Le Pillole
Strage di Innocenti
Piangere ma farsi forza per capire la lezione
lunedì 23 marzo 2020
8.09
Ho preso come titolo, forse troppo forte, di questo mio scritto, l'episodio del Vangelo di Matteo: Erode il Grande, re della Giudea, ordinò il massacro dei bambini del suo popolo per evitare il pericolo del Messia, la cui nascita a lui è raccontata dai Magi. Ho tanta insana rabbia in corpo e provo a mitigarla solo con la meditazione e la preghiera. A distanza di più di 2000 anni Madre Terra, percossa dal Covid-19, assiste muta alle ultime stragi di innocenti, solo, tante sono le stragi, in ordine di tempo. Da una parte sette bambini, ospiti, senza mezzi e spesso senza tutti i genitori, di un sudicio campo profughi, uccisi dal freddo, ripeto dal freddo, nella regione di Idlib, nella Siria martoriata da una guerra che dura ormai da lunghi 9 anni, dove il fuoco amico ora lo accende il turco Erdogan. Dall'altra i morti della pandemia mondiale, dettata da un virus veloce a trasmettersi come le nostre globalizzate trasmissioni di notizie, di merci, anche di sporchi affari.
"Ubi maior minor cessat": i bambini Siriani non hanno avuto spazio di cronaca mondiale, tutta tesa a ricordare, a parlare della "prima vera guerra mondiale" senza "Paesi neutrali" secondo la forte definizione su Repubblica di Francesco Merlo. Questa guerra, ancora oscura nelle sue vere origini, e sopratutto indefinita numericamente, aspetta una fine temporale fatta da un vaccino, da una salvifica medicina. La nostra cara Italia ha oggi un triste primato mondiale dettato dai bollettini giornalieri della Protezione Civile, fatti di numeri senza facce: positivi totali, ricoverati in terapia intensiva e non, morti, guariti. Ho negli occhi la lunga fila di camion militari pieni di bare con un nome ma senza il pianto di chi non ha potuto assistere il congiunto nemmeno in un solo momento di religioso o civile silenzio. La pietas ha dovuto lasciare il passo alle obbligazioni sanitarie, ad organizzazioni sul campo diventate inefficienti. Quelle bare in uscita dall'Obitorio di Bergamo, con dentro il corpo esanime, senza volto, spesso di gente operosa come quella della ridente Val Seriana, che per lavoro conosco bene, dirette all'impianto di cremazione disponibile a Ferrara, mi hanno svegliato in queste ultime notti.
Ora, senza distinguo, Vi prego potenti della mia Italia, dobbiamo riscoprire uniti il piacere di essere Italiani, un popolo ricco di storia, cultura, arte, operoso, con figli eccezionali che si sono saputi imporre alla attenzione della scienza mondiale, che a fronte di altre drammatiche situazioni, ha saputo rialzarsi e camminare a testa alta. Ci sarà, ne sono sicuro, la fine di questa virulenta guerra, piangeremo i nostri innocenti morti, ma dopo, asciugate le lacrime, dovremo come popolo non dimenticare, esaminare lo sviluppo dei fatti, valutarli per cambiare vita. Avevamo un Servizio Sanitario Nazionale nato con corretto proposito di solidarietà, per volontà politica di un partito la Democrazia Cristiana e di una donna Cattolica di membra forti, il ministro Tina Anselmi. Era il 23 dicembre del 1978 e con attuazione fissata all' 1.7.1980 la Repubblica dava fattuale attuazione all'Articolo 32 della nostra Costituzione che sancisce il diritto alla salute di tutti gli individui, non solo i cittadini! La mala politica ne ha fatto serbatoio di voti di scambio, sopratutto nel mio adorato Sud. Gente assunta senza qualifica anche in posizioni apicali.
