Le Pillole
Gabriele Pescatore:un grande Meridionale di ieri
L’equilibrio del terrore, la paura di oggi
domenica 10 luglio 2016
23.06
Lo scorso 7 luglio, a poco meno di cento anni, ci ha lasciati Gabriele Pescatore, secondo presidente, vera anima della Cassa del Mezzogiorno. Era nato a Serino, in Irpinia, terra famosa per aver dato i natali a "Gran Commis " del giovane Stato Italiano , come Lui ,come il Suo amico Maccanico . Voglio ricordarlo come uomo del SUD, che, con un manipolo di 300 tecnici, dal 1955 al 1976 creò il cosidetto Miracolo Meridionale. Incremento di 10 punti del PIL, la lepre contro la tartaruga, definizione dell'Economist, con riferimento alla capacità di avere ed utilizzare i Fondi di Sviluppo della Cominità Europea. Giovane professore universitario di Diritto della Navigazione, seppe circondarsi di uomini di valore come l'economista Campilli, e con il coraggio delle buone idee riuscì a tornare a casa da una missione negli Stati Uniti con una dote economica di circa 670 milioni di dollari, valuta fine anni 50.Dall'America portò non solo i finanziamenti ma anche il modello della "Tennessee Valley Authority", una agenzia che il presidente Roosevelt aveva voluto per far fronte nel 1933 alla Grande Depressione, che aveva colpito in maniera particolare quello Stato del Sud. Il miracolo economico del Sud fu il frutto della concretezza, della semplicità, della volontà, dell'entusiasmo, del profondo senso dello Stato di 300 leoni e del loro capo Gabriele Pescatore. Il miracolo ebbe come frutto diretto la volontà di fare "infrastrutture produttive ", costruire strade, invasi ed acquedotti, per dare acqua a chi non ne aveva ,risanare terre e boschi per renderli coltivabili . Con un errore madornale la Politica, alla ricerca di potere economico fruibile, di posti pubblici da assegnare con il manuale Cencelli nel 1976, senza nemmeno informarlo preventivamente , lo mandò a casa . La notizia , Gabriele Pescatore la apprese dal Telegiornale delle 20 .Nasceva quella sera il carrozzone delle clientele, del malaffare, del vuoto di idee che obbligò, la vergogna era tanta, la chiusura della Cassa nel 1992. Ancora oggi, dati Svimez alla mano, paghiamo, noi gente del Sud, quel tragico errore che spezzò di fatto il ciclo virtuoso di infrastrutture al servizio prima della pre-industrializzazione di tipo agrario e poi la industrializzazione propriamente detta. Il sogno fini nel 1976, la carriera di uomo delle Istituzioni, continuò presidente del Consiglio di Stato, giudice della Corte Costituzionale . Al SUD lascerà ,dopo gli anni del fare, le Sue, spesso inascoltate, raccomandazioni nel Rapporto Annuale sullo stato del Sud dello Svimez .Ancora una volta, con il dolore di una perdita importante per il SUD, riscontriamo che le grandi e le piccole grandi cose le fanno gli uomini giusti al posto giusto, uomini tutti caratterizzati da umiltà, lavoro, voglia di dare e fare.
Oggi il mondo è alla ricerca di uomini nuovi con lo stesso approccio morale, culturale, fattuale di Gabriele Pescatore. Gli uomini potenti del nostro tempo, fatte le poche debite eccezioni, non hanno la capacità profetica che il loro ruolo richiederebbe, sono uomini al perenne ascolto del grado di consenso, si stanno arroccando nei confini dei singoli Stati, hanno perso la capacità di essere guida di un popolo, rincorrono chi del populismo deteriore ha fatto una bandiera a scopo elettorale. Il più grande accusato oggi è l'Europa, una comunità nata per creare una barriera ideale e reale alla guerra che oggi non sa decidere, non sa dare indirizzo ai popoli, si veste solo di una smisurata burocrazia . La sfiducia della gente non è solo di natura economica, la sfiducia è di tipo politico, nasce dalla percezione popolare che i signori di Bruxelles non sanno comandare e in mancanza di una vera leadership avallano gli erigendi steccati delle nazioni, il bieco nazionalismo, la rinascita di una destra forcaiola, a volte filonazista. La incapacità di una politica estera comune, la mancanza di idee per fronteggiare il terrorismo, il chiudere gli occhi di fronte al problema delle migrazioni, per aprirli solo con qualche lacrima di convenienza quando a morire in mare sono i bambini, la inutilità di tanti anni di discussione nella definizione del trattato di libero scambio Europa America ,di fatto affossato nel primo esercizio con il Canada : sono questi i fatti che stanno uccidendo l"Europa. Brexit è stato solo il primo anello della catena che salta, la sfiducia fa crollare le Borse, mette in ebollizione le Cancellerie. A vincere sono i cantori del populismo, chi costruisce sulla paura dei popoli, chi vagheggia l'equilibrio del terrore.
