Radio d'epoca
1963…un caro ricordo dei suoceri...putativi!
Radiofonografo MIVAR, modello UCM 615F CANDIA
sabato 25 febbraio 2012
9.21
Quando mi è stata consegnata questa radio, il proprietario, Sig Mangino, si è raccomandato tantissimo perché l'apparecchio ritornasse ad avere al meglio le sue funzioni; motivo? Era un caro ricordo degli onoratissimi suoceri "putativi".
E' un radiofonografo della MIVAR, modello UCM 615F CANDIA costruita nel 1963. La MIVAR di Abiategrasso fu fondata nel 1945 dal celeberrimo Carlo Vichi. Inizialmente produceva componenti elettronici; successivamente passò all'assemblaggio delle apparecchiature dando vita ad un grosso mercato nazionale dei ricevitori radio, alla stessa stregua di altri marchi importanti e rinomati quali Seleco, Geloso, Sinudyne, Autovox.
Dagli anni '70 in poi la MIVAR si dedicò quasi esclusivamente alla produzione e commercializzazione di televisori in bianco e nero, prima, e a colori, dopo. La MIVAR fu conosciuta prima come VAR, in seguito cambiò il suo nome aggiungendo il prefisso MI, forse in omaggio alla città di Milano ove si trovavano i suoi primi stabilimenti e il punto vendita in via Curtatone.
Fino a poco tempo fa MIVAR era una valida antagonista dei grossi nomi giapponesi Panasonic-Technics, Sanyo, Sony, Pioneer ed altri, perché proponeva prodotti di buona qualità con prezzi molto competitivi. La MIVAR era vista di buon occhio dai tecnici dei centri di assistenza perché forniva sempre a corredo dei suoi apparecchi degli schemi molto chiari, arricchiti da utili consigli per la ricerca dei guasti. Quando sul mercato italiano giunsero anche gli economici marchi coreani Daewoo, Goldstar, Samsung, LG ed altri la Mivar perse grosse fette di mercato ed entrò in forte crisi.
Il radiofonografo UCM615F presenta le seguenti misure di ingombro espres-se in millimetri: larghezza 600, altezza 270, profondità 330. Il mobile contenitore è ibrido: plastica e multistrato impiallacciato; lo stile è quello svedese, di moda in quel periodo. Nella parte superiore alloggia il giradischi, in quella inferiore trova posto il radioricevitore. Il giradischi, protetto da un coperchio incernierato posteriormente con ribaltina, ha ugualmente marchio MIVAR, mentre la testina (o cartuccia) è Lesa, modello E2, con 2 puntine alternabili, una per i microsolchi e l'altra per gli atavici dischi in vinile; la Lesa di Saronno era una casa costruttrice di piccoli motori elettrici e fonorivelatori; questa ebbe nel passato una notevole importanza perché produttrice di fonovaligie, tanto care ai giovani di allora, oggi attempati nonni. Questo giradischi è dotato di 4 velocità: 78-45-33-16 "giri"; ha la funzione di stop di fine corsa.
La radio è una supereterodina utilizzante le valvole ECC85, ECH81, EF89, EABC80, UL84, UY85, EM87. Ha due grosse manopole in plastica con mostrine in lamina di ottone lucido; la prima comanda l'accensione e regolazione di volume; la seconda, la variazione di sintonia per la ricerca delle stazioni emittenti; la ricerca avviene attraverso dei condensatori variabili in aria. Il comando viene trasmesso al condensatore attraverso una funicella in canapa; una seconda funicella in nylon provvede allo spostamento dell'indice di colore rosso vivo e si trova a ridosso della scala "parlante"; quest'ultima è in vetro; è molto ampia ed è ben leggibile; è illuminata da due lampade micromignon ad incandescenza le quali assolvono egregiamente al loro compito.