Mia madre Savina sperava diventassi medico per un posto sicuro all'ospedale della mia Canosa. Le successive regole di pareggio di bilancio in ambito sanità hanno portato a ristrutturazioni, necessarie, spesso illogiche che ora potrebbero mettere in seria difficoltà le regioni meridionali dopo la fuga precipitosa dal Nord al Sud di tanti nostri figli e nipoti costretti a migrare per studio o per lavoro nella maledetta notte del passato 8 marzo. Ma per un esame corretto dovremmo considerare anche altri fattori: chi non ricorda gli slogan positivi di fine febbraio ed inizio marzo della Milano da bere?
Abbiamo avuto dal 22 febbraio al 9 marzo 2020 un governo che al Nord non ha saputo dire no a Confindustria Lombardia, che non ha imposto allora la creazione di piccole zone rosse nel bresciano, nel bergamasco. Stessa storia per la Emilia Romagna. Ed oggi le avanzatissime Sanità regionali del Nord sono al collasso. Ecco i numeri chiave per capire : il 23 febbraio i contagiati in Lombardia erano 110, in Emilia Romagna 9, in Veneto 21, nessun decesso. L'8 marzo i contagiati in Lombardia erano 4189, in Emilia Romagna 1180 il totale Italiano 7985, i decessi italiani 133. L'ultimo bollettino di guerra della Protezione Civile totalizza: 46638 casi positivi accertati, ricoverati con sintomi gravi 19848, di cui 3009 in terapia intensiva, deceduti 5473, tralasciando i tanti in isolamento domiciliare coatto.Piangere ma farsi forza per capire la lezione: abbiamo, sbagliando, privilegiato, per evidenti pressioni esterne, il lavoro, l'immagine nazionale, il capitale, la borsa alla salute, alla vita.
Quanti sanno che Amazon del signor Bezos ha il più importante centro di smistamento merci globali a Castel San Giovanni, a due passi da Piacenza? Nel periodo più fosco Amazon ha segnato ordini alle stelle, infischiandosi nei fatti della salute dei suoi lavoratori, scesi poi in sciopero con lotta Europea nei centri Italiani, Francesi, Polacchi, Spagnoli ed anche negli States a casa di questo superPaperone! La crisi non è uguale per tutte le donne e gli uomini della Terra. Paga sempre il più povero, il più disagiato, chi per ruolo è costretto a stare in prima fila, chi considera ancora un valore la solidarietà, chi potendo restare a casa, a fronte del bisogno va in trincea. A loro va il mio grazie ed anche quello delle mie stampelle, ora posso solo scrivere e chiederVi di stare a casa ma solidali .
Nunzio Valentino
"Ubi maior minor cessat": i bambini Siriani non hanno avuto spazio di cronaca mondiale, tutta tesa a ricordare, a parlare della "prima vera guerra mondiale" senza "Paesi neutrali" secondo la forte definizione su Repubblica di Francesco Merlo. Questa guerra, ancora oscura nelle sue vere origini, e sopratutto indefinita numericamente, aspetta una fine temporale fatta da un vaccino, da una salvifica medicina. La nostra cara Italia ha oggi un triste primato mondiale dettato dai bollettini giornalieri della Protezione Civile, fatti di numeri senza facce: positivi totali, ricoverati in terapia intensiva e non, morti, guariti. Ho negli occhi la lunga fila di camion militari pieni di bare con un nome ma senza il pianto di chi non ha potuto assistere il congiunto nemmeno in un solo momento di religioso o civile silenzio. La pietas ha dovuto lasciare il passo alle obbligazioni sanitarie, ad organizzazioni sul campo diventate inefficienti. Quelle bare in uscita dall'Obitorio di Bergamo, con dentro il corpo esanime, senza volto, spesso di gente operosa come quella della ridente Val Seriana, che per lavoro conosco bene, dirette all'impianto di cremazione disponibile a Ferrara, mi hanno svegliato in queste ultime notti.
