Running
La sognavo da piccolino questa Maratona di New York!
La dichiarazione del runner Andrea Dettole dell'Atletica Pro Canosa al termine della gara
Mondo - lunedì 7 novembre 2022
17.48
Grande soddisfazione in casa Atletica Pro Canosa che ha visto i suoi 3 runners concludere la 51esima Edizione della Maratona di New York svoltasi domenica scorsa. I tre canosini Andrea Dettole(classe 1985), Michele Paradiso(classe 1974), Pasquale Parisi(classe 1971), che sono stati tra i 2.222 runners italiani in gara, hanno ottenuto anche dei tempi ragguardevoli, onorando la partecipazione della delegazione azzurra risultata la più numerosa di quelle straniere sugli oltre 50mila runners al nastro di partenza. Pasquale Parisi ha concluso la maratona in 3h37:51, Michele Paradiso in 3h34:23, mentre Andrea Dettole è sceso sotto le 3 ore, percorrendo la distanza di 42km195m in 2h56:55.
"""La sognavo da piccolino questa Maratona di New York! - Ha esordito così il runner Andrea Dettole(Chief Executive Officer & Founder presso Sundera) nella dichiarazione rilasciata a margine della gara - Era uno dei 10 sogni che un giorno in 3^ elementare, scrissi su un quadernino. È stata durissima ma bellissima. Emozioni uniche provate in corsa. Una festa in cui centinaia di migliaia di spettatori ti incitano durante tutti i 42km195m. Attraversi tutta New York con dei sali e scendi che ti distruggono letteralmente le gambe. Ho peccato un po' di presunzione e sino al 23° km ho spinto più che potevo. Al 24° km ho iniziato a soffrire. Tanto. Ho visto nero. Non riuscivo a riprendere più quel passo. Ma il bello di questa gara è questo: saper tirar fuori le energie soprattutto nei momenti difficili senza abbattersi, stringendo i denti e visualizzando da quel momento in poi solo l'arrivo. Gli ultimi 18 km fatti tutti con la testa e col cuore. Le gambe erano andate. Mi son venuti in mente in quei momenti tanti ricordi e passaggi, e così qualche lacrima, tra migliaia di persone che incitavano tutti noi Runners, ha scalfito il mio viso. Questa maratona l'ho desiderata tanto, volevo e dovevo finirla! L'ho preparata in 2 mesi con una pubalgia che da un po' di mesi mi tormenta. Al 38° km ha iniziato a farsi sentire pesantemente. Ho stretto i denti e con lo sguardo nel vuoto ho fatto gli ultimi 4km195m senza più guardare l'orologio sino al traguardo. E così con le mani al cielo l'ho tagliato. Anche questa volta sono sotto le 3 ore. - Ha concluso Andrea Dettole ringraziando - Dio anche questa medaglia che da bambino sognavo son riuscita a metterla al collo! ."""
Alla Maratona di New York, Il pisano Daniele Meucci è stato il primo degli italiani, giungendo ottavo in classifica, con il tempo di 2h13:29 al termine di una gara sempre nei primi dieci. Il keniano Evans Chebet, ha vinto la Maratona di New York, in 2h08:41 davanti all'etiope Shura Kitata in 2h08:54 e all'olandese Abdi Nageeye in 2h10:31. Tra le donne ha trionfato la keniana Sharon Lokedi in 2h23:23 davanti all'israeliana Lonah Salpeter, che ha chiuso in 2h23:30 mentre al terzo posto Haile Gebreselassie in 2h23:39. Vanina Dal Santo ha chiuso in 3h07'12", precedendo sul podio virtuale delle donne italiane Paola Giustiniani in 3h15'08" e Lara Pintus in 3h15'28". Dopo la pandemia, la Maratona di New York è tornata a pieno regime confermandosi ancora una volta la più importante al mondo con il suo fascino dal Ponte di Verrazzano a Central Park. attraverso i cinque boroughs (Staten island, Brooklyn, Queens, Bronx e Manhattan) come hanno raccontato i runners al temine della gara.
"""La sognavo da piccolino questa Maratona di New York! - Ha esordito così il runner Andrea Dettole(Chief Executive Officer & Founder presso Sundera) nella dichiarazione rilasciata a margine della gara - Era uno dei 10 sogni che un giorno in 3^ elementare, scrissi su un quadernino. È stata durissima ma bellissima. Emozioni uniche provate in corsa. Una festa in cui centinaia di migliaia di spettatori ti incitano durante tutti i 42km195m. Attraversi tutta New York con dei sali e scendi che ti distruggono letteralmente le gambe. Ho peccato un po' di presunzione e sino al 23° km ho spinto più che potevo. Al 24° km ho iniziato a soffrire. Tanto. Ho visto nero. Non riuscivo a riprendere più quel passo. Ma il bello di questa gara è questo: saper tirar fuori le energie soprattutto nei momenti difficili senza abbattersi, stringendo i denti e visualizzando da quel momento in poi solo l'arrivo. Gli ultimi 18 km fatti tutti con la testa e col cuore. Le gambe erano andate. Mi son venuti in mente in quei momenti tanti ricordi e passaggi, e così qualche lacrima, tra migliaia di persone che incitavano tutti noi Runners, ha scalfito il mio viso. Questa maratona l'ho desiderata tanto, volevo e dovevo finirla! L'ho preparata in 2 mesi con una pubalgia che da un po' di mesi mi tormenta. Al 38° km ha iniziato a farsi sentire pesantemente. Ho stretto i denti e con lo sguardo nel vuoto ho fatto gli ultimi 4km195m senza più guardare l'orologio sino al traguardo. E così con le mani al cielo l'ho tagliato. Anche questa volta sono sotto le 3 ore. - Ha concluso Andrea Dettole ringraziando - Dio anche questa medaglia che da bambino sognavo son riuscita a metterla al collo! ."""
Alla Maratona di New York, Il pisano Daniele Meucci è stato il primo degli italiani, giungendo ottavo in classifica, con il tempo di 2h13:29 al termine di una gara sempre nei primi dieci. Il keniano Evans Chebet, ha vinto la Maratona di New York, in 2h08:41 davanti all'etiope Shura Kitata in 2h08:54 e all'olandese Abdi Nageeye in 2h10:31. Tra le donne ha trionfato la keniana Sharon Lokedi in 2h23:23 davanti all'israeliana Lonah Salpeter, che ha chiuso in 2h23:30 mentre al terzo posto Haile Gebreselassie in 2h23:39. Vanina Dal Santo ha chiuso in 3h07'12", precedendo sul podio virtuale delle donne italiane Paola Giustiniani in 3h15'08" e Lara Pintus in 3h15'28". Dopo la pandemia, la Maratona di New York è tornata a pieno regime confermandosi ancora una volta la più importante al mondo con il suo fascino dal Ponte di Verrazzano a Central Park. attraverso i cinque boroughs (Staten island, Brooklyn, Queens, Bronx e Manhattan) come hanno raccontato i runners al temine della gara.