Ciclismo
Nel ricordo di “Pasquale Iacobone. Decano del ciclismo canosino”
Presentato il nuovo libro sul ciclismo
Canosa - mercoledì 8 luglio 2015
7.14
La storia del ciclismo canosino e non solo si arricchisce di ulteriori testimonianze raccolte da uno sportivo doc come Nicola Iacobone che ha presentato, davanti alle autorità cittadine e al pubblico intervenuto, la pubblicazione dal titolo "Pasquale Iacobone. Decano del ciclismo canosino", dedicata al compianto padre. Un minuto di raccoglimento per onorare la memoria e la consegna della prima copia alla vedova Emilia Catano, sono stati tra i momenti più toccanti della serata che visto la partecipazione: del vice sindaco Pietro Basile, dell'assessore alle politiche per i giovani Marco Augusto Silvestri, l'ex assessore allo sport Gianni Quinto e tre ex sindaci di Canosa, Andrea Silvestri, Michele Gala e il dott. Mimmo Di Pinto per gli onori di casa. Nel suo intervento ha salutato i presenti nella Sala "Enigma" complimentandosi con l'autore del libro che racchiude oltre cinquant'anni di ciclismo e di manifestazioni correlate richiamando migliaia di sportivi e di addetti ai lavori. "Ben felice di questo incontro che ci fa apprezzare il libro realizzato dall'amico Nicola Iacobone, fiducioso nel prosieguo di queste iniziative sportive di notevole interesse culturale che a distanza di anni ci inorgogliscono per quanto vissuto nel passato" - ha concluso tra gli applausi l'ex sindaco Di Pinto che ha abbracciato l'autore Nicola Iacobone, abbastanza emozionato e di poche parole, quelle essenziali per i ringraziamenti di rito.
Il book illustrativo, a cinque anni dalla morte di "Pasquale Iacobone. Decano del ciclismo canosino", comprende decenni di ciclismo che ha visto "Paddocc", come era soprannominato, tra i protagonisti delle gare, sempre in prima fila nell'organizzazione della Coppa San Sabino e di altre più famose come il passaggio del Giro d'Italia a Canosa nel 1984. Documenti, classifiche, fotografie e ritagli di giornale con la Famiglia Iacobone impegnata nelle competizioni ciclistiche, tutte note a livello nazionale per oltre un cinquantennio. In particolare il capostipite : Pasquale (1922-2010) , tra i primi organizzatori della Coppa San Sabino di ciclismo in onore del santo patrono; al figlio Nicola (classe 1947) ex corridore, giudice di gara, consigliere regionale F.C.I. per dodici anni ed organizzatore delle più importanti corse ciclistiche locali, all'altro figlio Antonio(classe 1950) attualmente residente a Imola, ex corridore con 56 gare vinte in carriera, tra le quali un campionato regionale allievi nel 1967, la 18ª Coppa S. Sabino nel 1969 e la partecipazione al Giro d'Italia per dilettanti oltre ad aver militato nella Compagnia Atleti del Centro Sportivo Esercito della Cecchignola a Roma insieme al campione Francesco Moser; al nipote Pasquale(classe 1973) giudice di gara per un quinquennio.
Di padre in figli fino ai nipoti, tutti propensi a promuovere a 360° il ciclismo che secondo le ultime statistiche è la seconda disciplina sportiva più seguita e praticata in Italia, alle spalle del calcio per il numero elevato di adepti in tutte le fasce di età, dai bimbi agli anziani, entusiasti di utilizzare la bicicletta come mezzo di trasporto, di svago e di aggregazione. Ormai la bici ed il ciclismo amatoriale, dilettantistico e professionistico sono divenuti parti integranti della storia nazionale e locale che ha visto tra i protagonisti la Famiglia Iacobone e la loro grande passione per le due ruote, una simbiosi indissolubile e perfetta racchiusa in questo book illustrativo e storico, dal 1950 ad oggi. Per certi versi, molto riduttivo vista la mole di documenti, notizie e foto raccolte in questi anni su eventi vissuti tra manifestazioni, incontri, visite ufficiali e gare, a disposizione d'ora in avanti di tutta la comunità.
I "primi" 50 anni della Coppa San Sabino oltre alle numerose gare nazionali ed internazionali organizzate dalla Famiglia Iacobone a Canosa di Puglia(BT) e dintorni, da nord a sud Italia riscuotendo unanimi consensi e stima da parte del pubblico, della stampa e degli addetti ai lavori, rappresentano pagine indelebili di storia ciclistica, tutte pregne di valore affettivo e sociale da tramandare alle giovani generazioni. Campioni del ciclismo come Francesco Moser e Vito Di Tano, solo per citarne alcuni, personaggi del passato e del presente tra i quali giudici e commissari di gara, patron e sponsor, atleti ed autorità, cerimonie di portata nazionale e locale come la deposizione della ghirlanda di alloro al Monumento dei Caduti nella villa comunale, la processione pre-gara con le suonate della banda, la prorompente voce del compianto Peppuccio Matarrese sul traguardo per i finali di corsa in onore del Santo Patrono, il passaggio del Giro D'Italia nel 1984 e e nel 2013 con la mostra dei cimeli nel Museo Dei Vescovi, rimarranno nella nostra memoria e nella storia del ciclismo canosino grazie alla Famiglia Iacobone, al suo instancabile impegno ed inesauribile dedizione per uno sport di grande richiamo e popolarità che ha radici profonde e tradizioni consolidate attraverso gli anni.