Ora, senza distinguo, Vi prego potenti della mia Italia, dobbiamo riscoprire uniti il piacere di essere Italiani, un popolo ricco di storia, cultura, arte, operoso, con figli eccezionali che si sono saputi imporre alla attenzione della scienza mondiale, che a fronte di altre drammatiche situazioni, ha saputo rialzarsi e camminare a testa alta. Ci sarà, ne sono sicuro, la fine di questa virulenta guerra, piangeremo i nostri innocenti morti, ma dopo, asciugate le lacrime, dovremo come popolo non dimenticare, esaminare lo sviluppo dei fatti, valutarli per cambiare vita. Avevamo un Servizio Sanitario Nazionale nato con corretto proposito di solidarietà, per volontà politica di un partito la Democrazia Cristiana e di una donna Cattolica di membra forti, il ministro Tina Anselmi. Era il 23 dicembre del 1978 e con attuazione fissata all' 1.7.1980 la Repubblica dava fattuale attuazione all'Articolo 32 della nostra Costituzione che sancisce il diritto alla salute di tutti gli individui, non solo i cittadini! La mala politica ne ha fatto serbatoio di voti di scambio, sopratutto nel mio adorato Sud. Gente assunta senza qualifica anche in posizioni apicali.
Mia madre Savina sperava diventassi medico per un posto sicuro all'ospedale della mia Canosa. Le successive regole di pareggio di bilancio in ambito sanità hanno portato a ristrutturazioni, necessarie, spesso illogiche che ora potrebbero mettere in seria difficoltà le regioni meridionali dopo la fuga precipitosa dal Nord al Sud di tanti nostri figli e nipoti costretti a migrare per studio o per lavoro nella maledetta notte del passato 8 marzo. Ma per un esame corretto dovremmo considerare anche altri fattori: chi non ricorda gli slogan positivi di fine febbraio ed inizio marzo della Milano da bere?
Abbiamo avuto dal 22 febbraio al 9 marzo 2020 un governo che al Nord non ha saputo dire no a Confindustria Lombardia, che non ha imposto allora la creazione di piccole zone rosse nel bresciano, nel bergamasco. Stessa storia per la Emilia Romagna. Ed oggi le avanzatissime Sanità regionali del Nord sono al collasso. Ecco i numeri chiave per capire : il 23 febbraio i contagiati in Lombardia erano 110, in Emilia Romagna 9, in Veneto 21, nessun decesso. L'8 marzo i contagiati in Lombardia erano 4189, in Emilia Romagna 1180 il totale Italiano 7985, i decessi italiani 133. L'ultimo bollettino di guerra della Protezione Civile totalizza: 46638 casi positivi accertati, ricoverati con sintomi gravi 19848, di cui 3009 in terapia intensiva, deceduti 5473, tralasciando i tanti in isolamento domiciliare coatto.Piangere ma farsi forza per capire la lezione: abbiamo, sbagliando, privilegiato, per evidenti pressioni esterne, il lavoro, l'immagine nazionale, il capitale, la borsa alla salute, alla vita.
Quanti sanno che Amazon del signor Bezos ha il più importante centro di smistamento merci globali a Castel San Giovanni, a due passi da Piacenza? Nel periodo più fosco Amazon ha segnato ordini alle stelle, infischiandosi nei fatti della salute dei suoi lavoratori, scesi poi in sciopero con lotta Europea nei centri Italiani, Francesi, Polacchi, Spagnoli ed anche negli States a casa di questo superPaperone! La crisi non è uguale per tutte le donne e gli uomini della Terra. Paga sempre il più povero, il più disagiato, chi per ruolo è costretto a stare in prima fila, chi considera ancora un valore la solidarietà, chi potendo restare a casa, a fronte del bisogno va in trincea. A loro va il mio grazie ed anche quello delle mie stampelle, ora posso solo scrivere e chiederVi di stare a casa ma solidali .
Nunzio Valentino