Le Pillole
Il 2025 Anno di Speranza non solo Giubilare
Il 2024 ha chiuso i battenti serbando la difficile eredità di tanti irrisolti problemi globali
martedì 14 gennaio 2025
14.43
Notte di Natale 2024 , Papa Francesco ha aperto la Porta Santa segnando l'inizio del Giubileo 2025, dedicato al tema della Speranza . Il 2024 ha chiuso i battenti serbando la difficile eredità di tanti irrisolti problemi globali : la terza Guerra Mondiale strisciante con tante morti spesso innocenti in Ucraina, in Palestina, in Israele, in Libano, in Siria, nello Yemen, in Sudan, i conflitti civili per una Presidenza contesa in Corea del Sud ed in Romania, la disuguaglianza morale e materiale in un Pianeta dallo sviluppo veloce che mostra l'allargamento della forbice economica tra ricchi e poveri. Il 2024 è stato anche anno di sorprese: la rielezione di Donald Trump, la crisi economica della Germania, la crisi politica della Francia, la COP 28 che ha segnato un altro stop alla politica ambientale malgrado gli evidenti guai connessi al Cambiamento Climatico in ogni angolo del Pianeta .
Nel 2025 ci toccherà sperare e lavorare per il cambiamento, fermando anzitutto le guerre che sono sempre alla fine una dolorosa sconfitta. Nel 2025 la geopolitica avrà un ruolo cruciale nel destino del nostro Pianeta anche considerando che i segnali iniziali non sono incoraggianti. La seconda Presidenza Trump è stata dal tycoon preannunciata ricca di dazi protezionistici, di espulsioni di migranti, di ritorno nella produzione energetica al carbone ed alle altre fonti fossili, di ritorno a "America first" anche in politica estera, a un ridimensionamento delle politiche di difesa in ambito Nato, di contrasto alla politica cinese nel Far East. La Cina del Presidente Xi Jinping mostra un ridimensionamento nel ruolo geopolitico: l'incremento del Pil annuale non è più a due cifre ed il debito statale cresce e nel mentre l'India del Presidente Modi insidia il primato cinese di sviluppo demografico e incremento del PIL. Anche l'alleanza dei Paesi BRICS, aumentati di numero da cinque a nove , traballa per gli interessi frammentati tra queste nazioni legate solo dalla lotta contro il dollaro americano che, incontrastato, continua a condizionare la politica monetaria mondiale
La Comunità Europea non si è rafforzata con il risultato della competizione elettorale, Ursula Von der Layen ha messo insieme una nuova maggioranza ora pesantemente indebolita dalla crisi economica della Germania in recessione e pronta ad un turno elettorale dove i neonazisti di AFD potranno combinare guai anche politici e dalla crisi politica della Francia anch'essa destinata ad un nuovo turno elettorale per le presidenziali dove il Presidente Macron rischia. La "imperatrice" Ursula dovrebbe per salvare la Europa mettere in pratica tre piani: quello di Mario Draghi per il rilancio della competitività europea, quello di Enrico Letta per completare il disegno di un mercato unico europeo, quello dell'ex presidente Finlandese Sauli Niinisto per una difesa comune europea. Ma avrà la forza politica per farlo? Come potrà realizzare la provvista di 800 miliardi di euro, quattro volte l'attale bilancio CE che il piano Draghi richiederebbe? Con gli attuali rapporti di forza credo di no ed il peggio che potrà capitare ad una sfilacciata Europa è trovare soluzioni al ribasso che non risolverebbero una situazione ora ancora più critica visto che il costo medio della energia è quattro volte quello degli USA e nel mentre, dopo il blocco del gas russo alla Europa, il prezzo del gas ora a circa 50 euro a megawattora è previsto dagli specialisti arrivare, senza una mirata politica di price-cap, a 85 euro. Dovrebbe mitigare le regole severe per la protezione ambientale fissate al 2030 con neutralità carbonica al 2050 riconsiderando i problemi importanti dell'automotive europeo .
I prospects citati rischiano di uccidere con la paura di un fosco domani democrazie traballanti dove con il nazionalismo si inneggia all'uomo o alla donna forte. La nostra Italia in Europa va meglio, grazie al ministro Giorgetti, rispetto a Francia e Germania ma pur avendo i numeri per fare il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni resta legata al carro di Salvini che inventa un problema per Lei ogni giorno ed anche a ministri impresentabili. Perchè ricollocato Fitto a Bruxelles non fare un provvidenziale rimpasto ?
