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Le Pillole

 DRILL, baby, DRILL: la Supremazia Americana

Il credo riassuntivo della nuova politica energetica

Drill, baby, drill : il credo riassuntivo della nuova politica energetica del 47esimo Presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Un credo fatto di tanta forza comunicativa ma debole se fatto solo di perforazioni e fracking implementativo di petrolio e gas come vedremo qui di seguito. Di contro alla voce alta del tycoon, risuonata possente al Word Economic Forum di Davos, risponde un flebile sussurro della Commissione Europea con un annunciato " lento pede cum judicio " sulle politiche Green Deal . Ursula von der Leyen pensa nei fatti a percorrere la via tracciata dal Rapporto Draghi : ritrovare una rinnovata capacità di competizione industriale Europea fatta di più deregolamentazione e meno decarbonizzazione . Sovranisti e PPE, i poteri politici forti del nuovo Parlamento , pensano infatti ad una politica europea sul tema transizione energetica che non crei ostacoli ad una produzione competitiva sui mercati globali e che abbandoni il credo ad occhi ciechi della neutralità carbonica scegliendo un più reale approccio neutrale dal punto di vista tecnologico . Abbiamo ascoltato con attenzione preoccupata le dichiarazioni di commiato del Presidente Biden e quelle di insediamento di Donald Trump contornato dallo scoppiettante Elon Musk e dalla tecnocrazia miliardaria della Silicon Valley .

"L'età dell'oro dell'America inizia proprio adesso " , queste le prime parole del discorso di insediamento di Trump , ascoltato con viva attenzione dalla Presidente Meloni .
Questo oro ha due essenziali filoni : da una parte il ritorno alla dottrina Monroe in versione 2.0 , dall' altra il trionfo economico-finanziario della America in tutti gli aspetti tecnologici ed energetici , cumulativamente riassunti da un avanti tutta alla Intelligenza Artificiale senza tanti pensieri sulle regole e dalla bandiera a stelle e strisce da piantare su Marte . La dottrina Monroe 2.0 , secondo la definizione del neo Consigliere per la Sicurezza Nazionale Mike Waltz , spiega le mire espansionistiche americane sulla Groenlandia , sul Canada , su Panama , i nuovi muri con il Messico , i migranti in manette rimpatriati con aeroplani biglietto di sola andata , il pugno di ferro con chi in Sud America , in Middle e Far East contesta la "supremazia americana ".
Oro è la permissiologia facile per nuove ricerche di petrolio e gas ; su questo tema concordo con il commento sulla Staffetta Quotidiana del mio amico ingegner Stefano Carollo : il tycoon sta prendendo un grosso abbaglio , " non è sufficiente trovare petrolio se mancano adeguati investimenti nella industria a valle della raffinazione " ed anche nelle infrastrutture di trasporto , aggiungo io .
Gli Stati Uniti sono già i primi produttori al mondo di petrolio e gas con rispetttivamente 13,4 milioni di barili al giorno e mille miliardi di metri cubi all'anno ( consumo italiano anno 2024 circa 60 miliardi di metri cubi ) , produrre di più non allungando con gli impianti la catena del valore costa troppo , non ci sarà propensione ad investire da parte degli imprenditori e della finanza petrolifera americana e Arabia Saudita e paesi OPEC+ non pensano assolutamente di abbassare i prezzi di vendita . Inoltre data la qualità chimico fisica dello shaleoil ed i costi di produzione di circa 55 $ al barile sarà complicato vendere petrolio grezzo al mondo con un prezzo da abbassare. Aspettando una primavera mite , il costo europeo del gas , hub TTF di Amsterdam , continuerà a crescere anche perchè i depositi sotterranei europei si stanno paurosamente svuotando , in Italia sono a circa il 60 % della capacità nominale. Quale sarà la reale politica commerciale verso l'Europa del tycoon sulla energia quando dalle minacce urlate dovrà confrontarsi con la realtà energetica globale , con la rinnovata fame di energia di Cina ed India ,con la vetustà degli impianti di raffinazione in America e nel resto del mondo?
Nunzio Valentino
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