Una risorsa preziosa per tutti gli appassionati, il fiore all'occhiello di Canosa di Puglia "Città d'Arte e di Cultura Ciclistica", frutto di un laborioso lavoro collettivo e di esperienze acquisite on the road, a tracciare percorsi fatti di salite e discese, significativa metafora della vita, sempre in sella o in ammiraglia per giungere al fatidico traguardo del libro della Famiglia Iacobone, dedicato al suo capostipite e al ciclismo dove la vittoria arriva sempre da molto lontano e mai per caso. Un onore averla conosciuta e un piacere rinnovare l'amicizia con tutti i suoi componenti che ringrazio per lo splendido album sulla storia del ciclismo firmato da Nicola Iacobone, tutto da condividere perchè i ricordi racchiudono la passione e l'impegno, la costanza e il coraggio di fare le cose in grande stile, distintivi di qualità.
Bartolo Carbone
Il book illustrativo, a cinque anni dalla morte di "Pasquale Iacobone. Decano del ciclismo canosino", comprende decenni di ciclismo che ha visto "Paddocc", come era soprannominato, tra i protagonisti delle gare, sempre in prima fila nell'organizzazione della Coppa San Sabino e di altre più famose come il passaggio del Giro d'Italia a Canosa nel 1984. Documenti, classifiche, fotografie e ritagli di giornale con la Famiglia Iacobone impegnata nelle competizioni ciclistiche, tutte note a livello nazionale per oltre un cinquantennio. In particolare il capostipite : Pasquale (1922-2010) , tra i primi organizzatori della Coppa San Sabino di ciclismo in onore del santo patrono; al figlio Nicola (classe 1947) ex corridore, giudice di gara, consigliere regionale F.C.I. per dodici anni ed organizzatore delle più importanti corse ciclistiche locali, all'altro figlio Antonio(classe 1950) attualmente residente a Imola, ex corridore con 56 gare vinte in carriera, tra le quali un campionato regionale allievi nel 1967, la 18ª Coppa S. Sabino nel 1969 e la partecipazione al Giro d'Italia per dilettanti oltre ad aver militato nella Compagnia Atleti del Centro Sportivo Esercito della Cecchignola a Roma insieme al campione Francesco Moser; al nipote Pasquale(classe 1973) giudice di gara per un quinquennio.
Di padre in figli fino ai nipoti, tutti propensi a promuovere a 360° il ciclismo che secondo le ultime statistiche è la seconda disciplina sportiva più seguita e praticata in Italia, alle spalle del calcio per il numero elevato di adepti in tutte le fasce di età, dai bimbi agli anziani, entusiasti di utilizzare la bicicletta come mezzo di trasporto, di svago e di aggregazione. Ormai la bici ed il ciclismo amatoriale, dilettantistico e professionistico sono divenuti parti integranti della storia nazionale e locale che ha visto tra i protagonisti la Famiglia Iacobone e la loro grande passione per le due ruote, una simbiosi indissolubile e perfetta racchiusa in questo book illustrativo e storico, dal 1950 ad oggi. Per certi versi, molto riduttivo vista la mole di documenti, notizie e foto raccolte in questi anni su eventi vissuti tra manifestazioni, incontri, visite ufficiali e gare, a disposizione d'ora in avanti di tutta la comunità.
I "primi" 50 anni della Coppa San Sabino oltre alle numerose gare nazionali ed internazionali organizzate dalla Famiglia Iacobone a Canosa di Puglia(BT) e dintorni, da nord a sud Italia riscuotendo unanimi consensi e stima da parte del pubblico, della stampa e degli addetti ai lavori, rappresentano pagine indelebili di storia ciclistica, tutte pregne di valore affettivo e sociale da tramandare alle giovani generazioni. Campioni del ciclismo come Francesco Moser e Vito Di Tano, solo per citarne alcuni, personaggi del passato e del presente tra i quali giudici e commissari di gara, patron e sponsor, atleti ed autorità, cerimonie di portata nazionale e locale come la deposizione della ghirlanda di alloro al Monumento dei Caduti nella villa comunale, la processione pre-gara con le suonate della banda, la prorompente voce del compianto Peppuccio Matarrese sul traguardo per i finali di corsa in onore del Santo Patrono, il passaggio del Giro D'Italia nel 1984 e e nel 2013 con la mostra dei cimeli nel Museo Dei Vescovi, rimarranno nella nostra memoria e nella storia del ciclismo canosino grazie alla Famiglia Iacobone, al suo instancabile impegno ed inesauribile dedizione per uno sport di grande richiamo e popolarità che ha radici profonde e tradizioni consolidate attraverso gli anni.
Una risorsa preziosa per tutti gli appassionati, il fiore all'occhiello di Canosa di Puglia "Città d'Arte e di Cultura Ciclistica", frutto di un laborioso lavoro collettivo e di esperienze acquisite on the road, a tracciare percorsi fatti di salite e discese, significativa metafora della vita, sempre in sella o in ammiraglia per giungere al fatidico traguardo del libro della Famiglia Iacobone, dedicato al suo capostipite e al ciclismo dove la vittoria arriva sempre da molto lontano e mai per caso. Un onore averla conosciuta e un piacere rinnovare l'amicizia con tutti i suoi componenti che ringrazio per lo splendido album sulla storia del ciclismo firmato da Nicola Iacobone, tutto da condividere perchè i ricordi racchiudono la passione e l'impegno, la costanza e il coraggio di fare le cose in grande stile, distintivi di qualità.
Bartolo Carbone