Sono presenti due tastiere, ciascuna con quattro tasti in plastica; la prima tastiera comanda la variazione dei toni con il sistema a scatto (violino, orchestra, basso, voce); la seconda sovrintende al comando delle funzioni (Fono, Modulazione di Frequenza, Onde Medie, Onde Corte), La potenza acustica dell'apparecchio, quando la distorsione è inferiore al 10%, è di 2,5 Watt. Il suono è riprodotto con un insieme di altoparlanti: uno da 150 mm (woofer) e due da 110 mm (tweeter); la separazione delle frequenze avviene con un semplicissimo cross-over composto da un condensatore da 10 microfarad. E' da sottolineare una peculiarità di questo apparecchio (importante se riferita al periodo di costruzione): è una delle prime radio che presenta una uscita del segnale registrabile con un registratore. Siamo nella prima metà degli anni '60, i registratori audio erano ancora poco diffusi; erano del tipo a bobina; dopo qualche anno la olandese Philips inventò la cassetta audio del tipo stereosette, diffusissima fino a qualche anno fa: quando il CD (Compact Disc) è apparso sul mercato ha preso il sopravvento sulle cassette audio. Ora i riproduttori di musica, sia in auto che in casa, sono generalmente corredati di lettori CD, DVD e di porte USB per Pen-Driver, lettori MP3, iPod, iPhone, tablet, ecc. ecc. ecc..-
Le foto a corredo sono state scattate riprendendo l'apparecchio in analisi; sono riportate anche immagini di marchi della VAR e MIVAR utilizzati nel tempo; è presente una locandina pubblicitaria nella quale il grande Domenico Modugno reclamizza apparecchi radio della MIVAR.
L'UCM615F è un apparecchio pratico, multifunzionale ed estroverso; è un po' spartano. Il suono è gradevole e armonioso ma non deve essere riprodotto con volume alto; manca la stereofonia; questa ultima tecnica ebbe larga diffusione a partire dalla seconda metà degli anni '70 quando iniziarono a trasmettere le leggendarie "Radio Libere" o "Radio Locali"; molte trasmettevano programmi in stereofonia. Con riferimento alla nostra realtà molti ricorderanno Radio Canosa Stereo, 103,5 MHz, la prima emittente cittadina che per molti fu compagna e amica di tutti i giorni.
Alla prossima...
...vi attendo, vi stimo, vi abbraccio!
michelebalzano@inwind.it
Fonti consultate:
- Bibliografia personale
- Radiomuseum
- www.domenicomodugno.it
- Carlo Bramanti
E' un radiofonografo della MIVAR, modello UCM 615F CANDIA costruita nel 1963. La MIVAR di Abiategrasso fu fondata nel 1945 dal celeberrimo Carlo Vichi. Inizialmente produceva componenti elettronici; successivamente passò all'assemblaggio delle apparecchiature dando vita ad un grosso mercato nazionale dei ricevitori radio, alla stessa stregua di altri marchi importanti e rinomati quali Seleco, Geloso, Sinudyne, Autovox.
Dagli anni '70 in poi la MIVAR si dedicò quasi esclusivamente alla produzione e commercializzazione di televisori in bianco e nero, prima, e a colori, dopo. La MIVAR fu conosciuta prima come VAR, in seguito cambiò il suo nome aggiungendo il prefisso MI, forse in omaggio alla città di Milano ove si trovavano i suoi primi stabilimenti e il punto vendita in via Curtatone.
Fino a poco tempo fa MIVAR era una valida antagonista dei grossi nomi giapponesi Panasonic-Technics, Sanyo, Sony, Pioneer ed altri, perché proponeva prodotti di buona qualità con prezzi molto competitivi. La MIVAR era vista di buon occhio dai tecnici dei centri di assistenza perché forniva sempre a corredo dei suoi apparecchi degli schemi molto chiari, arricchiti da utili consigli per la ricerca dei guasti. Quando sul mercato italiano giunsero anche gli economici marchi coreani Daewoo, Goldstar, Samsung, LG ed altri la Mivar perse grosse fette di mercato ed entrò in forte crisi.
