Radio d'epoca
Europhon alla fine degli anni ’60
Un fascino particolare capace di rendere felice chi lo possiede
sabato 3 dicembre 2011
9.20
EUROPHON ST2525… GIRADISCHI DI "MEZZA ETA'"
E' un giradischi di età matura: né troppo giovane, né troppo anziano; la sua sigla è ST2525. Fu costruito dalla Europhon alla fine degli anni '60. Uno dei primi integralmente transistorizzati; è sterefonico ed ha due velocità. Stile svedese, asciutto e pratico, destinato ad un pubblico giovane, all'epoca "ancora beat". Era acquistabile con una modica cifra.
La Europhon, il cui marchio commerciale è visibile in Fig. 1, nacque subito dopo la seconda guerra mondiale ed ebbe sede in Milano. Divenne famosa per i suoi prodotti bi-funzionali; caratteristici furono gli accoppiamenti radio/lampada, radio/orologio e radio/televisione. Le Fig 2 – 3 – 4 mostrano alcune locandine pubblicitarie della Europhon. Nel 1966 la Europhon era un gruppo industriale molto ben affermato; contava ben quattro stabilimenti di produzione: a Milano, Trino Vercellese, Quistallo e Bozzolo (gli ultimi due paesi in provincia di Mantova; mantovano era il titolare della Europhon).
Nella seconda metà degli anni '60 lo scrivente ebbe il piacere di visitare lo stabilimento di Milano in via Mecenate. Risultato!? Stupore e meraviglia! Per il consistente numero delle catene di montaggio, per le soluzioni tecniche usate, per il numero dei reparti di lavorazione e per l'ampia capacità dei magazzini di stoccaggio delle materie prime e dei prodotti della lavorazione, sia semilavorati che finiti; eccellente risultò la gestione degli oltre mille dipendenti.
Il giradischi (Fig. 5) è racchiuso in un contenitore interamente in plastica; le fasce laterali sono striate con strisce di colore marrone scuro su fondo più chiaro; il carter inferiore è monocore - marrone scuro - e reca quattro gole agli angoli, all'interno delle quali trovano posto altrettante viti di fissaggio; le gole sono chiuse con tappi antiscivolo.
Nel piano superiore trovano posto, a sinistra, il piatto dischi con sottostante motore; nella parte destra (Fig. 6) è allocato il braccio di lettura, diritto, con parte terminale - lato conchiglia - piegato verso il centro; sotto il braccio, in posizione anteriore, fa capolino la leva per il cambio della velocità, sovrastante una striscia rossa per una più immediata identificazione; può assumere tre posizioni: riposo, 45 giri e 33 giri. Purtroppo l'ergonomicità di questa leva non risulta essere molto avvincente. L'estrema destra del piano superiore è occupata da una fascia in metallo chiaro nella quale si trovano tre manopole che sovrintendono ai comandi di regolazione di tono, di volume e di bilanciamento canali. Tali comandi sono di facile fruizione e uso; le manopole sono ricoperte con lamine di metallo chiaro le quali recano un segmento per il facile riconoscimento della loro posizione. In luogo più arretrato vi è la spia luminosa rossa: si accende solo quando il piatto giradischi viene messo in condizioni di girare.
Due soluzioni personalizzate meritano di essere citate; la prima (Fig. 7) si riferisce all'adattatore per i dischi 45 giri; questo non è separabile dal giradischi; un congegno gli consente di alzarsi o abbassarsi a seconda se si "ascolta" il disco a 45 giri o a 33 giri; in tal modo l'adattatore è sempre disponibile e non si rischia di perderlo; la seconda è relativa all'uso della zavorra del contrappeso di lettura; generalmente i bracci di lettura dei giradischi usano la regolazione a vite; in questo caso la regolazione è a scatti; il contrappeso è regolato con la stessa tecnica con cui si sposta il "romano" sull'asta della bilancia a "stadera".
La riproduzione del suono è affidata a due casse acustiche collegabili all'apparecchio principale per il tramite di connettori di tipo "punto e linea". Il coperchio (Fig. 8) è totalmente asportabile ed è in plexiglass trasparente.
La qualità del suono, pur non essendo particolarmente accattivante, è piacevole e di facile ascolto; da precisare che l'ascolto prolungato porta verso un lieve affaticamento delle capacità uditive dell'ascoltatore per via della garbata distorsione che è presente nel suono.
Il giradischi ST2525, tutto sommato, non è di pregio ma è in grado di provocare delle emozioni perché possiede un fascino particolare capace di rendere felice chi lo possiede.
