Radio d'epoca
Minerva Radio modello Milano
Un apparecchio radioricevente nato verso la fine degli anni 50
sabato 12 novembre 2011
9.20
Questo esemplare è arrivato alla proprietaria in modo fortuito ed occasionale: probabilmente era stato abbandonato vicino a qualche cassonetto da chi non sapeva cosa farsene; nelle Foto 1 e 2 si può notare il suo stato iniziale: in primo piano sono presenti abbondanti ragnatele. Chi lo ha prelevato dal probabile cassonetto ha ritenuto opportuno rianimarlo; una interposta persona lo ha consegnato allo scrivente che ha provveduto a ridargli vita, voce e luminosità.
E' un apparecchio radioricevente nato verso la fine degli anni 50, inizio anni 60. Ha marchio Minerva. Nel 1937 la Minerva austriaca strinse un accordo con la italiana S.A.Minerva, con sede a Milano, via Broschi 15. . All'epoca in Italia era presente una fiorente industria radiotecnica; l'esportazione di ricevitori in Austria non era tanto semplice a causa delle protezioni doganali. Così iniziò la produzione italiana della Minerva Radio, su licenza austriaca. All'inizio gli apparecchi furono imitazioni di quelli della Casa madre ma successivamente, con la sostituzione di alcune valvole e con la progettazione di nuovi circuiti radioelettronici gli apparecchi divennero tipici della produzione italiana.
Nel periodo post-bellico furono usate valvole della serie rossa.. Nei primi anni 50 la scarsità di valvole di tipo europeo (in linea di massima sono le valvole che hanno le sigle che iniziano con una lettera dell'alfabeto) portò all'uso di valvole americane (sono le valvole che hanno la sigla che iniziano con una cifra); la maggior parte delle valvole europee erano fabbricate dalla olandese Philips. Nel 1968 il marchio Minerva passò alla Grundig che continuò a produrre con il marchio Minerva fino agli inizi degli anni 80.
Il modello in esame porta il nome di Milano; probabilmente esistono due modelli Milano; il secondo modello è indicato come Milano 596/2; la differenza sta nelle caratteristiche di alcune valvole e in modo specifico nella alimentazione dei filamenti. Tutto il cabinet è in materiale plastico con forma parallelepipeda ricavata con il sistema della presso-fusione – Foto 8 e 9; lo schienale è in cartone pressato protetto chimicamente – Foto 10 - il quale riporta le indicazioni che sono strettamente necessarie.
Il colore della radio è marrone scuro e le sue dimensioni fisiche sono 27x22x20 cm; pesa circa 4 Kg; il telaio è in metallo – Foto 13 - e monta le valvole UCH81 – convertitrice e oscillatrice locale; UF89 – amplificatrice di media frequenza; EABC80 – diodo, doppio diodo e triodo, doppia rivelatrice e pre-amplificatrice di bassa frequenza; UL84 – amplificatrice audio con circa 4 Watt di potenza musicale; UY85 – raddrizzatrice di tensione di rete; ECC85 – doppio triodo, amplificatrice di alta frequenza; DM70 – occhio magico; è la prima volta che ho visto come gli zoccoli delle valvole sono fissati al telaio non con dei bulloncini bensì con dei rivetti, come riportato in Foto 11: sistema pratico ed economico.
La radio riceve ed elabora segnali modulati in ampiezza e frequenza con sistema supereterodina, con condensatore variabile; le frequenze intermedie 10,7 MHz e 465 KHz. E' dotato di cambio tensioni rete variabile tra 110 Vca e 220Vca. L'emissione audio è affidata ad un altoparlante magneto-dinamico da 5 pollici – Foto 12; la esatta sintonizzazione è rilevata dalla valvola DM70 che presenta un elemento illuminato dal caratteristico colore verde smeraldo avente forma di punto esclamativo orizzontale – Foto 5. La scala parlante è in plastica trasparente serigrafata – Foto 7;
il cambio delle funzioni è affidato ad una pulsantiera con 4 tasti – Foto 4; il primo tasto a sinistra serve per spegnere l'apparecchio, segue il tasto per l'ascolto del giradischi (non in dotazione), il tasto per OM – Onde Medie in Modulazione di Ampiezza; il tasto FM – Modulazione di Frequenza. La manopola di destra è preposta al cambio di sintonia; quella di sinistra – Foto 6 - è doppia, coassiale e attiva la variazione di tono e di volume; le manopole sono in plastica con placche in laminato metallico incollate.
E' un apparecchio che trova spazio in ambienti piccoli senza grosse pretese; è pratico e di facile utilizzo; la sua gestione si annovera tra quelle radio alle quali non sono richiesti impegni particolari; facilmente spostabile da un posto all'altro e lo si può curare (leggasi spolverare) con estrema facilità. Non è pregevole; il suo valore commerciale si aggira intorno ad alcune decine di euro.
