Le lettere di Agata Pinnelli
Un cammino nell’Amore e nella Bellezza
Sulla scia di Santa Teresa di Lisieux
mercoledì 27 settembre 2017
21.22
La comunità parrocchiale di Santa Teresa del Bambin Gesù di Canosa di Puglia(BT) si accinge a festeggiare la sua "Santina" nella giornata di domenica, 1° ottobre, in una atmosfera carica di spiritualità, che aiuti a vincere lo smarrimento che spesso si incunea nel nostro presente. Infatti oggi viviamo incubati in una quotidianità frenetica, affollata, digitale e nello stesso tempo in una solitudine che ci chiude davanti alla nostra "peculiarità di creature forgiate dall'amore tenero di Dio", che cammina, soffre, gioisce con noi. Un compagno spesso relegato nel profondo del nostro cuore, la cui voce stenta ad aprirsi un varco contro la nostra volontà, ma sa aspettare, aspetta il nostro invito per uscire allo scoperto ed invitarci al suo banchetto d'amore, l'Eucaristia, di cui siamo i suoi commensali prediletti senza alcuna misura e distinzioni, con le nostre piccolezze, fragilità, con i nostri piccoli sforzi, con le nostre cadute, con le nostre chiusure. Stiamo declinando la nostra vita in modo assertivo, dove si emettono giudizi e si soffoca la voglia di porsi in ricerca, stanchi di gente che sembra trovare la soluzione ad ogni problema a suon di certezze e di semplificazioni della realtà, in cui tutto diventa banale, pietrificando il "Cuore della nostra Umanità".
La ricorrenza della festa di S. Teresa ci viene incontro, la "Santina" ci stimola ad aprire gli occhi con il suo esercizio d'amore in Gesù e con Lui per gli altri. Ella con il suo cammino umile, piccolo, imperfetto, fragile ci offre l'occasione di restituire quella valenza spirituale e culturale al "sentiero personale", unico che ciascuno di noi nella profondità dell'essere è stato designato a percorrere nel silenzio interiore per incontrare se stesso, Gesù Cristo e gli altri, abbracciati dalla tenerezza di Dio, liberi di porsi domande, di meditare, mettersi in cammino verso la Verità, piuttosto che subire affermazioni. Pertanto nella festa di S. Teresa, il parroco Don Vito Zinfollino ha scelto da alcuni anni or sono di dare una connotazione di arricchimento spirituale e culturale, scandita dalla meditazione sulla esperienza di una "santità" possibile, quella della Santina Teresa, vissuta nella quotidianità con la consapevolezza della propria fragilità, impotenza, piccolezza di fronte all'infinita grandezza dell'amore di Dio, sempre pronto ad aprire le braccia di fronte ai nostri fallimenti, miserie e nello stesso tempo delle bellezze della vita che ci ha donato.
La comunità di S. Teresa si è accinta a vivere la festa al di fuori di ogni esteriorità, chiedendo a ciascuno di avanzare, di ricercare, di mettersi in gioco con la propria piccolezza e gestirla con amore, senso di responsabilità, con le proprie forze e le proprie peculiarità, con la consapevolezza che Dio Stesso, il Dio di Gesù di Nazareth si è fatto "sentiero" dalla Grotta di Betlemme fino al Calvario. Il "sentiero" di santità percorso da S. Teresa è un cammino possibile: coniugare l'amore con le nostre fragilità, imperfezioni e limitatezze, perché << Dio sa cosa fare di quello che siamo e quello che abbiamo speso. Dio non potrebbe ispirare desideri irrealizzabili, quindi nonostante le mie piccolezze posso aspirare alla santità … L'Ascensore che mi deve innalzare fino al Cielo sono le tue braccia o Gesù! Per questo non ho bisogno di crescere, anzi bisogna che io resti piccola, che io lo diventi sempre di più!>> diceva Teresa di Lisieux.