Fonti consultate:
- Radiomuseum
- Transistor Radio made in Italy
- Carlo Bramanti
E' un giradischi di età matura: né troppo giovane, né troppo anziano; la sua sigla è ST2525. Fu costruito dalla Europhon alla fine degli anni '60. Uno dei primi integralmente transistorizzati; è sterefonico ed ha due velocità. Stile svedese, asciutto e pratico, destinato ad un pubblico giovane, all'epoca "ancora beat". Era acquistabile con una modica cifra.
La Europhon, il cui marchio commerciale è visibile in Fig. 1, nacque subito dopo la seconda guerra mondiale ed ebbe sede in Milano. Divenne famosa per i suoi prodotti bi-funzionali; caratteristici furono gli accoppiamenti radio/lampada, radio/orologio e radio/televisione. Le Fig 2 – 3 – 4 mostrano alcune locandine pubblicitarie della Europhon. Nel 1966 la Europhon era un gruppo industriale molto ben affermato; contava ben quattro stabilimenti di produzione: a Milano, Trino Vercellese, Quistallo e Bozzolo (gli ultimi due paesi in provincia di Mantova; mantovano era il titolare della Europhon).
Nella seconda metà degli anni '60 lo scrivente ebbe il piacere di visitare lo stabilimento di Milano in via Mecenate. Risultato!? Stupore e meraviglia! Per il consistente numero delle catene di montaggio, per le soluzioni tecniche usate, per il numero dei reparti di lavorazione e per l'ampia capacità dei magazzini di stoccaggio delle materie prime e dei prodotti della lavorazione, sia semilavorati che finiti; eccellente risultò la gestione degli oltre mille dipendenti.
Il giradischi (Fig. 5) è racchiuso in un contenitore interamente in plastica; le fasce laterali sono striate con strisce di colore marrone scuro su fondo più chiaro; il carter inferiore è monocore - marrone scuro - e reca quattro gole agli angoli, all'interno delle quali trovano posto altrettante viti di fissaggio; le gole sono chiuse con tappi antiscivolo.
Nel piano superiore trovano posto, a sinistra, il piatto dischi con sottostante motore; nella parte destra (Fig. 6) è allocato il braccio di lettura, diritto, con parte terminale - lato conchiglia - piegato verso il centro; sotto il braccio, in posizione anteriore, fa capolino la leva per il cambio della velocità, sovrastante una striscia rossa per una più immediata identificazione; può assumere tre posizioni: riposo, 45 giri e 33 giri. Purtroppo l'ergonomicità di questa leva non risulta essere molto avvincente. L'estrema destra del piano superiore è occupata da una fascia in metallo chiaro nella quale si trovano tre manopole che sovrintendono ai comandi di regolazione di tono, di volume e di bilanciamento canali. Tali comandi sono di facile fruizione e uso; le manopole sono ricoperte con lamine di metallo chiaro le quali recano un segmento per il facile riconoscimento della loro posizione. In luogo più arretrato vi è la spia luminosa rossa: si accende solo quando il piatto giradischi viene messo in condizioni di girare.
Due soluzioni personalizzate meritano di essere citate; la prima (Fig. 7) si riferisce all'adattatore per i dischi 45 giri; questo non è separabile dal giradischi; un congegno gli consente di alzarsi o abbassarsi a seconda se si "ascolta" il disco a 45 giri o a 33 giri; in tal modo l'adattatore è sempre disponibile e non si rischia di perderlo; la seconda è relativa all'uso della zavorra del contrappeso di lettura; generalmente i bracci di lettura dei giradischi usano la regolazione a vite; in questo caso la regolazione è a scatti; il contrappeso è regolato con la stessa tecnica con cui si sposta il "romano" sull'asta della bilancia a "stadera".
La riproduzione del suono è affidata a due casse acustiche collegabili all'apparecchio principale per il tramite di connettori di tipo "punto e linea". Il coperchio (Fig. 8) è totalmente asportabile ed è in plexiglass trasparente.
La qualità del suono, pur non essendo particolarmente accattivante, è piacevole e di facile ascolto; da precisare che l'ascolto prolungato porta verso un lieve affaticamento delle capacità uditive dell'ascoltatore per via della garbata distorsione che è presente nel suono.
Il giradischi ST2525, tutto sommato, non è di pregio ma è in grado di provocare delle emozioni perché possiede un fascino particolare capace di rendere felice chi lo possiede.
Fonti consultate:
- Radiomuseum
- Transistor Radio made in Italy
- Carlo Bramanti