Michele Balzano
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michelebalzano@inwind.it
bibliografia:
Radiomuseum
Carlo Bramante Radio
EIRE Radio
E' un apparecchio radioricevente nato verso la fine degli anni 50, inizio anni 60. Ha marchio Minerva. Nel 1937 la Minerva austriaca strinse un accordo con la italiana S.A.Minerva, con sede a Milano, via Broschi 15. . All'epoca in Italia era presente una fiorente industria radiotecnica; l'esportazione di ricevitori in Austria non era tanto semplice a causa delle protezioni doganali. Così iniziò la produzione italiana della Minerva Radio, su licenza austriaca. All'inizio gli apparecchi furono imitazioni di quelli della Casa madre ma successivamente, con la sostituzione di alcune valvole e con la progettazione di nuovi circuiti radioelettronici gli apparecchi divennero tipici della produzione italiana.
Nel periodo post-bellico furono usate valvole della serie rossa.. Nei primi anni 50 la scarsità di valvole di tipo europeo (in linea di massima sono le valvole che hanno le sigle che iniziano con una lettera dell'alfabeto) portò all'uso di valvole americane (sono le valvole che hanno la sigla che iniziano con una cifra); la maggior parte delle valvole europee erano fabbricate dalla olandese Philips. Nel 1968 il marchio Minerva passò alla Grundig che continuò a produrre con il marchio Minerva fino agli inizi degli anni 80.
Il modello in esame porta il nome di Milano; probabilmente esistono due modelli Milano; il secondo modello è indicato come Milano 596/2; la differenza sta nelle caratteristiche di alcune valvole e in modo specifico nella alimentazione dei filamenti. Tutto il cabinet è in materiale plastico con forma parallelepipeda ricavata con il sistema della presso-fusione – Foto 8 e 9; lo schienale è in cartone pressato protetto chimicamente – Foto 10 - il quale riporta le indicazioni che sono strettamente necessarie.
Il colore della radio è marrone scuro e le sue dimensioni fisiche sono 27x22x20 cm; pesa circa 4 Kg; il telaio è in metallo – Foto 13 - e monta le valvole UCH81 – convertitrice e oscillatrice locale; UF89 – amplificatrice di media frequenza; EABC80 – diodo, doppio diodo e triodo, doppia rivelatrice e pre-amplificatrice di bassa frequenza; UL84 – amplificatrice audio con circa 4 Watt di potenza musicale; UY85 – raddrizzatrice di tensione di rete; ECC85 – doppio triodo, amplificatrice di alta frequenza; DM70 – occhio magico; è la prima volta che ho visto come gli zoccoli delle valvole sono fissati al telaio non con dei bulloncini bensì con dei rivetti, come riportato in Foto 11: sistema pratico ed economico.
La radio riceve ed elabora segnali modulati in ampiezza e frequenza con sistema supereterodina, con condensatore variabile; le frequenze intermedie 10,7 MHz e 465 KHz. E' dotato di cambio tensioni rete variabile tra 110 Vca e 220Vca. L'emissione audio è affidata ad un altoparlante magneto-dinamico da 5 pollici – Foto 12; la esatta sintonizzazione è rilevata dalla valvola DM70 che presenta un elemento illuminato dal caratteristico colore verde smeraldo avente forma di punto esclamativo orizzontale – Foto 5. La scala parlante è in plastica trasparente serigrafata – Foto 7;
il cambio delle funzioni è affidato ad una pulsantiera con 4 tasti – Foto 4; il primo tasto a sinistra serve per spegnere l'apparecchio, segue il tasto per l'ascolto del giradischi (non in dotazione), il tasto per OM – Onde Medie in Modulazione di Ampiezza; il tasto FM – Modulazione di Frequenza. La manopola di destra è preposta al cambio di sintonia; quella di sinistra – Foto 6 - è doppia, coassiale e attiva la variazione di tono e di volume; le manopole sono in plastica con placche in laminato metallico incollate.
E' un apparecchio che trova spazio in ambienti piccoli senza grosse pretese; è pratico e di facile utilizzo; la sua gestione si annovera tra quelle radio alle quali non sono richiesti impegni particolari; facilmente spostabile da un posto all'altro e lo si può curare (leggasi spolverare) con estrema facilità. Non è pregevole; il suo valore commerciale si aggira intorno ad alcune decine di euro.
Michele Balzano
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michelebalzano@inwind.it
bibliografia:
Radiomuseum
Carlo Bramante Radio
EIRE Radio