Le Pillole
La "Porta stretta" della Autonomia Regionale Differenziata
Il Consiglio dei Ministri ha approvato il DDL
domenica 5 febbraio 2023
18.51
Il Consiglio dei Ministri ha approvato il DDL sulla Autonomia Regionale Differenziata. Il Federalismo gridato dalla Lega a Bossi trazione, ha trovato il guidatore giusto nel Ministro Calderoli, uomo di fervida immaginazione di regole elettorali ed ora di regole attuative del Titolo V della nostra Costituzione emendato l'8 novembre 2001 dal Governo Amato, che rendeva esecutiva la decisione del Presidente D'Alema( sbagliata) di contrastare il federalismo leghista a colpi di maggioranza relativa .
L'intero Consiglio dei Ministri del Governo Meloni ha sfogato l'ansia politica di fermare la nuova ondata Leghista , applaudendo. Senza voler polemizzare mi chiedo cosa c'era da applaudire? Perchè tanta corsa su un tema cosi importante, trascurando i tanti irrisolti problemi del nostro Paese?
Le Regioni non sono state preventivamente consultate ed ora aspettano il Governo al varco di una Conferenza Stato Regioni che si preannuncia di difficile esecuzione. Nemmeno il corpo socio-economico del Paese è stato consultato , imprese e sindacati hanno seguito la vicenda dai commenti giornalistici.
Pensando male ed il Presidente Andreotti era convinto che facendolo ci si "azzecca" ,la corsa è tutta politica , bisognava fare qualcosa a tema regionale per dare fiato politico di centro destra alle Elezioni regionali del Lazio e della Lombardia dei prossimi 12 e 13 febbraio che coinvolgeranno oltre dodici milioni di elettori , la prima vera pagella politica del consenso al Governo dei cento giorni .
Il convitato di pietra di questo DDL è il Sud del Paese ed allora è opportuno rileggere il Rapporto SVIMEZ della fine di novembre 2022, che , numeri alla mano ,fotografa il SUD nel 2022 ,fornendo una proiezione per il 2023 .
Il 2022 doveva essere per il SUD l'anno della ripresa , dopo i guai indotti dalla Pandemia da Covid 19. Non è stato per cause terze come le proiezioni indicavano, la nostra Italia ha dovuto dopo il febbraio 2022 affrontare le conseguenze di una terribile guerra nel cuore d' Europa , in una Ucraina invasa dalla Russia , le ripercussioni politiche ,sociali ,economiche per l'impennata del costo delle materie prime ,dei combustibili ,del gas e dell'energia . Tante vittime innocenti , tanti soldi spesi per armi e munizioni. tanta paura in un probabile ,ancora oggi , rischio di guerra nucleare.
Riassestatisi i prezzi del gas e del petrolio ,della energia , ora viviamo la esplosione di una inflazione a due cifre. Questo problema nazionale diventa drammatica problematicità per le imprese e le famiglie del SUD ; il divario tra NORD e SUD del Paese riparte ,la divaricazione aumenta , il PIL del Sud torna negativo e può prospettare un inizio di recessione .
Il SUD è tornato a soffrire dei problemi di sempre : mancanza di lavoro che, quando c'è ,è di scarsa qualità ,basse retribuzioni, gelo demografico e spopolamento delle migliori intelligenze, difficoltà reali di ammodernamento tecnologico e digitale del tessuto civile ed industriale , povertà persistente di larghe fasce della popolazione , insistente divario di genere e generazionale .
Noi gente del Sud anni 50 e 60 , più fortunata per aver avuto la opportunità di studiare e lavorare ,guidati da uno Stato attento allo sviluppo ed a creare menti per lo sviluppo, avevamo accolto con gioia le priorità fissate dalla nuova Europa per venire incontro alle regioni Europee più disagiate. I concetti di coesione territoriale , di riequilibrio sociale ed economico , il PNRR finanziato dalla Europa era il mezzo unico dopo circa settanta anni di tentativi per colmare nei fatti le differenze tra Nord e Sud del Paese .
In un momento storico cosi cruciale per il SUD quale urgenza ha la affrettata Autonomia Regionale Differenziata? Ministro Fitto non era più opportuno portare avanti i programmi PNRR per il Sud ,di cui Lei è responsabile, che realizzati avvicinerebbero i LEP , i Livelli Essenziali di Prestazioni ora tanto distanti tra NORD e SUD ?
Si rende conto Lei ,figlio della nostra Puglia, che rischiamo di ridurre la nostra Italia a venti Regioni a Statuto speciale? Venti Regioni anche con scuola e salute differenti !
Si rende conto ,insieme ai Suoi illustri colleghi , che state rischiando il blocco del nostro Paese?
Ho titolato che questa Autonomia ha una "porta stretta" pensando al Vangelo di Luca 13, 22-30 "sforzatevi di entrare per la porta stretta ,perchè molti ,Io Vi dico, cercheranno di entrare ma non ci riusciranno ". Gesù descriveva alla folla la porta stretta del Regno dei Cieli , io ho pensato ad una ideale porta che faccia accedere tutti ad una nazione una , uguale ,libera .
Questa Autonomia Regionale Differenziata non è chiara per mezzi e per reale possibilità di esecuzione in tanti punti , la sua porta è stretta , ma la gente del Sud saprà lottare per sfondare questa porta .
