Radio d'epoca
Grunder, una piccola fabbrica di elettronica
la Grunder ha costruito anche apparecchi televisivi
giovedì 10 febbraio 2011
9.15
Questa è la volta di un apparecchio radio costruito da una ditta il cui nome, in primo acchito, può portare all'inganno: è RADIO GRUNDER. La Grunder (grunder=fondatore) era una piccola fabbrica di elettronica a livello artigianale, voluta da alcuni fuggiti dalla Germania durante il periodo nazista; si stabilirono nelle vicinanze di Parma; erano ex dipendenti della Grundig; la Grunder ha costruito anche apparecchi televisivi.
Questo esemplare, modello 7/61/F (foto1), appartiene ad una persona a me non nota; mi è stato consegnato da un amico al quale, in precedenza avevo offerto la mia assistenza tecnica.
Il suo periodo di fabbricazione si aggira intorno alla seconda metà degli anni sessanta: forse verso la fine, se non addirittura agli inizi degli anni settanta. Ha la forma di un parallelepipedo con altezza mm 285, larghezza mm 550, profondità mm 360. Il suo peso è di circa 5 Kg.
E' un apparecchio soprammobile dotato di giradischi a 4 velocità; anche questo è targato Grunder ed è di costruzione semplice con pochi accorgimenti tecnici; originale il modo di ancorare il piatto poggiadischi per non farlo sfilare accidentalmente durante il suo trasporto; come si può notare dalle foto n°5 e 6: in fondo alla vaschetta del piatto si trova una linguetta metallica scorrevole, comandabile dall'alto del piatto poggiadischi attraverso un foro di diametro di 25 mm ricavato sul piatto stesso; ho avuto bisogno di bel po' di tempo per capire come azionare tale leva; col tempo, la leva si era ossidata e si era quasi "inchiodata" nella sua scanalatura, perciò non la potevo comandare; logica conseguenza: non potevo asportare il piatto per la dovuta assistenza.
La "radio" ha un'ampia scala di sintonia; questa è in vetro, con 2 fori, a destra e a sinistra, attraverso i quali passano gli assi che sovrintendono alla regolazione del volume e al doppio comando di sintonia e canali audio TV. Contiene, oltre agli identificativi delle emittenti radio, anche le scritte relative ai sette tasti di comando: Jazz-Orch-Spento-Fono-OM-OC-FM. E' retroilluminata da 2 lampade con attacco micro-mignon alimentate da 6,3V in alternata. Ha due manopole in bachelite bianca a forma triangolare ed una retromanopola ampia per il cambio di sintonia. La gamma delle frequenze ricevibili in Modulazione di Frequenza (FM) va da 88 a 100 MHz perciò è ridotta se confrontata alla banda ricevibile in FM dei successivi apparecchi della stessa categoria: 77-108 MHz.
Monta le valvole ECC85-ECH81-EF89-EABC80-UL84-UY85 ed ha il cosiddetto "occhio magico" concretizzato attraverso la valvola EM84.
Il cabinet è in legno impiallacciato lucido colore marrone, con rifiniture in lamine di metallo e di plastica; lo stile è quello "svedese" molto in voga in quegli anni. Sulle fiancate laterali sono sovrapposte due mostrine in plastica che coprono i due riproduttori del suono: a destra è allocato un altoparlante circolare da 100mm, a sinistra un altro altoparlante, anch'esso circolare, di diametro 120mm; ciò per differenziare i toni del suono, distinguendo i medio-alti dai medio-bassi. Nella foto 3 si intravede la mostrina del lato sinistro; quella del lato destro era mancante.
Il radiofonografo in oggetto trova spazio facilmente in ambienti che consentono lunghi periodi di permanenza durante le 24 ore: soggiorno, studi, angoli di riflessione e di intrattenimento. La qualità del suono, pur non essendo eccezionale, è piacevole e gustosa; la gestione dei comandi è semplice e di facile fruizione, fatta eccezione per la scelta dei canali audio TV – occorre conoscere le frequenze abbinabili alle lettere indicate A B C D E F; da tener in debito conto che negli anni '60 le emittenti televisive in Italia erano solo 2 "Il Primo Canale e il Secondo Canale" entrambe gestite dalla RAI, acronimo di Radio Audizioni Italiane in seguito Radio Televisione Italiana.
La potenza elettrica assorbita da questo apparecchio si attesta intorno ai 50Watt, mentre la potenza acustica sviluppata dalla valvola finale è di 5 Watt con una distorsione del 10%.
Al termine di questa presentazione desidero rivolgere un caloroso saluto al collega Romolo Chiancone, una squisita persona da me conosciuta nel corso della presentazione del libro "Voci liriche di Canosa" scritto dal carissimo amico Saverio Giancaspero, libro che merita di essere letto per conoscere meglio le "6 Splendide Voci Canosine" che hanno dato o che stanno dando lustro alla nostra Città: Enzo De Muro Lomanto, Giuseppe Del Vento, Luigi de Corato, Luigi Petroni, Dante Garofalo, Sabina Amalia De Corato.
