Le Pillole
Bentornati al Sud ...
Caro Saviano sbagli
martedì 21 giugno 2016
23.00
Bentornati al Sud è un blog nato nel 2011 con lo scopo di mettere in rete chi, dopo lunghi o brevi periodi di lontananza dallla terra natia, decide di tornare per fare del nuovo a casa propria. Sono le storie eccellenti di chi, partito con una valigia piena di libri e di speranze, decide di tornare con un bagaglio di esperienza da condividere con chi è restato. La nostalgia è spesso l'attivatore del ritorno, una nostalgia che continua a rigare il viso di questi brillanti nostri ragazzi che tornano non per aspettare ma per fare, per dare, consci della forza delle idee e della opportunità di fare impresa anche a casa propria. Questi giovani stanno affrontando in maniera ambiziosa il progetto folle di dare una lettura diversa, un nuovo metodo di soluzione alla Questione di sempre, la "QUESTIONE MERIDIONALE".
La storia inverte la polarità di percorrenza migratoria, si torna a casa per ritornare a gustarne i colori, i sapori, l'azzuro del cielo, il mare Nostrum, la terra rossa dei nostri campi. C'è in edicola un bel libro, edito da Donzelli, scritto da Salvatore Lupo, saggista e professore presso la Università di Palermo. Il titolo "La Questione", il sottotitolo "Come liberare la Storia del Sud dagli stereotipi". In questi ultimi centocinquanta anni il Sud è rimasto sicuramente indietro rispetto al Nord del Paese, ce lo ricorda ogni anno il rapporto Svimez, ma, pensando positivo, è anche vero che è anche andato avanti rispetto al passato. La grande ondata migratoria dal Sud verso terre ostili e spesso molto lontane cominciò all'inizio del Novecento. Le lacrime di chi partiva, lasciando gli affetti più cari, servirono a dare una speranza al giovane Stato Italiano. Francesco Saverio Nitti, statista attento alla finanza, benedisse quella ondata migratoria, che faceva ritornare in Italia la valuta pregiata delle rimesse dei migranti, si avventurò addirittura a considerare quell'evento come il fattuale buon inizio per cominciare a chiudere il capitolo Questione Meridionale .
I soldi "buoni" delle rimesse alle famiglie dei nostri valorosi migranti servirono allo Stato ad avviare una prima fase di industrializzazione del Paese. Oggi qualcuno dimentica la nostra Storia di popolo costretto a migrare per avere un futuro; se cosi non fosse diverso dovrebbe essere l'apporto nazionale verso i nuovi migranti che cercano oggi le stesse cose di ieri da una Europa che continua a non capire, a non decidere. Dopo centocinquanta anni la Questione è rimasta Questione perchè noi Meridionali non siamo riusciti ancora a scrollarci di dosso la rassegnazione, il vivere pensando che nel SUD non cambierà mai niente, che il male continuerà a vincere sul bene, che il progresso è sogno di altri, che solo l'assistenzialismo di Stato, il posto fisso, può darci pane, che la illegalità ha a volte ragione di essere, che un po' di brigantaggio e di mafia ci vuole ! I giovani che ritornano non sono rassegnati, sanno come combattere l'arretratezza anche del modo di vivere, chiedono allo Stato legalità, infrastrutture, digitalizzazione, banche aperte alle idee, vogliono fare impresa. Sono loro il futuro, sono loro che risolveranno la Questione,sono loro che hanno il coraggio di tornare non di scappare.
Con questo grado di lettura del nuovo che avanza al Sud, è completamente spiacevole ed errato il commento di qualche giorno fa di Roberto Saviano. Partendo dallo specifico della nomina a super assessore al Comune di Salerno del figlio del Governatore della Campania, Vincenzo De Luca, Saviano si è fatto promotore della filosofia del Sud che non cambia, invitando i giovani del Sud a scappare. "Se sei giovane e vivi al SUD, se sei in gamba, scappa via e non voltarti indietro". No, caro Saviano, sbagli pesantemente, i giovani che hanno studiato al SUD e sono partiti devono tornare per profondere nel tessuto Meridionale trasparenza, riappropriazione delle regole, importanza del lavoro in team, entusiasmo, vivacità culturale, spirito di sacrificio nel lavoro, idee. Il nuovo SUD è quello delle cento idee che a Bisceglie(BT) il 24 e 25 giugno saranno premiate a "DigithON", un luogo di incontro e offerta nel quale la propensione alla ricerca, all'innovazione e alla voglia di fare impresa dei giovani del Sud troverà il contesto favorevole. Il Sud che scappa è argomento non da buoni maestri del nuovo tempo.
