Stefania Sansonna
Stefania Sansonna
Volley

La voglia di lottare e di combattere

Sansonna raccontata da Marino Lassandro

A poco più di un mese dal trionfo di Modena, dove l'atleta Stefania Sansonna, "orgoglio canosino", ha conquistato per la terza volta in carriera il titolo di Campione d'Italia di palla a volo, indossando la maglia dell'Igor Volley Novara, non si è ancora spento l'eco delle urla di gioia per il prestigioso risultato raggiunto dalla squadra piemontese. Per Canosaweb, il primo portale cittadino, la notizia pubblicata il 12 maggio 2017 ha toccato picchi di visualizzazioni altissimi, da record con 1040 condivisioni su Facebook e oltre 6000 lettori, un risultato importante che premia la passione e la dedizione dei redattori al servizio della comunità volontariamente e gratuitamente. In questi giorni, con la campionessa Sansonna in vacanza è stato contattato uno dei suoi tifosi e grande estimatore che ha descritto nei dettagli le imprese sportive e umane del "miglior libero" del campionato italiano. E' Marino Lassandro (36 anni), impiegato torinese in una cooperativa, appassionato di sport a 360°, calcio e volley su tutti: segue il calcio e il Torino, squadra della quale è tifoso poi ha cominciato ad appassionarsi alla pallavolo, grazie alla mitica Nazionale maschile allenata da Velasco e successivamente nel 2000 dopo aver visto una partita dell'Asystel in TV ho iniziato a seguire la pallavolo novarese. "Ho cominciato un po' come fanno tutti seguendo qualche partita al palazzetto fin quando alla fine non è diventata una vera e propria passione della quale non posso più fare a meno". Segue anche il basket quando può ed è libero da impegni pallavolistici. Entrando nel merito delle imprese sportive di Stefania Sansonna, il tifoso Marino Lassandro ha esordito dichiarando : """ Il racconto che state per leggere è un qualcosa che esula dall'ordinario. Tutto ebbe inizio, quando la squadra di pallavolo novarese all'epoca ancora denominata Asystel acquistò dalla Florens Castellana Grotte,un libero pugliese Stefania Sansonna. Nessuno all'epoca poteva immaginare tutto quello che sarebbe poi avvenuto in futuro. La prima parte dell'avventura novarese di Stefania, si svolse nel biennio 2010-2012 dove fin dalle prime partite non si poteva fare a meno di notare in campo le caratteristiche caratteriali che fanno parte del suo DNA, un grande carattere, una grandissima determinazione e una grinta innata. Doti che l'hanno portata fin da subito a diventare una beniamina, e ad essere a tutti gli effetti, con il passare delle stagioni, una delle giocatrici più amate dai tifosi novaresi! Ricordo ancora ad oggi quali furono le mie sensazioni vedendola giocare, dal punto di vista sportivo la adorai praticamente da subito, perché incarnava tutte quelle caratteristiche che apprezzo in generale in un atleta, e che oltretutto fanno anche parte del mio carattere. La voglia di lottare, e di combattere, e la fame nel cercare di porsi degli obbiettivi piccoli o grandi che siano! E sicuramente sono tutte queste caratteristiche, che non solo mi hanno fatto apprezzare l'atleta sul campo, ma mi hanno spinto a voler conoscere e apprezzare Stefania anche fuori dal campo, lontano dal contesto pallavolistico. Dopo questa prima parte di avventura a Novara, nel biennio successivo, Stefania, scelse di cambiare squadra e di iniziare una nuova avventura a Piacenza che la porterà ad avere la definitiva consacrazione come libero di alto livello (vincendo 5 titoli in due stagioni). Mentre invece a Novara dopo la chiusura dello storico sponsor Asystel si riuscì successivamente a ripartire grazie all'avvento di un nuovo assetto societario denominato Igor Volley Novara.