Michele Balzano
michelebalzano@inwind.it
Questo esemplare, modello 7/61/F (foto1), appartiene ad una persona a me non nota; mi è stato consegnato da un amico al quale, in precedenza avevo offerto la mia assistenza tecnica.
Il suo periodo di fabbricazione si aggira intorno alla seconda metà degli anni sessanta: forse verso la fine, se non addirittura agli inizi degli anni settanta. Ha la forma di un parallelepipedo con altezza mm 285, larghezza mm 550, profondità mm 360. Il suo peso è di circa 5 Kg.
E' un apparecchio soprammobile dotato di giradischi a 4 velocità; anche questo è targato Grunder ed è di costruzione semplice con pochi accorgimenti tecnici; originale il modo di ancorare il piatto poggiadischi per non farlo sfilare accidentalmente durante il suo trasporto; come si può notare dalle foto n°5 e 6: in fondo alla vaschetta del piatto si trova una linguetta metallica scorrevole, comandabile dall'alto del piatto poggiadischi attraverso un foro di diametro di 25 mm ricavato sul piatto stesso; ho avuto bisogno di bel po' di tempo per capire come azionare tale leva; col tempo, la leva si era ossidata e si era quasi "inchiodata" nella sua scanalatura, perciò non la potevo comandare; logica conseguenza: non potevo asportare il piatto per la dovuta assistenza.
La "radio" ha un'ampia scala di sintonia; questa è in vetro, con 2 fori, a destra e a sinistra, attraverso i quali passano gli assi che sovrintendono alla regolazione del volume e al doppio comando di sintonia e canali audio TV. Contiene, oltre agli identificativi delle emittenti radio, anche le scritte relative ai sette tasti di comando: Jazz-Orch-Spento-Fono-OM-OC-FM. E' retroilluminata da 2 lampade con attacco micro-mignon alimentate da 6,3V in alternata. Ha due manopole in bachelite bianca a forma triangolare ed una retromanopola ampia per il cambio di sintonia. La gamma delle frequenze ricevibili in Modulazione di Frequenza (FM) va da 88 a 100 MHz perciò è ridotta se confrontata alla banda ricevibile in FM dei successivi apparecchi della stessa categoria: 77-108 MHz.
Monta le valvole ECC85-ECH81-EF89-EABC80-UL84-UY85 ed ha il cosiddetto "occhio magico" concretizzato attraverso la valvola EM84.
Il cabinet è in legno impiallacciato lucido colore marrone, con rifiniture in lamine di metallo e di plastica; lo stile è quello "svedese" molto in voga in quegli anni. Sulle fiancate laterali sono sovrapposte due mostrine in plastica che coprono i due riproduttori del suono: a destra è allocato un altoparlante circolare da 100mm, a sinistra un altro altoparlante, anch'esso circolare, di diametro 120mm; ciò per differenziare i toni del suono, distinguendo i medio-alti dai medio-bassi. Nella foto 3 si intravede la mostrina del lato sinistro; quella del lato destro era mancante.
Il radiofonografo in oggetto trova spazio facilmente in ambienti che consentono lunghi periodi di permanenza durante le 24 ore: soggiorno, studi, angoli di riflessione e di intrattenimento. La qualità del suono, pur non essendo eccezionale, è piacevole e gustosa; la gestione dei comandi è semplice e di facile fruizione, fatta eccezione per la scelta dei canali audio TV – occorre conoscere le frequenze abbinabili alle lettere indicate A B C D E F; da tener in debito conto che negli anni '60 le emittenti televisive in Italia erano solo 2 "Il Primo Canale e il Secondo Canale" entrambe gestite dalla RAI, acronimo di Radio Audizioni Italiane in seguito Radio Televisione Italiana.
La potenza elettrica assorbita da questo apparecchio si attesta intorno ai 50Watt, mentre la potenza acustica sviluppata dalla valvola finale è di 5 Watt con una distorsione del 10%.
Al termine di questa presentazione desidero rivolgere un caloroso saluto al collega Romolo Chiancone, una squisita persona da me conosciuta nel corso della presentazione del libro "Voci liriche di Canosa" scritto dal carissimo amico Saverio Giancaspero, libro che merita di essere letto per conoscere meglio le "6 Splendide Voci Canosine" che hanno dato o che stanno dando lustro alla nostra Città: Enzo De Muro Lomanto, Giuseppe Del Vento, Luigi de Corato, Luigi Petroni, Dante Garofalo, Sabina Amalia De Corato.
Michele Balzano
michelebalzano@inwind.it