Radio d'epoca
Irradio R76, "La voce che incanta"
E’ un radioricevitore del tipo supereterodina ..!
sabato 20 febbraio 2010
9.11
IRRADIO R76: SPARTANA MA ACCATTIVANTE.
Si è presentata con una forma alquanto rude e di aspetto poco luminoso; ha dato l'impressione di essere piuttosto "spartana" ma tale giudizio ha avuto un epilogo molto diverso. Il proprietario, Ing. Giuseppe L., fiducioso e speranzoso di vedere rinvedire e ringiovanire l'apparato, mi ha consegnato questa radio con marchio IRRADIO di Milano il cui slogan era "LA VOCE CHE INCANTA", cosi come riportato in una locandina dell'epoca.
Il modello è R76, serie N° 015009/7, fabbricata su licenza RCA con brevetti N° 422493-433310. Storicamente non ho trovato molte notizie in merito a questo apparecchio, però, considerando che possiede una pulsantiera con 5 tasti in plastica, posso dedurre che è stata costruita dopo il 1955, forse agli inizi degli anni '60.
Ha 2 manopole, anch'esse in plastica, poste a sinistra e a destra della scala parlante in vetro, retroilluminata da 2 lampadine micromignon da 6,3Volt/0,15Ampère; la manopola di destra è abilitata al cambiamento della sintonia; quella di sinistra è doppia ed è coassiale: la manopola esterna serve per variare il tono dell'audio, quella interna è preposta alla variazione del volume.
E' un radioricevitore del tipo supereterodina in grado di captare onde modulate in ampiezza (Onde Corte, Onde Medie) e modulate in frequenza con gamma tra 88 e 100 MHz; con tale "range" non sarebbe stata in grado di captare le onde trasmesse dalla gloriosa RADIO CANOSA STEREO che nel passato ha trasmesso da Canosa di Puglia con la frequenza di 103,500 MHz.
Il suo cuore "pulsa" utilizzando 7 valvole con zoccolatura noval, tutte alimentate in parallelo con 6,3 Volt; la variazione di frequenza è ottenuta azionando, con una doppia cordicella, un solido condensatore variabile lamellare; il suono viene riprodotto per il tramite di un cono altoparlante ellittico (254x134)mm a bobina mobile; possiede un imponente trasformatore di alimentazione molto ben dimensionato.
Il cabinet della radio è in legno bicolore (questo esemplare ha avuto bisogno delle cure del falegname); ha modanature ottonate; le sue dimensioni sono: larghezza 500mm, altezza 365mm, profondità 420mm; il suo peso è di circa 10 Kg; in un vano posto superiormente, con coperchio incernierato nella parte posteriore, trova posto il giradischi, marca Lesa, con tre velocità e testina con doppia puntina per la riproduzione fonografica di segnali mono (78 giri) e stereofonici (33 e 45giri); ha lo spegnimento del motore di fine corsa. Possiede l'indicatore di sintonia elettronico detto "occhio magico". Il rivestimento del pannello copri-altoparlante è in seta bicolore con trame incrociate.
Dopo aver ottenuto le cure di "Mastro Geppetto" il mobile è tornato a risplendere con luce piacevole e coinvolgente; la radio, dopo l'assistenza del tecnico elettronico, ha ottenuto la giusta dignità emettendo suoni avvolgenti con esaltazione inebriante dei toni medio-bassi, caratteristici delle casse armoniche in legno; anche il motore del giradischi, trattato abilmente dal validissimo amico Donato Monterisi, che ha curato il riavvolgimento delle 3290 spire di cui era dotato l'induttore, ha ripreso a girare felicemente.
Ora la Radio d'Epoca IRRADIO R76 è tornata ad occupare il suo degno posto di onore all'interno dell'arredamento della casa dell'amico Giuseppe L. e lo stesso amico l'ho visto contentissimo per aver raggiunto lo scopo prefissato.
Il radioricevitore, così come si presenta ora per aspetto e sonorità, è diventato meno spartano e più accattivante e non ha alcun timore reverenziale verso gli altri apparecchi coevi di pari categoria.
