Le Pillole
Bello de nonno ...Giuseppe
Le parole tratte dal brano “L' Arancio” per ricordare una persona cara
sabato 15 gennaio 2022
9.08
Oggi papà Giuseppe avrebbe compiuto 96 anni. Buon Compleanno nonno Giuseppe! Voglio ricordarti, insieme a nipoti e pronipoti, con parole non mie, ma di un cantautore che in romanesco ha commosso me, nonno anch'io. Lorenzo Santangelo, questo il nome dell'artista che ha vinto il "XX Premio De Andrè", - Sezione Musica - svoltosi all' Auditorium della Musica, a due passi dalla mia abitazione romana. "L' Arancio" è il titolo di una preghiera forte di un nonno al nipote, che fa il paio con "Crêuza de mä", altra grande preghiera da un viottolo di mare dove ci sono "ragazze di famiglia, odore di buono, che puoi guardarle senza preservativo" dell' indimenticabile Fabrizio De Andrè .
"Bello de nonno far favore sbucciame l'arancio , che all'età è fatica pià pure, a pià un caffè" , la stanchezza di un vecchio che incoraggia alla vita il nipote pur accettando di essere dimenticato. Ed ancora la vita e la morte, una vita fatta di ricordi, di sogni, di dubbi, di paure, vissuta con passione del cuore, che detta ogni giorno il da fare. Una morte non aspettata, consigliando la chiave magari arrugginita che apre ogni giorno della vita. Segue un grido feroce verso una società sbagliata che non sa nemmeno amare, chiedendo a supporto la forte voce del giovane nipote, rivisto con gli occhi del "pischello" di ieri, vecchio di oggi. Ed infine il rifiuto forte del confronto freudiano con lo specchio "sto specchio non so io, sto vecchio non so io. "
Papà dal Cielo dammi la stessa forza che Tu hai avuto, anche a fronte di una devastante malattia, di guardarti allo specchio ringraziando con gli occhi ogni giorno che il buon Dio Ti donava. Parlerò con i miei nipoti , sono sicuro loro sbucceranno anche a me un arancio.
Nunzio Valentino
"Bello de nonno far favore sbucciame l'arancio , che all'età è fatica pià pure, a pià un caffè" , la stanchezza di un vecchio che incoraggia alla vita il nipote pur accettando di essere dimenticato. Ed ancora la vita e la morte, una vita fatta di ricordi, di sogni, di dubbi, di paure, vissuta con passione del cuore, che detta ogni giorno il da fare. Una morte non aspettata, consigliando la chiave magari arrugginita che apre ogni giorno della vita. Segue un grido feroce verso una società sbagliata che non sa nemmeno amare, chiedendo a supporto la forte voce del giovane nipote, rivisto con gli occhi del "pischello" di ieri, vecchio di oggi. Ed infine il rifiuto forte del confronto freudiano con lo specchio "sto specchio non so io, sto vecchio non so io. "
Papà dal Cielo dammi la stessa forza che Tu hai avuto, anche a fronte di una devastante malattia, di guardarti allo specchio ringraziando con gli occhi ogni giorno che il buon Dio Ti donava. Parlerò con i miei nipoti , sono sicuro loro sbucceranno anche a me un arancio.
Nunzio Valentino