Il 2014 è l'anno che sancisce il ritorno di Stefania Sansonna nella piazza piemontese, con il suo approdo all'Igor Volley Novara. """Il suo ritorno è stato accolto fin da subito con grande entusiasmo all'interno dell'ambiente,""" - continua Marino Lassandro da Torino - : """e la cosa non dovrebbe affatto stupire visto il grande legame affettivo e la grande alchimia che lega la piazza di Novara a Stefania e viceversa. Da quel momento inizierà la seconda parte della sua avventura, un triennio che la porterà con Novara a vincere inizialmente la Coppa Italia nella Final Four di Rimini del 2015 (la terza consecutiva vinta dopo le due precedenti vinte a Piacenza) e poi successivamente a giocare due finali playoff scudetto nell'arco di tre stagioni. La prima nel 2015, con il sogno tricolore svanito di un soffio dopo una drammatica gara 5 persa contro Casalmaggiore. La seconda nel 2017 contro Modena che ha sancito l'11 Maggio in un Pala Panini gremito, la vittoria del primo storico scudetto di Novara! Uno scudetto che la piazza novarese ha atteso per 17 lunghi anni, dopo aver accarezzato svariate volte il sogno tricolore, senza mai avere la fortuna di riuscire ad agguantare questo agognato traguardo. E forse è un segno del destino che ha voluto che a regalare questo storico traguardo sia stata assieme alle sue compagne di squadra proprio lei una delle giocatrici più rappresentative è più amate dalla gente novarese.Come ho detto ad alcuni cari amici nel viaggio di ritorno da Modena, credo che il tricolore sia l'epilogo più giusto per quanto Stefania ha dato a Novara nel corso degli anni e non solo per quanto ha dato in campo senza mai risparmiare impegno, amore per la maglia e profondo senso d'appartenenza verso la città ma soprattutto per quanto ha saputo dare dal punto di vista umano che personalmente vale molto di più di qualsiasi trofeo."""

Mentre si avvia alla conclusione, il tifoso nr.1 di Stefania, Marino Lassandro dichiara entusiasta: """Lo ammetto descrivere Stefania in poche righe, per me non è mai semplice, perché se da un lato c'è il grande piacere di scrivere parole per una persona e un Amica speciale che stimi profondamente e alla quale vuoi davvero bene dal punto di vista affettivo, dall'altra c'è un forte senso di responsabilità. E' difficile da spiegare, quasi impossibile, ci sono sensazioni ed emozioni che nascono a pelle e non sono facili da raccontare se non si vivono. Non è facile scrivere e raccontare le proprie emozioni, soprattutto quando ti trovi a dover parlaree di una delle persone che stimi di più in senso assoluto, che ti ha trasmesso emozioni talmente forti e vere che ti domandi:"Sarò all'altezza di riuscire a scrivere le cose giuste?" Quello che posso dire è che seguo la pallavolo e frequento i palazzetti oramai da tantissimi anni e pochissime altre volte mi è capitato di incontrare sulla mia strada una persona che riuscisse a trasmettermi tanto a livello umano, che riuscisse con il suo carisma, con la sua umiltà, la sua sensibilità a portarmi a cambiare la mia ottica di vedere le cose, cercando nella vita di tutti i giorni di essere me stesso in tutte le situazioni e sforzandomi di essere una persona migliore.Non smettendo mai di lottare e capendo che non è importante quello che le altre persone possano pensare di te ma è molto più importante quello che tu hai da dare a te stesso e agli altri. Perché questo è il più grande insegnamento che Stefania come atleta, come persona e come amica mi ha trasmesso.Merce rara da trovare, è raro trovare persone che siano in grado di trasmetterti tutto questo, è quando hai la fortuna e il privilegio di incontrarle bisogna solo ritenersi fortunati. E io mi ritengo davvero estremamente fortunato, di poter vivere certe emozioni, avendo anche la fortuna di poterle raccontare. Si potrebbero dire tante cose ma in questi casi forse la migliore da utilizzare è quella più semplice:Stefy grazie di esistere!""". Il tifo sui social che annulla le distanze, da nord a sud accomunati dalla stessa passione per lo sport che avvicina grazie a testimonial come Stefania Sansonna, campionessa in campo e fuori per la sua carica ed energia, simpatia e serietà agonistica, tutte caratteristiche che la rendono unica.
Bartolo Carbone
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