "santità" a cui l'amore di Dio ci ha destinati. Maria, una di noi, diventa l'orientamento al cielo e tiene lo sguardo del nostro cuore proteso alla gioia che ci attende, senza mai privarci del suo sostegno di "Madre", premurosa, silenziosa, attenta, che ascolta, incoraggia e si fa nostra compagna di viaggio. Non solo, ma ci dispone ad accogliere sempre l'amore, la via per salire incessantemente a Dio, anche e soprattutto attraverso il passaggio, spesso aspro della sofferenza, non meta del "nulla", lungo il "sentiero della Vita". Lei si affretta sempre a dare la "mano" rassicurante e forte di una Madre. Con Lei il "nostro niente", la nostra fragilità diventa "terra umile", il nostro sì per aderire e fecondare il "folle" amore di Dio per tutta l'Umanità: un Dio che vuole anche noi come Maria, "Madri" della "Parola" che dà la vita.
Nella veglia di Ferragosto scorso, Maria è stata più che mai nel mezzo della nostra storia passata e presente, a rinverdire il segreto per accogliere e far crescere il nostro sì per la vita divina; ad inebriarci dello storico nuovo vento di primavera, del nuovo corso pieno di speranza e di gioia, pur tra le immancabili croci quotidiane, ribadendoci con il suo straordinario Magnificat, che il fine è sempre la pienezza della gioia per tutta l'Umanità redenta dal suo Cristo Risorto. Nell'atmosfera suggestiva degli Ipogei, cuore dell'uomo antico, è emersa prorompente la Luce della Resurrezione con il nuovo percorso, invitando tutti noi a spendere la vita per farne un capolavoro d'amore in risposta all'amore infinito di Dio nell'eternità, a capire che il Rosario, la Croce, la Resurrezione, l'Assunzione di Maria sono le vie, senza ombra di dubbio, a non farci rimanere esclusive testimonianze tombali.
Agata Pinnelli.