"Leave means leave", exit chiama exit, muro chiama muro, i profeti si chiamano oggi Marine Le Pen, Matteo Salvini, i separatisti, Catalogna e Paesi Baschi, i fascisti greci di Alba Dorada, i neonazisti tedeschi di Alternative for Deutscheland, i governanti di Polonia, Austria, Ungheria, Slovacchia, i possibili futuri governanti di Olanda capeggiati da Geert Wilders . La Nato è in preallarme, il Cremlino festeggia, stanno saltando i frutti del sogno di pace di Robert Schuman, le tesi della Sua famosa dichiarazione del 1950 : Europa Unione economica subito, Europa unita politicamente in prospettiva.
La riunione dei Paesi Nato a Varsavia dei giorni scorsi ci ha pericolosamente portati indietro nel tempo quando nel 1939 parti il secondo conflitto mondiale al grido "morire per Danzica ".A Varsavia hanno, ancora una volta, vinto i signori delle armi : 4000 uomini permanentemente schierati con forze a rotazione per il rispetto formale dei trattati, nuovi depositi di armi, sorveglianza aerea delle Repubbliche Baltiche, navi che incrocieranno nel mar Nero. A metà luglio riprenderanno in questo clima i colloqui con il Cremlino, che presumibilmente, come ritorsione, impugnerà il trattato INF, installando a Kalingrad, la città che diede i natali al filosofo Kant, la città Russa più prossima ai confini Nato , missili a gittata variabile pronti a colpire anche casa nostra .I signori della guerra stanno costruendo i loro affari su una guerra che potrebbe essere cosa certa ,solo per un errore nella contrapposizione militare ai confini .Per la guerra i soldi ci sono, per dare un futuro ai migranti,per aiutarli a crescere nei loro paesi di origine, per arginare il terrorismo con l"aiuto ad una vita migliore, i soldi non ci sono !
Non consola questa drammatica situazione Europea, il clima generale mondiale, rischiamo realisticamente che Presidente degli Stati Uniti possa essere domani il signor Donald Trump, l'uomo delle pistole per tutti . Finisce melanconicamente la presidenza di Obama, nemmeno un presidente nero ha risolto il problema razziale negli States , immaginate cosa potrebbe succedere domani.Stiamo rischiando parecchio, i problemi irrisolti moltiplicano i guai per le generazioni future . Serve un appello mondiale, corale, senza colore di pelle e senza distinzione di credo agli uomini che ad ogni livello ,piccolo e grande, detengono il potere, di qualunque tipo esso sia. A loro, sperando nella loro buona volontà, vorrei ricordare il Preambolo dello Statuto delle Nazioni Unite .
"Noi,popoli delle Nazioni Unite, decisi a salvare le future generazioni dal flagello della guerra che, per due volte, nel corso di questa generazione, ha portato indicibili afflizioni alla umanità, a riaffermare la fede nei diritti fondamentali dell'uomo,nella dignità e nel valore della persona umana, nella uguaglianza dei diritti degli uomini e delle donne e delle nazioni grandi e piccole"
Riposa in pace Gabriele Pescatore, tu di questa dichiarazione avevi fatto faro della vita di tutti i giorni.