Nel percorso di riflessione una serata(giovedi 28 settembre alle ore 20,00) è dedicata al tema "Dalla bellezza esteriore alla Bellezza interiore" attraverso una testimonianza. La "Santina" con la sua vita ha testimoniato a pieno il trionfo della Bellezza vera connotata di Amore infinito, di mistero che ci raggiunge, trasfigura e commuove, di occhi che scrutano, di cuore che batte, di resistenza alla seduzione della quantità, della grandezza esteriore, dell'esibizione. S. Teresa ci invita a scoprire il miracolo della Bellezza nella quotidianità, in tutto quello che ci circonda, dalla natura non violata al volto di un bambino rispettato, dagli occhi di una madre alle mani di un padre che lavora, dalla donna rispettata nella sua femminilità e dignità al giovane che si prepara con passione al suo futuro.
Agata Pinnelli
La ricorrenza della festa di S. Teresa ci viene incontro, la "Santina" ci stimola ad aprire gli occhi con il suo esercizio d'amore in Gesù e con Lui per gli altri. Ella con il suo cammino umile, piccolo, imperfetto, fragile ci offre l'occasione di restituire quella valenza spirituale e culturale al "sentiero personale", unico che ciascuno di noi nella profondità dell'essere è stato designato a percorrere nel silenzio interiore per incontrare se stesso, Gesù Cristo e gli altri, abbracciati dalla tenerezza di Dio, liberi di porsi domande, di meditare, mettersi in cammino verso la Verità, piuttosto che subire affermazioni. Pertanto nella festa di S. Teresa, il parroco Don Vito Zinfollino ha scelto da alcuni anni or sono di dare una connotazione di arricchimento spirituale e culturale, scandita dalla meditazione sulla esperienza di una "santità" possibile, quella della Santina Teresa, vissuta nella quotidianità con la consapevolezza della propria fragilità, impotenza, piccolezza di fronte all'infinita grandezza dell'amore di Dio, sempre pronto ad aprire le braccia di fronte ai nostri fallimenti, miserie e nello stesso tempo delle bellezze della vita che ci ha donato.
La comunità di S. Teresa si è accinta a vivere la festa al di fuori di ogni esteriorità, chiedendo a ciascuno di avanzare, di ricercare, di mettersi in gioco con la propria piccolezza e gestirla con amore, senso di responsabilità, con le proprie forze e le proprie peculiarità, con la consapevolezza che Dio Stesso, il Dio di Gesù di Nazareth si è fatto "sentiero" dalla Grotta di Betlemme fino al Calvario. Il "sentiero" di santità percorso da S. Teresa è un cammino possibile: coniugare l'amore con le nostre fragilità, imperfezioni e limitatezze, perché << Dio sa cosa fare di quello che siamo e quello che abbiamo speso. Dio non potrebbe ispirare desideri irrealizzabili, quindi nonostante le mie piccolezze posso aspirare alla santità … L'Ascensore che mi deve innalzare fino al Cielo sono le tue braccia o Gesù! Per questo non ho bisogno di crescere, anzi bisogna che io resti piccola, che io lo diventi sempre di più!>> diceva Teresa di Lisieux.
Nel percorso di riflessione una serata(giovedi 28 settembre alle ore 20,00) è dedicata al tema "Dalla bellezza esteriore alla Bellezza interiore" attraverso una testimonianza. La "Santina" con la sua vita ha testimoniato a pieno il trionfo della Bellezza vera connotata di Amore infinito, di mistero che ci raggiunge, trasfigura e commuove, di occhi che scrutano, di cuore che batte, di resistenza alla seduzione della quantità, della grandezza esteriore, dell'esibizione. S. Teresa ci invita a scoprire il miracolo della Bellezza nella quotidianità, in tutto quello che ci circonda, dalla natura non violata al volto di un bambino rispettato, dagli occhi di una madre alle mani di un padre che lavora, dalla donna rispettata nella sua femminilità e dignità al giovane che si prepara con passione al suo futuro.
Agata Pinnelli