Via Francigena
La bellezza dei tratturi nell’Atlante di Pierfrancesco Rescio
Presentata a Canosa la prima opera organica sulla transumanza
mercoledì 8 settembre 2021
17.51
Curiosità ed interesse da parte degli intervenuti che hanno assistito alla presentazione dell' Atlante dei Tratturi - Archeologia e storia dei sistemi agro-silvo-pastorali", per Pegasus Edizioni, realizzato dal professor Pierfrancesco Rescio, svoltasi sabato scorso presso la sede operativa della Caporalplant in Contrada Cefalicchio a Canosa di Puglia. "L'idea del professor Rescio è stata quella di riunire tutto ciò che si conosceva dei tratturi in un unico volume"- Esordisce così l'architetto Anna De Palma che ha presentato l'opera e dialogato con l'autore Pierfrancesco Rescio – "in modo da avere un "quadro d'insieme", di queste straordinarie vie erbose o erbal fiumi silenti, per dirla con le parole di D'Annunzio. I tratturi costituiscono infatti non solo la rete di un itinerario pratico ma anche "un percorso della mente", in grado di rievocare potentemente il fenomeno della transumanza che ha segnato in modo indelebile anche dal punto di vista politico, sociale e culturale le regioni che ha interessato. L'atlante ricostruisce i tracciati dei singoli tratturi in una forma semplice e precisa con l'ausilio di illustrazioni e ricostruzioni "archeologiche", attente quindi anche alla stratificazione temporale. L'opera del professor Pierfrancesco Rescio – conclude l'architetto De Palma - ha inoltre il pregio di individuare oltre cinquanta nuovi tratturi, il tutto con uno sguardo rigoroso e scientifico. Sono, inoltre, menzionate centinaia di località archeologiche e zone meno note del nostro splendido Mezzogiorno, riconoscendo loro l'importanza che meritano nella società e nella cultura di tutti i tempi".
L'Atlante dei Tratturi, pubblicato l'anno scorso, racchiude dieci anni di meticolose attività di ricerche, di analisi, collazioni, esplorazioni e ricerche di bibliografiche eseguite dal professor Pierfrancesco Rescio(54 anni) docente di Topografia Antica all'Università Suor Orsola Benincasa a Napoli, esperto di archeologia di siti pluristratificati, occupandosi anche dei rapporti fra elementi fisici riscontrabili nelle stratificazioni attraverso la lettura processuale e post processuale dell'ambiente. L'opera si compone di 351 pagine a colori, formato A4, oltre 450 illustrazioni, mappe, percorsi, luoghi inediti e poco conosciuti. Racchiude la ricostruzione di oltre 150 tratturi e "riposi", con descrizione minuziosa dei percorsi. Descrive oltre 300 località archeologiche con 120 mappe ricostruttive di tracciati elaborati dal formato GPS. Ci sono 7 capitoli indivisibili: 1 di tipo metodologico e antropologico, 2 storici, 1 di ricostruzione geoambientale, 1 sul complesso di rapporti fra Abruzzo, Basilicata, nord Calabria, Campania, Lazio, Molise e Puglia, 1 con un dizionario della "transumanza" e 1 prevalentemente archeologico con indicazione di siti. Per la prima volta i tratturi sono stati descritti nella loro interezza secondo un criterio che mai alcun libro ha affrontato.
.
Consensi unanimi di apprezzamento sono stati riservati al professor Pierfrancesco Rescio dal presidente Archeoclub di Canosa di Puglia Giuseppe Caporale; da Vincenzo Fundone coordinatore archeoclu Basilicata e consigliere nazionale; da Savino Defacendis presidente sede San Ferdinando e da Biagio Dicorato stessa sede; da Michele Iacovelli presidente sede di Corato; da Rosanna Asselta Presidente dell'Associazione Via Francigena Canosa di Puglia e dal consigliere nazionale dell'Archeoclub 'Italia Sabino Silvestri che a margine ha commentato :"Splendida location, egregia organizzazione, riuscitissimo allestimento, ottimi presupposti per proseguire in rete non solo con le sedi pugliesi ma anche con quelle delle regioni limitrofe". Si arricchisce così la dinamica del confronto fra periodi e culture diverse capaci di relazionare periferie e centri urbani in un contesto paesaggistico unico e degno di essere salvato.
L'Atlante dei Tratturi, pubblicato l'anno scorso, racchiude dieci anni di meticolose attività di ricerche, di analisi, collazioni, esplorazioni e ricerche di bibliografiche eseguite dal professor Pierfrancesco Rescio(54 anni) docente di Topografia Antica all'Università Suor Orsola Benincasa a Napoli, esperto di archeologia di siti pluristratificati, occupandosi anche dei rapporti fra elementi fisici riscontrabili nelle stratificazioni attraverso la lettura processuale e post processuale dell'ambiente. L'opera si compone di 351 pagine a colori, formato A4, oltre 450 illustrazioni, mappe, percorsi, luoghi inediti e poco conosciuti. Racchiude la ricostruzione di oltre 150 tratturi e "riposi", con descrizione minuziosa dei percorsi. Descrive oltre 300 località archeologiche con 120 mappe ricostruttive di tracciati elaborati dal formato GPS. Ci sono 7 capitoli indivisibili: 1 di tipo metodologico e antropologico, 2 storici, 1 di ricostruzione geoambientale, 1 sul complesso di rapporti fra Abruzzo, Basilicata, nord Calabria, Campania, Lazio, Molise e Puglia, 1 con un dizionario della "transumanza" e 1 prevalentemente archeologico con indicazione di siti. Per la prima volta i tratturi sono stati descritti nella loro interezza secondo un criterio che mai alcun libro ha affrontato.
.
Consensi unanimi di apprezzamento sono stati riservati al professor Pierfrancesco Rescio dal presidente Archeoclub di Canosa di Puglia Giuseppe Caporale; da Vincenzo Fundone coordinatore archeoclu Basilicata e consigliere nazionale; da Savino Defacendis presidente sede San Ferdinando e da Biagio Dicorato stessa sede; da Michele Iacovelli presidente sede di Corato; da Rosanna Asselta Presidente dell'Associazione Via Francigena Canosa di Puglia e dal consigliere nazionale dell'Archeoclub 'Italia Sabino Silvestri che a margine ha commentato :"Splendida location, egregia organizzazione, riuscitissimo allestimento, ottimi presupposti per proseguire in rete non solo con le sedi pugliesi ma anche con quelle delle regioni limitrofe". Si arricchisce così la dinamica del confronto fra periodi e culture diverse capaci di relazionare periferie e centri urbani in un contesto paesaggistico unico e degno di essere salvato.