Il radiofonografo UCM615F presenta le seguenti misure di ingombro espres-se in millimetri: larghezza 600, altezza 270, profondità 330. Il mobile contenitore è ibrido: plastica e multistrato impiallacciato; lo stile è quello svedese, di moda in quel periodo. Nella parte superiore alloggia il giradischi, in quella inferiore trova posto il radioricevitore. Il giradischi, protetto da un coperchio incernierato posteriormente con ribaltina, ha ugualmente marchio MIVAR, mentre la testina (o cartuccia) è Lesa, modello E2, con 2 puntine alternabili, una per i microsolchi e l'altra per gli atavici dischi in vinile; la Lesa di Saronno era una casa costruttrice di piccoli motori elettrici e fonorivelatori; questa ebbe nel passato una notevole importanza perché produttrice di fonovaligie, tanto care ai giovani di allora, oggi attempati nonni. Questo giradischi è dotato di 4 velocità: 78-45-33-16 "giri"; ha la funzione di stop di fine corsa.
La radio è una supereterodina utilizzante le valvole ECC85, ECH81, EF89, EABC80, UL84, UY85, EM87. Ha due grosse manopole in plastica con mostrine in lamina di ottone lucido; la prima comanda l'accensione e regolazione di volume; la seconda, la variazione di sintonia per la ricerca delle stazioni emittenti; la ricerca avviene attraverso dei condensatori variabili in aria. Il comando viene trasmesso al condensatore attraverso una funicella in canapa; una seconda funicella in nylon provvede allo spostamento dell'indice di colore rosso vivo e si trova a ridosso della scala "parlante"; quest'ultima è in vetro; è molto ampia ed è ben leggibile; è illuminata da due lampade micromignon ad incandescenza le quali assolvono egregiamente al loro compito.
Sono presenti due tastiere, ciascuna con quattro tasti in plastica; la prima tastiera comanda la variazione dei toni con il sistema a scatto (violino, orchestra, basso, voce); la seconda sovrintende al comando delle funzioni (Fono, Modulazione di Frequenza, Onde Medie, Onde Corte), La potenza acustica dell'apparecchio, quando la distorsione è inferiore al 10%, è di 2,5 Watt. Il suono è riprodotto con un insieme di altoparlanti: uno da 150 mm (woofer) e due da 110 mm (tweeter); la separazione delle frequenze avviene con un semplicissimo cross-over composto da un condensatore da 10 microfarad. E' da sottolineare una peculiarità di questo apparecchio (importante se riferita al periodo di costruzione): è una delle prime radio che presenta una uscita del segnale registrabile con un registratore. Siamo nella prima metà degli anni '60, i registratori audio erano ancora poco diffusi; erano del tipo a bobina; dopo qualche anno la olandese Philips inventò la cassetta audio del tipo stereosette, diffusissima fino a qualche anno fa: quando il CD (Compact Disc) è apparso sul mercato ha preso il sopravvento sulle cassette audio. Ora i riproduttori di musica, sia in auto che in casa, sono generalmente corredati di lettori CD, DVD e di porte USB per Pen-Driver, lettori MP3, iPod, iPhone, tablet, ecc. ecc. ecc..-
Le foto a corredo sono state scattate riprendendo l'apparecchio in analisi; sono riportate anche immagini di marchi della VAR e MIVAR utilizzati nel tempo; è presente una locandina pubblicitaria nella quale il grande Domenico Modugno reclamizza apparecchi radio della MIVAR.
L'UCM615F è un apparecchio pratico, multifunzionale ed estroverso; è un po' spartano. Il suono è gradevole e armonioso ma non deve essere riprodotto con volume alto; manca la stereofonia; questa ultima tecnica ebbe larga diffusione a partire dalla seconda metà degli anni '70 quando iniziarono a trasmettere le leggendarie "Radio Libere" o "Radio Locali"; molte trasmettevano programmi in stereofonia. Con riferimento alla nostra realtà molti ricorderanno Radio Canosa Stereo, 103,5 MHz, la prima emittente cittadina che per molti fu compagna e amica di tutti i giorni.
Alla prossima...
...vi attendo, vi stimo, vi abbraccio!
michelebalzano@inwind.it
Fonti consultate:
- Bibliografia personale
- Radiomuseum
- www.domenicomodugno.it
- Carlo Bramanti