Le Pillole
LE PILLOLE di Nunzio Valentino ....... Masaniello è turnato
Cronaca di " FORCONI " e " Baruffe MUSEALI "
venerdì 13 dicembre 2013
9.54
"Masaniello è turnato" cosi cantava Pino Daniele, ricordando il pescatore napoletano, capo della rivolta antispagnola a Napoli del luglio 1647 .
Il popolino poverissimo, stanco di gabelle sui beni alimentari primi, al grido "viva o re e Spagna,mora o malgoverno ", guidato dal pescatore, bloccò la città per dieci giorni .
Poi, come la storia insegna, il potere trovò una via di convincimento : il vicerè chiamò a corte il pescatore, lo vestì da capo a piedi, lo nominò fantomatico capitano e la rivolta perse il suo capo . Il popolo però pretese una vendetta, che placasse la delusione, e Masaniello prima fu dichiarato pazzo e poi assassinato.
In una Italia dove, grazie a Dio, non ci mancano nè i Masaniello nè i vicerè assistiamo ad una rivolta che tempo addietro avevamo paventato, di cui avevamo scritto e che oggi è triste realtà.
Il pericolo maggiore è il grado enorme di confusione, lo stesso, a valenza aumentata territorialmente, che nel 1970 a Reggio Calabria vide lottare fianco a fianco e con lo stesso grido Ciccio Franco e Lotta Continua, come dire il diavolo e l'acqua santa, destra e sinistra estrema.
Il tempo ha poi lenito tutto, Ciccio Franco divenne senatore del Movimento Sociale Italiano e quelli di Lotta Continua o in galera o convertiti alla democrazia parlamentare .
La rivolta dei "Forconi " ha un corpus variegato di attori partecipanti, anime diverse che protestano per ragioni diverse, uniti solo da una rabbia feroce verso il Palazzo, inteso in tutte le sue forme di estrinsecazione del potere .
Commercianti, imprenditori, agricoltori, trasportatori, famiglie bisognose ed alla fame ,giovani senza un futuro, presidiano le piazze e le vie, chiedendo ascolto e sopratutto cambiamento.
Hanno il diritto di tutto il nostro rispetto umano e sociale, hanno il diritto di gridare la loro rabbia,ma nel rispetto delle regole .
Hanno il dovere di allontanare e mettere al margine di una sana contestazione i malavitosi del tanto peggio, tanto meglio ,gente che della confusione violenta ha fatto il proprio credo, più o meno condito di cultura di base; stanno facendo battaglia urbana, fianco a fianco, gli acculturati di Forza Nuova e Casa Pound, gli anarchici, i black bloc, quelli dei centri sociali ma anche i mazzieri che degli stadi hanno fatto il loro campo di battaglia.
Cosi una giusta protesta ruina in una folle corsa al ferro e fuoco, alla violenza !
Cosi la voce che chiede lavoro, futuro, meno tasse ,più speranza viene volgarmente coperta da gridi di guerra; non interessa migliorare, bisogna solo distruggere .
La situazione è drammatica e, senza risposte da parte del potere costituito, può ancor più degenerare, riproponendo in Italia le tristi scene della Grecia o della Spagna di ieri. La politica deve capire la gravità della situazione e sopratutto deve, in una atmosfera così incandescente, agire e restare seria, evitando di strizzare l"occhio al malcontento per cercare consenso a buon mercato .
Purtroppo oggi non abbiamo una politica di decente spessore morale, quale quella che evitò la rivolta dopo l'attentato a Togliatti; oggi abbiamo comici e ballerine, peraltro con basso grado culturale, tanti Masaniello, pronti a correre da tanti vicerè.
Permettetemi di smorzare l"ansia da forcone con un fatto meno grave, che però in piccolo dà l"idea di come comunque siamo messi male : il Museo Archeologico Canosino .
Leggendo tanti scritti in merito il pensiero è andato alla Commedia dell"Arte che brillantemente Goldoni rivisita nelle"Baruffe Chiozzotte".
La città è Chioggia, storie strane si intrecciano, si arriva di fronte al giudice e poi il lieto fine .
Lucietta, nel terzo atto dice : " semo donne da ben... ma semo allegre ....volemo ballare, volemo saltare ".
Anche a Canosa tanti politici "per ben", di maggioranza ed opposizione, allegramente continuano a ballare e saltare sul tema Museo, tutti ben informati, tutti con ragioni da vendere, ma la nostra umile impressione, abbiamo assistito ad atti in merito anche formali e pubblici, è che il Museo si allontana o se vi piace di più ....la cera si consuma, la processione non cammina!
Lo sapete in quali mani fa avanzamento il problema ? In quelle dei Canosini? No, in quelle del professor Volpe, che ringraziamo, ed in quelle più lontane della Sopraintendenza e dell'assessore Barbanente, le cui parole di risposta, al grido di speranza di Paolo Pinnelli, nel teatro Lembo, sono rimaste macigni sul nostro povero stomaco.
Cosa fanno i Canosini ? Si accoltellano, si parlano addosso e comunque non riescono a trovare nemmeno l'inizio di una fattuale comunione di intenti.
Mi ha stupito ed amareggiato in particolare l'ultimo comunicato del Sindaco .
Una telefonata di precisazione all'assessore regionale per togliere dal tavolo chi al tavolo era stato invitato, il "Comitato pro Museo" !
Spiegatemi questo ulteriore atto politically correct, ma che riteniamo assurdo, in quanto non da fiato ad una città che si sta arroccando come ultima spiaggia sulla cultura !
Con pazienza, a Voi Uomini del Potere Canosino, ripetiamo quanto avremmo voluto dire pubblicamente il giorno dedicato alla"missione Museo" e che peraltro in questa nostra rubrica avevamo anticipato.
Soldi per una nuova struttura museale non ce ne sono, almeno per Canosa; potete far ballare tutti i tavoli, ma questa è la triste, vera realtà.
Ci sarebbero forse i soldi per partire dall'edificio Mazzini, ristrutturandone una parte e creando una scuola di restauro .
Le baruffe goldoniane si chiudono con un lieto fine, noi speriamo ancora nel Museo, perchè crediamo, poveri illusi, che Canosa, che sta perdendo tutto, ospedale, tribunale,aziende, ha una sola speranza attiva, la Cultura.
Masaniello per piacere non prenderci anche tu in giro dicendo "caro MUSEO, domani è un altro giorno". Masaniello ricordati che il popolo non dimentica.
nunzio.valentino@rosetti.it