Ed intanto il Presidente Mattarella e Papa Francesco pur nel rispetto dovuto verso il Governo , raccontano al Paese una altra storia, chiamando il popolo a raccolta. Non si interpreta cosi il ritorno di Prodi, Del Rio, Castagnetti alla politica attiva a Milano, in calendario il 18 gennaio per il nuovo esercizio di Comunità Democratica che vede tra gli altri relatore l'ex direttore della Agenzia delle Entrate Rosmini , stanco dei tanti condoni imposti ?
Nunzio Valentino
Nel 2025 ci toccherà sperare e lavorare per il cambiamento, fermando anzitutto le guerre che sono sempre alla fine una dolorosa sconfitta. Nel 2025 la geopolitica avrà un ruolo cruciale nel destino del nostro Pianeta anche considerando che i segnali iniziali non sono incoraggianti. La seconda Presidenza Trump è stata dal tycoon preannunciata ricca di dazi protezionistici, di espulsioni di migranti, di ritorno nella produzione energetica al carbone ed alle altre fonti fossili, di ritorno a "America first" anche in politica estera, a un ridimensionamento delle politiche di difesa in ambito Nato, di contrasto alla politica cinese nel Far East. La Cina del Presidente Xi Jinping mostra un ridimensionamento nel ruolo geopolitico: l'incremento del Pil annuale non è più a due cifre ed il debito statale cresce e nel mentre l'India del Presidente Modi insidia il primato cinese di sviluppo demografico e incremento del PIL. Anche l'alleanza dei Paesi BRICS, aumentati di numero da cinque a nove , traballa per gli interessi frammentati tra queste nazioni legate solo dalla lotta contro il dollaro americano che, incontrastato, continua a condizionare la politica monetaria mondiale
La Comunità Europea non si è rafforzata con il risultato della competizione elettorale, Ursula Von der Layen ha messo insieme una nuova maggioranza ora pesantemente indebolita dalla crisi economica della Germania in recessione e pronta ad un turno elettorale dove i neonazisti di AFD potranno combinare guai anche politici e dalla crisi politica della Francia anch'essa destinata ad un nuovo turno elettorale per le presidenziali dove il Presidente Macron rischia. La "imperatrice" Ursula dovrebbe per salvare la Europa mettere in pratica tre piani: quello di Mario Draghi per il rilancio della competitività europea, quello di Enrico Letta per completare il disegno di un mercato unico europeo, quello dell'ex presidente Finlandese Sauli Niinisto per una difesa comune europea. Ma avrà la forza politica per farlo? Come potrà realizzare la provvista di 800 miliardi di euro, quattro volte l'attale bilancio CE che il piano Draghi richiederebbe? Con gli attuali rapporti di forza credo di no ed il peggio che potrà capitare ad una sfilacciata Europa è trovare soluzioni al ribasso che non risolverebbero una situazione ora ancora più critica visto che il costo medio della energia è quattro volte quello degli USA e nel mentre, dopo il blocco del gas russo alla Europa, il prezzo del gas ora a circa 50 euro a megawattora è previsto dagli specialisti arrivare, senza una mirata politica di price-cap, a 85 euro. Dovrebbe mitigare le regole severe per la protezione ambientale fissate al 2030 con neutralità carbonica al 2050 riconsiderando i problemi importanti dell'automotive europeo .
I prospects citati rischiano di uccidere con la paura di un fosco domani democrazie traballanti dove con il nazionalismo si inneggia all'uomo o alla donna forte. La nostra Italia in Europa va meglio, grazie al ministro Giorgetti, rispetto a Francia e Germania ma pur avendo i numeri per fare il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni resta legata al carro di Salvini che inventa un problema per Lei ogni giorno ed anche a ministri impresentabili. Perchè ricollocato Fitto a Bruxelles non fare un provvidenziale rimpasto ?
Ed intanto il Presidente Mattarella e Papa Francesco pur nel rispetto dovuto verso il Governo , raccontano al Paese una altra storia, chiamando il popolo a raccolta. Non si interpreta cosi il ritorno di Prodi, Del Rio, Castagnetti alla politica attiva a Milano, in calendario il 18 gennaio per il nuovo esercizio di Comunità Democratica che vede tra gli altri relatore l'ex direttore della Agenzia delle Entrate Rosmini , stanco dei tanti condoni imposti ?
Nunzio Valentino