Oggi il mondo è alla ricerca di uomini nuovi con lo stesso approccio morale, culturale, fattuale di Gabriele Pescatore. Gli uomini potenti del nostro tempo, fatte le poche debite eccezioni, non hanno la capacità profetica che il loro ruolo richiederebbe, sono uomini al perenne ascolto del grado di consenso, si stanno arroccando nei confini dei singoli Stati, hanno perso la capacità di essere guida di un popolo, rincorrono chi del populismo deteriore ha fatto una bandiera a scopo elettorale. Il più grande accusato oggi è l'Europa, una comunità nata per creare una barriera ideale e reale alla guerra che oggi non sa decidere, non sa dare indirizzo ai popoli, si veste solo di una smisurata burocrazia . La sfiducia della gente non è solo di natura economica, la sfiducia è di tipo politico, nasce dalla percezione popolare che i signori di Bruxelles non sanno comandare e in mancanza di una vera leadership avallano gli erigendi steccati delle nazioni, il bieco nazionalismo, la rinascita di una destra forcaiola, a volte filonazista. La incapacità di una politica estera comune, la mancanza di idee per fronteggiare il terrorismo, il chiudere gli occhi di fronte al problema delle migrazioni, per aprirli solo con qualche lacrima di convenienza quando a morire in mare sono i bambini, la inutilità di tanti anni di discussione nella definizione del trattato di libero scambio Europa America ,di fatto affossato nel primo esercizio con il Canada : sono questi i fatti che stanno uccidendo l"Europa. Brexit è stato solo il primo anello della catena che salta, la sfiducia fa crollare le Borse, mette in ebollizione le Cancellerie. A vincere sono i cantori del populismo, chi costruisce sulla paura dei popoli, chi vagheggia l'equilibrio del terrore.
"Leave means leave", exit chiama exit, muro chiama muro, i profeti si chiamano oggi Marine Le Pen, Matteo Salvini, i separatisti, Catalogna e Paesi Baschi, i fascisti greci di Alba Dorada, i neonazisti tedeschi di Alternative for Deutscheland, i governanti di Polonia, Austria, Ungheria, Slovacchia, i possibili futuri governanti di Olanda capeggiati da Geert Wilders . La Nato è in preallarme, il Cremlino festeggia, stanno saltando i frutti del sogno di pace di Robert Schuman, le tesi della Sua famosa dichiarazione del 1950 : Europa Unione economica subito, Europa unita politicamente in prospettiva.
La riunione dei Paesi Nato a Varsavia dei giorni scorsi ci ha pericolosamente portati indietro nel tempo quando nel 1939 parti il secondo conflitto mondiale al grido "morire per Danzica ".A Varsavia hanno, ancora una volta, vinto i signori delle armi : 4000 uomini permanentemente schierati con forze a rotazione per il rispetto formale dei trattati, nuovi depositi di armi, sorveglianza aerea delle Repubbliche Baltiche, navi che incrocieranno nel mar Nero. A metà luglio riprenderanno in questo clima i colloqui con il Cremlino, che presumibilmente, come ritorsione, impugnerà il trattato INF, installando a Kalingrad, la città che diede i natali al filosofo Kant, la città Russa più prossima ai confini Nato , missili a gittata variabile pronti a colpire anche casa nostra .I signori della guerra stanno costruendo i loro affari su una guerra che potrebbe essere cosa certa ,solo per un errore nella contrapposizione militare ai confini .Per la guerra i soldi ci sono, per dare un futuro ai migranti,per aiutarli a crescere nei loro paesi di origine, per arginare il terrorismo con l"aiuto ad una vita migliore, i soldi non ci sono !
Non consola questa drammatica situazione Europea, il clima generale mondiale, rischiamo realisticamente che Presidente degli Stati Uniti possa essere domani il signor Donald Trump, l'uomo delle pistole per tutti . Finisce melanconicamente la presidenza di Obama, nemmeno un presidente nero ha risolto il problema razziale negli States , immaginate cosa potrebbe succedere domani.Stiamo rischiando parecchio, i problemi irrisolti moltiplicano i guai per le generazioni future . Serve un appello mondiale, corale, senza colore di pelle e senza distinzione di credo agli uomini che ad ogni livello ,piccolo e grande, detengono il potere, di qualunque tipo esso sia. A loro, sperando nella loro buona volontà, vorrei ricordare il Preambolo dello Statuto delle Nazioni Unite .
"Noi,popoli delle Nazioni Unite, decisi a salvare le future generazioni dal flagello della guerra che, per due volte, nel corso di questa generazione, ha portato indicibili afflizioni alla umanità, a riaffermare la fede nei diritti fondamentali dell'uomo,nella dignità e nel valore della persona umana, nella uguaglianza dei diritti degli uomini e delle donne e delle nazioni grandi e piccole"
Riposa in pace Gabriele Pescatore, tu di questa dichiarazione avevi fatto faro della vita di tutti i giorni.