Michele Balzano
Didascalia:
FOTO 1: Radioricevitore IRRADIO R76
FOTO 2: I comandi e la scala di sintonia
FOTO 3: Il vano superiore con il giradischi
FOTO 4: L'elettronica
Si è presentata con una forma alquanto rude e di aspetto poco luminoso; ha dato l'impressione di essere piuttosto "spartana" ma tale giudizio ha avuto un epilogo molto diverso. Il proprietario, Ing. Giuseppe L., fiducioso e speranzoso di vedere rinvedire e ringiovanire l'apparato, mi ha consegnato questa radio con marchio IRRADIO di Milano il cui slogan era "LA VOCE CHE INCANTA", cosi come riportato in una locandina dell'epoca.
Il modello è R76, serie N° 015009/7, fabbricata su licenza RCA con brevetti N° 422493-433310. Storicamente non ho trovato molte notizie in merito a questo apparecchio, però, considerando che possiede una pulsantiera con 5 tasti in plastica, posso dedurre che è stata costruita dopo il 1955, forse agli inizi degli anni '60.
Ha 2 manopole, anch'esse in plastica, poste a sinistra e a destra della scala parlante in vetro, retroilluminata da 2 lampadine micromignon da 6,3Volt/0,15Ampère; la manopola di destra è abilitata al cambiamento della sintonia; quella di sinistra è doppia ed è coassiale: la manopola esterna serve per variare il tono dell'audio, quella interna è preposta alla variazione del volume.
E' un radioricevitore del tipo supereterodina in grado di captare onde modulate in ampiezza (Onde Corte, Onde Medie) e modulate in frequenza con gamma tra 88 e 100 MHz; con tale "range" non sarebbe stata in grado di captare le onde trasmesse dalla gloriosa RADIO CANOSA STEREO che nel passato ha trasmesso da Canosa di Puglia con la frequenza di 103,500 MHz.
Il suo cuore "pulsa" utilizzando 7 valvole con zoccolatura noval, tutte alimentate in parallelo con 6,3 Volt; la variazione di frequenza è ottenuta azionando, con una doppia cordicella, un solido condensatore variabile lamellare; il suono viene riprodotto per il tramite di un cono altoparlante ellittico (254x134)mm a bobina mobile; possiede un imponente trasformatore di alimentazione molto ben dimensionato.
Il cabinet della radio è in legno bicolore (questo esemplare ha avuto bisogno delle cure del falegname); ha modanature ottonate; le sue dimensioni sono: larghezza 500mm, altezza 365mm, profondità 420mm; il suo peso è di circa 10 Kg; in un vano posto superiormente, con coperchio incernierato nella parte posteriore, trova posto il giradischi, marca Lesa, con tre velocità e testina con doppia puntina per la riproduzione fonografica di segnali mono (78 giri) e stereofonici (33 e 45giri); ha lo spegnimento del motore di fine corsa. Possiede l'indicatore di sintonia elettronico detto "occhio magico". Il rivestimento del pannello copri-altoparlante è in seta bicolore con trame incrociate.
Dopo aver ottenuto le cure di "Mastro Geppetto" il mobile è tornato a risplendere con luce piacevole e coinvolgente; la radio, dopo l'assistenza del tecnico elettronico, ha ottenuto la giusta dignità emettendo suoni avvolgenti con esaltazione inebriante dei toni medio-bassi, caratteristici delle casse armoniche in legno; anche il motore del giradischi, trattato abilmente dal validissimo amico Donato Monterisi, che ha curato il riavvolgimento delle 3290 spire di cui era dotato l'induttore, ha ripreso a girare felicemente.
Ora la Radio d'Epoca IRRADIO R76 è tornata ad occupare il suo degno posto di onore all'interno dell'arredamento della casa dell'amico Giuseppe L. e lo stesso amico l'ho visto contentissimo per aver raggiunto lo scopo prefissato.
Il radioricevitore, così come si presenta ora per aspetto e sonorità, è diventato meno spartano e più accattivante e non ha alcun timore reverenziale verso gli altri apparecchi coevi di pari categoria.
Michele Balzano
Didascalia:
FOTO 1: Radioricevitore IRRADIO R76
FOTO 2: I comandi e la scala di sintonia
FOTO 3: Il vano superiore con il giradischi
FOTO 4: L'elettronica