Nunzio Valentino
La storia inverte la polarità di percorrenza migratoria, si torna a casa per ritornare a gustarne i colori, i sapori, l'azzuro del cielo, il mare Nostrum, la terra rossa dei nostri campi. C'è in edicola un bel libro, edito da Donzelli, scritto da Salvatore Lupo, saggista e professore presso la Università di Palermo. Il titolo "La Questione", il sottotitolo "Come liberare la Storia del Sud dagli stereotipi". In questi ultimi centocinquanta anni il Sud è rimasto sicuramente indietro rispetto al Nord del Paese, ce lo ricorda ogni anno il rapporto Svimez, ma, pensando positivo, è anche vero che è anche andato avanti rispetto al passato. La grande ondata migratoria dal Sud verso terre ostili e spesso molto lontane cominciò all'inizio del Novecento. Le lacrime di chi partiva, lasciando gli affetti più cari, servirono a dare una speranza al giovane Stato Italiano. Francesco Saverio Nitti, statista attento alla finanza, benedisse quella ondata migratoria, che faceva ritornare in Italia la valuta pregiata delle rimesse dei migranti, si avventurò addirittura a considerare quell'evento come il fattuale buon inizio per cominciare a chiudere il capitolo Questione Meridionale .
I soldi "buoni" delle rimesse alle famiglie dei nostri valorosi migranti servirono allo Stato ad avviare una prima fase di industrializzazione del Paese. Oggi qualcuno dimentica la nostra Storia di popolo costretto a migrare per avere un futuro; se cosi non fosse diverso dovrebbe essere l'apporto nazionale verso i nuovi migranti che cercano oggi le stesse cose di ieri da una Europa che continua a non capire, a non decidere. Dopo centocinquanta anni la Questione è rimasta Questione perchè noi Meridionali non siamo riusciti ancora a scrollarci di dosso la rassegnazione, il vivere pensando che nel SUD non cambierà mai niente, che il male continuerà a vincere sul bene, che il progresso è sogno di altri, che solo l'assistenzialismo di Stato, il posto fisso, può darci pane, che la illegalità ha a volte ragione di essere, che un po' di brigantaggio e di mafia ci vuole ! I giovani che ritornano non sono rassegnati, sanno come combattere l'arretratezza anche del modo di vivere, chiedono allo Stato legalità, infrastrutture, digitalizzazione, banche aperte alle idee, vogliono fare impresa. Sono loro il futuro, sono loro che risolveranno la Questione,sono loro che hanno il coraggio di tornare non di scappare.
Con questo grado di lettura del nuovo che avanza al Sud, è completamente spiacevole ed errato il commento di qualche giorno fa di Roberto Saviano. Partendo dallo specifico della nomina a super assessore al Comune di Salerno del figlio del Governatore della Campania, Vincenzo De Luca, Saviano si è fatto promotore della filosofia del Sud che non cambia, invitando i giovani del Sud a scappare. "Se sei giovane e vivi al SUD, se sei in gamba, scappa via e non voltarti indietro". No, caro Saviano, sbagli pesantemente, i giovani che hanno studiato al SUD e sono partiti devono tornare per profondere nel tessuto Meridionale trasparenza, riappropriazione delle regole, importanza del lavoro in team, entusiasmo, vivacità culturale, spirito di sacrificio nel lavoro, idee. Il nuovo SUD è quello delle cento idee che a Bisceglie(BT) il 24 e 25 giugno saranno premiate a "DigithON", un luogo di incontro e offerta nel quale la propensione alla ricerca, all'innovazione e alla voglia di fare impresa dei giovani del Sud troverà il contesto favorevole. Il Sud che scappa è argomento non da buoni maestri del nuovo tempo.
Nunzio Valentino