Siamo stanchi dopo tanti anni di aspettare ,di essere, noi gente del Sud ,considerata seconda fascia del Paese. Non possiamo perdere, dietro giochetti politici ,il treno della nostra rinascita alimentata da tutto o parte di quei 100 miliardi di euro che servono per fare una Italia di uguali .
Nunzio Valentino
L'intero Consiglio dei Ministri del Governo Meloni ha sfogato l'ansia politica di fermare la nuova ondata Leghista , applaudendo. Senza voler polemizzare mi chiedo cosa c'era da applaudire? Perchè tanta corsa su un tema cosi importante, trascurando i tanti irrisolti problemi del nostro Paese?
Le Regioni non sono state preventivamente consultate ed ora aspettano il Governo al varco di una Conferenza Stato Regioni che si preannuncia di difficile esecuzione. Nemmeno il corpo socio-economico del Paese è stato consultato , imprese e sindacati hanno seguito la vicenda dai commenti giornalistici.
Pensando male ed il Presidente Andreotti era convinto che facendolo ci si "azzecca" ,la corsa è tutta politica , bisognava fare qualcosa a tema regionale per dare fiato politico di centro destra alle Elezioni regionali del Lazio e della Lombardia dei prossimi 12 e 13 febbraio che coinvolgeranno oltre dodici milioni di elettori , la prima vera pagella politica del consenso al Governo dei cento giorni .
Il convitato di pietra di questo DDL è il Sud del Paese ed allora è opportuno rileggere il Rapporto SVIMEZ della fine di novembre 2022, che , numeri alla mano ,fotografa il SUD nel 2022 ,fornendo una proiezione per il 2023 .
Il 2022 doveva essere per il SUD l'anno della ripresa , dopo i guai indotti dalla Pandemia da Covid 19. Non è stato per cause terze come le proiezioni indicavano, la nostra Italia ha dovuto dopo il febbraio 2022 affrontare le conseguenze di una terribile guerra nel cuore d' Europa , in una Ucraina invasa dalla Russia , le ripercussioni politiche ,sociali ,economiche per l'impennata del costo delle materie prime ,dei combustibili ,del gas e dell'energia . Tante vittime innocenti , tanti soldi spesi per armi e munizioni. tanta paura in un probabile ,ancora oggi , rischio di guerra nucleare.
Riassestatisi i prezzi del gas e del petrolio ,della energia , ora viviamo la esplosione di una inflazione a due cifre. Questo problema nazionale diventa drammatica problematicità per le imprese e le famiglie del SUD ; il divario tra NORD e SUD del Paese riparte ,la divaricazione aumenta , il PIL del Sud torna negativo e può prospettare un inizio di recessione .
Il SUD è tornato a soffrire dei problemi di sempre : mancanza di lavoro che, quando c'è ,è di scarsa qualità ,basse retribuzioni, gelo demografico e spopolamento delle migliori intelligenze, difficoltà reali di ammodernamento tecnologico e digitale del tessuto civile ed industriale , povertà persistente di larghe fasce della popolazione , insistente divario di genere e generazionale .
Noi gente del Sud anni 50 e 60 , più fortunata per aver avuto la opportunità di studiare e lavorare ,guidati da uno Stato attento allo sviluppo ed a creare menti per lo sviluppo, avevamo accolto con gioia le priorità fissate dalla nuova Europa per venire incontro alle regioni Europee più disagiate. I concetti di coesione territoriale , di riequilibrio sociale ed economico , il PNRR finanziato dalla Europa era il mezzo unico dopo circa settanta anni di tentativi per colmare nei fatti le differenze tra Nord e Sud del Paese .
In un momento storico cosi cruciale per il SUD quale urgenza ha la affrettata Autonomia Regionale Differenziata? Ministro Fitto non era più opportuno portare avanti i programmi PNRR per il Sud ,di cui Lei è responsabile, che realizzati avvicinerebbero i LEP , i Livelli Essenziali di Prestazioni ora tanto distanti tra NORD e SUD ?
Si rende conto Lei ,figlio della nostra Puglia, che rischiamo di ridurre la nostra Italia a venti Regioni a Statuto speciale? Venti Regioni anche con scuola e salute differenti !
Si rende conto ,insieme ai Suoi illustri colleghi , che state rischiando il blocco del nostro Paese?
Ho titolato che questa Autonomia ha una "porta stretta" pensando al Vangelo di Luca 13, 22-30 "sforzatevi di entrare per la porta stretta ,perchè molti ,Io Vi dico, cercheranno di entrare ma non ci riusciranno ". Gesù descriveva alla folla la porta stretta del Regno dei Cieli , io ho pensato ad una ideale porta che faccia accedere tutti ad una nazione una , uguale ,libera .
Questa Autonomia Regionale Differenziata non è chiara per mezzi e per reale possibilità di esecuzione in tanti punti , la sua porta è stretta , ma la gente del Sud saprà lottare per sfondare questa porta .
Siamo stanchi dopo tanti anni di aspettare ,di essere, noi gente del Sud ,considerata seconda fascia del Paese. Non possiamo perdere, dietro giochetti politici ,il treno della nostra rinascita alimentata da tutto o parte di quei 100 miliardi di euro che servono per fare una Italia di uguali .
Nunzio Valentino